venerdì 22 febbraio 2008

stregAllah

Da noi sarebbe una strage e si tornerebbe ad affastellare fascine sotto i piedi di personaggi a mezzo tra la Vanna Marchi e la Lucia Alberti, sedicente astrologa e maga della palla…di cristallo, senza contare ciarlatani da baraccone, tipo l’Otelma o il mago di Sanremo, nulla però a che fare con Pippo Baudo e il festival.
Non che un poco di simile grasso che cola mi darebbe fastidio, anzi: considerando il parassitismo della categoria, sarebbe come bruciare delle sterpaglie.
Dato per scontato che la credulità è propria anche della nostra "illuminata" società occidentale - dove magari anche le carte per lo studio della finanziaria sono quelle delle cartomanti e non dell’esperto economo - andiamo a scoprire incrostate superstizioni di un mondo tribale, presenti nel nostro ma con radici in un altro.
Per trovare qualcosa di somiglianza e vergogna, da parte nostra si dovrebbe andare indietro parecchio nel tempo, che quel che ci rimane attaccato ormai è solo materia per sciocchi, e il massimo del taglio lo subisce il portafoglio.

"L’hanno picchiata a sangue […] analfabeta, ha siglato il verbale[…] Fawaza Falih, condannata a morte per stregoneria, rischia di essere decapitata".

Il dramma è che non siamo in una sperduta landa africana, nella foresta amazzonica o nell’ultimo ritaglio dove alberga l’ultima gente di una tecnologia della pietra: siamo in Arabia Saudita, uno zatterone galleggiante su un mare di petrolio, dove l’introito che ne deriva vorrebbe esistesse pari ricchezza nella coltivazione di luoghi e strumenti del sapere.
No: esiste una "zavorra", un contrappeso che vuole compensare ogni salita con uno sprofondo pari e contrario.
"Alcune persone l’avevano denunciata dicendo che aveva attirato influssi malefici su di loro, un uomo di essere stato stregato fino a diventare impotente e una donna le ha attribuito responsabilità del suo divorzio".
Beh, facile immaginare che è come per le ciliegie, dove il mangiare l’una ne attira l’altra e mai si finisce, che è così comodo trovare capri espiatori per ogni fallimento, che è più facile ascriverne causa agli altri.
Una forma di vigliaccheria preferisce poi accontentare i borbottii degli intestini, che è più semplice espellere che trattenere, assecondando quel che richiede meno sforzo.
"La polizia religiosa, altrimenti nota come Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, aveva estorto la confessione "spontanea". Trentacinque giorni di botte senza compassione e poi l’impronta del pollice - la penna dell’analfabeta - sul verbale di confessione: esercizio di magia nera, uccisione d’animali per preparare fatture e tresche con i Jenn, i demoni".
Nel paese dove manca un codice penale scritto, l’esercitare stregoneria è punito con la decollazione, e poco importa un eventuale atto di clemenza da parte di re Abdullah, per salvare Fawaza dalla scimitarra del boia: tutto è indice che, sotto le bende, cresce la muffa di una mummia.
Mai a succedere, ma se dovesse che una mente alla talebana o similBinLaden arrivasse a scaldare il trono di un Abdullah, ecco che troverebbe brace sotto la cenere per attizzare un fuoco secolare, una fiammella fatua ma bastante ad accendere la carbonella del fanatismo e dell’intolleranza, a riportare indietro il nastro del tempo e della storia.
Alla faccia dell’Islam come religione di pace e dialogo tra le tre fedi monoteiste, che la comunicazione può…decollare, sì, ma con una parte seduta di qua e la testa appoggiata di là !


Io, secondo me…22.2.2008

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