C'erano.
I ponti.
C'erano, ma li attraversavano imbottiti d'esplosivo.
Andavano nelle discoteche, nei mercati, sugli autobus, davanti alle scuole;
dovunque...dovunque l'esplosione potesse trovare carne da triturare, maciullare, smembrare, gambe, braccia e teste da tranciare, interiora da tirar fuori, ossa da frantumare e ogni forma possibile di massacro e di bassa macelleria.
Di civili.
Inermi.
Innocenti.
Indifesi.
Ponti e non muri, ancora adesso una manica di babbei sono a chiedere.
E già: com'erano belli i tempi delle stragi, quando i "perfidi giudii" saltavano in aria come birilli e le tonache di casa nostra raccomandavano la pace, quella dell'offerta d'altra guancia, tanto cara agli zerbini della casa dell'incenso, che ben si adattava all'ebreo che, nel fondo dell'animo d'antica scuola cattolica "Ancora gli sta bene!" al vecchio deicida, assassino di nostro signore.
Tutto ciò che gli viene è la giusta punizione per il malfatto di duemila anni addietro.
Dura crosta, che tanto ancora riveste e si trasmette, da arcaiche vesti talari ad altre, un passaggio di testimone, di una staffetta che si corre da secoli.
No, nelle catacombe di San Pietro, all'ombra della cristianità, ancora pulsa un pensiero indecente, un odio tramandato, l'eredità di un mondo e un pensiero rugoso ma temprato in secoli di sedimentazione e stratificazioni.
L'abito non fa il monaco e, in un mondo dove campar parecchio è comune, ancor di più l'asprezza del buon vino passato ad aceto impregna i muri.
SI chiede ad altri lo sperperare vita, quando neppure un Papa, davanti allo sterminio di sei milioni di ebrei, seppe rischiare il campo di concentramento, e pensò bene di nascondersi dietro l'arte degli antichi Bizantini, famosi per esser fumosi quanto basta, in un pensiero tortuoso ma camaleontico, pronto, all'occorrenza, a cambiar di significato e rivoltare frittate.
- «Via i muri!», dice il Nandino, il Capovilla;
iniziò con una chiesuola, parrocchetto nell'isola di Murano - che missione rischiosa e improba! - ora Referente nazionale della Campagna "Ponti e non muri" promossa da Pax Christi International, responsabile delle azioni in Israele e Palestina per Pax Christi Italia.
Quel che c'era prima dei muri, si conosce;
quel che sarebbe, è chiaro, a menti non allineate ad un "catechismo di Murano", all'ombra fresca del campanile di paesello.
Il Nanduccio no, non ci arriva.
- «Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attuato una liquidazione totale delle speranze di pace in Terra Santa [..] affermando che è stato giusto il massacro su Gaza [..] la distruzione di migliaia di case, scuole, ospedali [..] di non aver visto il Muro dell'apartheid che circonda Betlemme [..] non evidenziandone le terribili conseguenze umanitarie.
Roba da controllare il livello della bottiglia di vino, custodito assieme alle ostie consacrate nel Tabernacolo.
Sempre che il nostro amico non arrivi già dopo aver ispezionato la damigiana.
Una matematica elementare, alla portata pure di tanto somaro, arriva a contare un numero infinitamente minore di morti - innocenti, Nandino innocenti! -prima e dopo la costruzione del muro.
Se mai dimostrazione fosse più lapalissiana, ecco la prova di quanto il muro abbia saputo DIFENDERE la vita di civili - donne, vecchi e bambini - visto che Israele non ha usato i blocchi con la catapulta;
differentemente dalle migliaia di missili, che i "poveri palestinesi" di Gaza hanno lanciato -PER ANNI - su Sderot, nell'indifferenza del mondo cacasotto.
E il Nandino, probabilmente, allora si ciucciava il pollicione del piede e, con sguardo assente ed ebete, faceva il "don struzzo", con la testa infilata nel catino dell'indifferenza per non vedere le sofferenze dello "sporco giudio".
- «[..] Definendo più volte Israele come 'Stato ebraico, libero e democratico', ha liquidato quel milione e duecentomila cittadini dello Stato d'Israele, che ebrei non sono, e che vedono ogni giorno calpestati i loro diritti».
Forse il diritto di Israele a proteggere i propri figli è maggiore di quello di tanti che appoggiano lo statuto di Hamas, che come la parte adenoide di Hezbollah e il nanetto di Teheran, proclamano ESPLICITAMENTE - nero su bianco - l'intenzione di CANCELLARE FISICAMENTE il popolo di Israele.
In fin dei conti, nessuno da del criminale al contadino, che chiude i polli dietro una rete o un muretto, per difenderle dai predatori.
Forse che i bambini, i vecchi e le donne di Israele valgono meno di un pollo?
Senti, Nandino: se Israele, quando si beccava i razzi su Sderot, avesse applicato la legge del taglione e risposto con una pari bombarda su Gaza, che cosa avreste starnazzato, tu e i tuoi?
- « Pregare è un atto di fede. Ovviamente c'è chi crede alla pace ma non al potere della preghiera.»
Ah, ecco la soluzione: lo scudo antimissile contro i lanci da Gaza era la Preghiera!
Vieni, Nandino,. Che provo io a spedirti un petardo in direzione della targa, e vedi se con un Padre Nostro ce la fai a schivarlo!
A proposito: un commando palestinese, il 25 giugno 2006, catturò un soldato di Israele, Gilad Shalit, che ancora è tenuto prigioniero, trattato peggio di un ratto in una fogna;
Nandino mio: non mi risulta che ti sei mai sbattuto per costui.
Bravo: tanto è solo un altro, dei tanti "maledetti giudii".
Nandino, ascolta me: «Ma va a ciapà i ratt!!»
Io, secondo me...08.02.2010