giovedì 24 maggio 2007

LA sega di Mastro Geppetto

Chi l’avrebbe mai detto che, con una sola sega, si poteva tirare fuori tanti Pinocchio ?
Prima ci avevano smarronato gli zebedei, spergiurando che avevamo bucato, gomme a terra: "Italiani: non c’è più una lira !".
Pinocchio e i suoi fratelli ora si trovano nell’imbarazzo d’aver resto di zecchini d’oro, lasciati loro da demonizzati "sfascisti", che li hanno preceduti.
Manca poco che si prendano a cazzotti sulle gengive, per aver ognuno tanto del "tesoretto": ossa da lanciare, a ritornare poi in forma di voti !
Già nel mio paesello, in vista delle prossime amministrative, sono in grado di percepire quanto una classe politica di puttanieri è disposta a concedere e concedersi per avere un seppur striminzito voto, pure da un nulla come me.
In tempi normali costoro m’attraverserebbero, come a fare una radiografia, più incuriositi e distratti dalla vivacità della mia cagnolina che di quello presente all’altro capo del guinzaglio.
Se avevi bisogno di loro, "[..] il dottore è in riunione", oppure "[..] è in consulta": dall’Onorevole Tizio, dal Cavalier Caio, dal Commendator Sempronio.
Ora - oggi - devo faticare a seminarli, tante marchette stanno facendo, nel tentativo d’avere quell’attenzione che tanto mi hanno negato ieri.
Tra pochi giorni tutto rientrerà nella "normalità": loro a sfuggirmi - dimentichi di quanto mi hanno corteggiato - ed io a ricorrerli.
Intanto mi difendo dal dover bere il caffè di questo, il rinfresco di quello e il giretto nella carrozza a cavalli, messa a disposizione dall’altro, come un giro di giostra per bambini !
Come nel piccolo, uguale il grande.
"[..] Massimo D’Alema denuncia il crollo di credibilità della politica";
Cazzo, non solo mi prende per i fondelli, ma pure ci ruba i ruoli: copione, recita e battute !
Visto da che parte sta, è una confessione "equivicinante" a quella di un bimbo, che chiama la mamma per raccontare d’essersi fatto scappare la pipì nei calzoncini.
Per il resto, tutto secondo sceneggiatura, teatrino di burattini usciti dalla sega di mastro Geppetto;
promesse più da Pinocchio che da marinaio: nuovi diritti per omosessuali, balocchi e lustrini, paese di meraviglie per immigrati, Ici al macero, pensioni rimpolpate da "fleboballe", sgravi fiscali, rinnovo di tutti i contratti fermi alle guerre puniche.
Dio mio, quanto poco costa raccontar frottole, per loro solo callo, abitudine ed attrezzo di lavoro !
Pochi giorni e tutto si sgonfierà, ma quanta pena, miseria ed umiliazione esser sempre ritenuti il fesso popolo bue, pronto a ridere, piangere e applaudire, come Fantozzi, all’ennesima replica dell’ennesimo e stantio filmino di propaganda !
Se non davvero, danno a credere di voler allargare i cordoni della borsa, munifici benefattori, come i nobili di una volta che, passando tra ali di barboni elemosinanti, gettavano spiccioli a pioggia.
Dei vigili del fuoco, che reclamano - con responsabilità di ruolo - rinnovo di contratto, frega poco: non è scadenza...bruciante.
Palanche agli statali, questo sì, perché sono tanti voti, a cui ogni prostituta s’inchina !
Al restante parco buoi, promesse, promesse, promesse: aumento per pensioni basse, attivazione d’ammortizzatori sociali, infrastrutture, ricerca, famiglie e via libera a fantasiosi piani per la casa.
Dal fumo per noi all’arrosto per gli immigrati: il decreto Amato-Ferrero li farà entrare a montonate, il meglio e il peggio, ma con tessera elettorale, perché - dopo cinque anni di residenza - ognuno potrà votare alle amministrative, senza nemmeno essere cittadino italiano.
Cinque anni.
Basta attendere, fare presenza, mettere il cappello sulla sedia;
e intanto si strombazza di corsi per imparare l’arabo o il cinese: non per uomini d’affari, ma per comuni pirla, come il Beppe Fontana.
A quando l’obbligo d’andare a studiare in una madrassa ?
In un "campo di rieducazione", in Cina ?
E, dopo di questo, voglio vedere chi ha ancora il coraggio d’affermare che, con una sega - dopo giochi di balle - non si fa nulla !!

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