Prologo.
Brutta cosa l'aver creato coreografia da sbarco, quasi fosse stato come quello di Normandia, trovandosi poi a fare la classica figura da babbei, tipica dell'arme d'Italia quando, a tirar le fila, sono generali da operetta, usi all'unica battaglia che è quella navale, giocata sulle pagine quadrettate di Block notes, in Camera e Senato della Repubblica;
- «C6»…
- «'azzarola: colpita e affondata !»;
ecco che all'Ammiraglio Baffin D'Alema, professorino nautico, c'hanno bucato la chiglia alla barchetta.
Il Prodi, Romano è gongolante, con il faccione come camera d'aria che, da floscia, comincia a formare bolle e bitorzoli e gonfiarsi a palla: il Massimo, sconfitto, umiliato, giace stracciato, senza più corazzate, portaerei e sottomarini, cancellati dalla mira infallibile di un avversario che lo aveva surclassato pure al Risiko;
- «Combattente di terra, di mare e dell'aria, camicia rossa della rivoluzione e delle legioni…anche stavolta t'ho fregato, tiè tiè e tiè !», e con gesto sincopato e frenetico, a sottolineare il tiè, ecco la mossa dell'ombrello con prolunga di dito medio.
- «Cazzo, Romano: mò t'organizzo lo sbarco in Libano !»
Da tanto partorì penosa messinscena, dove i nostri poveri ragazzi fecero figura da fessi, tra risa di spettatori deliziati da cronaca fantozziana;
- «Hanno messo in sicurezza la spiaggia di Tiro»…
il giornalista televisivo è trafelato, bardato come un inviato di guerra, mentre i bagnanti gli fanno capannello intorno sventolando le bandierine tricolori, messe su nastri per delimitare lo spazio dove è pericoloso avvicinarsi ai mezzi da sbarco;
- «Adesso scendono...no, il mare è ancora grosso"…
pausa…soffia il vento, infuria la tempesta…
- «…è sbarcato un primo contingente...chiediamo al maggiore...che è successo ?»
Per un momento pareva di essere come Napoleone in ritirata, scacciato dalla bufera di neve, poi, il sollievo:
- «…c'è stato un momento di stanca delle onde…alcuni mezzi corazzati sono riusciti a scendere…vedrete però che nel pomeriggio la marea risalirà»;
dall'altro capo del filo, a casa nostra, domandano:
- « Contate lo stesso di concludere lo spiaggiamento nei due giorni previsti ?»
Di ritorno, un timido e dubbioso:
- « Certo, poi l'esercito libanese ci scorterà alla caserma che c’è stata riservata».
Meno male, altrimenti c'era pure rischio di fare la fine della famosa armata scomparsa, descritta da Senofonte, uno degli scampati dei diecimila mercenari greci assoldati da Ciro il Giovane, svaporati e mai giunti alla meta.
Una domanda sorge spontanea:
Non si poteva fare uno sbarco normale, che so: direttamente sulle banchine del porto, invece che far "shekerare" dalle onde i poveri militi…ma, volete mettere l'averli fatti sfilare nel mezzo di bagnanti e ombrelloni ?
Abbiamo dato dimostrazione di geometrica potenza, e a Hezbollah c'è venuto il mal di pancia…dal ridere !
Epilogo.
- «Il Libano è uno dei rifugi dei musulmani e la sua generazione jihadista deve prepararsi per raggiungere la Palestina e cacciare le forze degli invasori crociati che pretendono chiamare forze di pace», dice Al Qaeda, a nome del suo portavoce, Ayman al Zawahri;
l'avvertimento era per i nostri, vasi di coccio tra quelli di ferro, terroristi corazzati fino ai denti, che dovevamo disarmare: come presentarsi con il colino, intenzionati a svuotare il mare.
Ah, piccolo inciso, per i giocatori di Risiko nostrani, che la notizia nostrana era della fine di Marzo:
"I miliziani di Hezbollah hanno messo in fuga lo scorso mese una pattuglia dell'Unifil, la forza di pace Onu nel sud del Libano, che aveva appena scoperto un camion carico d’armi e munizioni del gruppo sciita libanese".
Tanto per parlarci chiaro e incassare l'ennesima pernacchia:
"Si tratta del primo incidente in cui soldati dell'Unifil sono stati affrontati da miliziani armati di Hezbollah a sud del fiume Litani, un'area interdetta agli uomini del gruppo sciita dalla risoluzione Onu 1701".
Più che regole d'ingaggio, per affrontare certe imbarazzanti situazioni, ci vogliono regole di sgancio, che da lì dobbiamo reimbarcare baracca e burattini e tornare al paesello:
Hezbollah fa il bello e cattivo tempo, con ricchezza di bombarde ed archibugi, mentre i nostri, imbottitura a panettone, impotenti, fingono muso duro…verso i "cattivi" soldati israeliani.
Ai nostri marinai da scrivania, conduttori di barchette a vela, "risikini" da banco e "accompagnatrici" di Hezbollini, dico:
- «Andate affanculo: trastullatevi con soldatini di piombo, bamboline, personaggi e realtà virtuali, giusti ninnoli per strateghi da poltrona !!»
Io, secondo me…23.4.2008
mercoledì 23 aprile 2008
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