- «Uoterlò».
Un cenno della mano e il malcapitato, additato al pubblico ludibrio, paga ignobile ignoranza di pronuncia finendo nel fornetto dei maledetti;
Lui, il Censore, Custode del Sapere, Architetto della creazione, Depositario del Divino Intelletto, assapora il momento purificatorio e purgativo;
sul registro dei dannati, in bella calligrafia e in forma cubitale era, ad ammonire, il nuovo computo di tempo e memoria della Storia: Annozero, sol dell'avvenire sorto da novizia alba, scalpello e scolorina di ognun che s'appresta all’altrui cancellare, a rimanere novello e unico Dio.
Nero d'animo e tessuto, avaro di pelo in cozza e in lingua, quanto rigoglioso sullo stomaco, Maestro, insuperato e insuperabile tiralinee, il Sommo FuckSS, era a disegnare nuovi confini e forme del conoscere, che pavidi del sapere e la miseria nell'esser dotti sarà misura da macero, a far parte di rimescola e destinati alla forgia, piegati alla rigenerata genesi d’ariana razza superiore.
Homo Gnurant Gnurant, genere Berlusconiensis, è destinato all'estinzione, moscerino spugnato e grattato via dal parabrezza, che vuole vi sia nitore, a far credere sogno di nuovo che avanza, a non denunciare vestito e vestigia a fodera rivoltata.
- «Uaterlò».
Il Gran Sacerdote FuckSS osserva il nuovo sbarcato dal treno dei deportati, ne legge cartellino di tracciabilità, che non gli sembra possibile che un Beppe Fontana, di razza Berlusconiensis, Gnurant per certificato genealogico, possa avere azzeccato dizione;
«Meglio essere il primo in un piccolo villaggio piuttosto che il secondo a Roma...chi l'ha detto ?
FuckSS, il Supremo, il Superiore, gongola, nel vedere la nullità che lo fronteggia boccheggiare, visibilmente in difficoltà e povero d'ossigeno intellettuale;
- «Ehm...ehm...mi pare sia attribuita a Cesare»
FuckSS ridens:
- «Asino ! Studia, cretino: era di Cicerone !!»
Torosan, il dobermann cinomaoista - macina e frantoio d'ossa spolpate, ciondola capoccia, che anche stavolta sarà offerta e ricevuta di resto ed elemosina:
oscillante testina, moto perpetuo per pupazzi da auto, a dondolar perenne articolazione di collo, in conforme assenso.
Di Beppe, il meschinello, ci fu chi raccolse ultime parole:
- «Eppur si muove...l'orbita dei neuroni di Cesare formò sì tondo pensiero, che il Cicerone ci sta come i cavoli a merenda !»
Come foglia secca, caduta sotto i Sacri piedi o cartaccia stropicciata da sì Sante mani, incenerito fu il povero Beppe, che la razza dei Gnurant ha segnato crudele destino: esser legna per stufa, da ridurre in cenere e fumo;
con la forza si separa il grano dal loglio e se qualche granello innocente passa da maglie di un setaccio mal costruito, pazienza, che da sempre vale regola:
"Chi vusa pusè la vaca l'è sua", chi urla di più ottiene la proprietà della mucca.
Era scritto, all'entrata, nel campo dei FuckSS destino dei Beppe: "Tu passerai per il camino".
Io, secondo me...21.04.2008
lunedì 21 aprile 2008
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