Sono caduto ancora; capita, a noi del Parkinson.
Conto 77 primavere, ma il mio è il tempo del cane: ogni anno moltiplica la mia fragilità per sette !
Sorridi eh ? Ti stai chiedendo se mai arriverai alla mia età: te lo auguro, ma non in un modo come il mio.
Quali sono i tuoi traguardi ?
Il lavoro..una ragazza, la famiglia, i figli..una bella casa, le vacanze ?
Io ne ho uno solo: il bagno.
Tu arriverai; io, quasi mai: tutto finisce nel pannolone.
No, non essere imbarazzato: ti capisco;
da fastidio parlare di pipì, sentire il puzzo di vecchio...di sudore e orina.
Il primo è causato dalla chimica delle tante pastiglie ( ben 14, quotidiane ! );
per la seconda, è il diuretico: la conseguenza propria della malattia m’impedisce il regolare camminare, con ritenzione di liquidi che si depositano e trasformano i piedi in zampe d’elefante.
Sgonfio questi e si riempie la vescica.
Una delle maledizioni del signor Parkinson è il blocco temporaneo: ti incolla, per un tempo che pare eterno, al pavimento, e tanto basta a far tutto addosso.
Cambiarsi o vestirsi è quasi impossibile, in tempo utile: sono pronto ad uscire quando è ora di mettere il pigiama !
Ho la fortuna d’avere ancora vicino la mia compagna: senza di lei non riuscirei mai a portare a termine tante azioni, per i più ritenute "normali" .
È un donnino di 40 chili: l’ultima visita ha diagnosticato uno scheletro più fragile di un grissino, tanto è povero di calcio.
Lapidario il giudizio: "Signora, se si rompe qualcosa, si sogni che possa mai riaggiustarsi !".
Divieto assoluto di sollevare o spostare quanto è più pesante di una busta, ed io - peso morto, come si suole dire - sarei per lei un rischio, e noi del Parkinson siamo per terra facilmente.
Ho provato a far domanda per avere l’indennità d’accompagnamento, un aiuto all'assistenza.
Mi presento alla commissione di "Dottoroni", all’ufficio invalidi civili del mio paese, famoso perché un tempo vi si organizzavano le corse degli asini: oggi non corrono più...
Loro sanno: hanno studiato.
"L’esito dell’accertamento non da diritto alla concessione di benefici economici".
Scopro - dovrei essere felice - d’avere "solo" un Parkinson di grado medio..che non da diritto a concessione di benefici..loro sanno: hanno studiato.
"[..] non soddisfatto del giudizio [..] presentare ricorso [..] entro sei mesi".
Mio genero, malfidente per natura e uccellaccio del malaugurio per vocazione, me l’aveva anticipato:
"Guarda che al primo giro di giostra ti lasciano a terra: tra una cosa e l’altra, ti fanno ballare almeno per un annetto, e sai quante palanche risparmia il servizio sanitario nel bocciare alla prima i tanti come te, sperando che restiate secchi prima del ricorso, alleviando sofferenze d’asfittiche casse, disastrate da decenni di razzie in dispensa, ad ingrassare ingranaggi e pance loro e tappare buchi d'incapaci gestori !".
È un bravo ragazzo mio genero, ma come vive male, sempre sospettoso..loro sanno: hanno studiato.
"Guarda che il Parkinson, a confronto, ha più misericordia !".
Mamma mia: il figlio acquisito s’è proprio imbufalito: ma è giovane, ancora incendiario e non pompiere !
...loro sanno: hanno studiato...
Sanno che il mio è il tempo del cane, e magari al secondo tentativo andrà meglio...se il buon Dio non chiamerà all’appello !!
...
quel "genero imbufalito" sono io, Beppe Fontana - siamo noi - a dar voce a quelli che, umiliati e ammutoliti, sono "tare" di bilancio per amministratori usi a fan quadrare conti scaricando il..passivo, ad applicare miserabile e prepotente opportunismo !
E scusate l’arrabbiatura, ma simili parassiti li appiccherei in cantina: per i piedi, come salami !
giovedì 31 maggio 2007
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