venerdì 26 febbraio 2010

Gheddafix

Doveva proprio essersi bevuto una razione doppia della pozione magica, il Gheddafi;
quella che Panoramix, il druido del villaggio, l'antico sacerdote celtico, personaggio dei fumetti di Asterix, distribuiva ai suoi e rendeva tutti più forti, tanto da scompaginare le temibili legioni romane di Cesare.
Gheddafix s'è proprio trasformato in un castigamatti.
Incazzato come una biscia, predica la guerra santa contro la Svizzera, rea di non volere la costruzione di nuove moschee in casa propria.

- «Dobbiamo proclamare con tutti i mezzi il Jihad contro l'infedele e apostata Svizzera!»

O Dio: gratta, gratta, alla fine si scopre che l'avvio il fumino personaggio l'ha avuto per un episodio più banale e meschino, ma tanto che l'ha giurata, che prima o dopo l'avrebbe fatta pagare: del come hanno cazziato il suo figliolo, l'Hannibal - e la di lui moglie, il 15 luglio 2008 a Ginevra - arrestati in un albergo a cinque stelle con l'accusa di maltrattamenti, "lesioni semplici, minacce e coazione", verso due domestici.
Comunque sia, i due se la cavarono con una multarella di qualche centinaio di migliaia di franchi ( spiccioli, per loro ), tornando da papà con la coda tra le gambe.
Ma guarda te che paese di merda, ha pensato Gheddafix senior, che uno non può bastonare dei servi in santa pace, come d'abitudine e tradizione di casa propria.
Forse che non si fa lo stesso con asini, mucche e buoi?
In fin dei conti, l'albergo non era a cinque stelle?
E tante ne hanno fatto vedere ai loro schiavetti.
Il 26 luglio scatta la richiesta di scuse del "papi", imbufalito per il trattamento riservato al figlio e alla nuora.
Risposta: quella dell'ombrello.
Gheddafix chiude i rubinetti del petrolio, ritira tutti i suoi averi dalle banche elvetiche, blinda l'aeroporto di Tripoli ai voli della compagnia svizzera, ottenendo una calata di braghe: il 20 agosto 2009 l'allora presidente della Confederazione, Hans-Rudolf Merz, si reca a Tripoli e si scusa per l'arresto "ingiustificato e inutile" di Hannibal Gheddafi, ma il beduino, con la rincorsa che si era preso, non riescì a fermarsi per tempo e ne combinò una delle sue;
due svizzeri sparirono in Libia, ricomparendo per essere subito condannati: "soggiorno illegale" e 16 mesi di detenzione, oltre al pagamento di un'ammenda; era il 9 novembre 2009.
La pozione di Panoramix continua i suoi effetti, come per il Viagra.
La virile erezione del nostro cammellato proseguì, in crescendo.
Tra alti e bassi, si arrivò al fatidico 14 febbraio 2010, dove la Libia annunciò la sospensione dei visti e quindi il blocco degli ingressi per i cittadini dell'area Schengen.
Da allora, il bauscia non smise di imbottirsi il davanti delle mutande con le più svariate imbottiture.
Il referendum, che il 29 novembre scorso ha visto il 57,5 percento degli svizzeri - e 22 cantoni su 26 - votare a favore del divieto di costruire minareti che ha detto "no" alle moschee, è solo è solo un pretesto, a ricercare l'antica mania di grandezza, quella botta di megalomania che lo prese da giovane, quando si credeva la spada dell'Islam, prima che qualche bombardiere americano e tonnellate di bombe lo ridimensionassero, portandolo a più miti consigli.

- «Chi tratta con la Svizzera è un infedele ed è contro l'islam, contro Maometto, contro Allah, contro il Corano!» e «la guerra santa contro la Svizzera, il sionismo, contro l'aggressione straniera non è terrorismo», ha ululato alla mezzaluna, il Gheddafix.

Bingo!
Le poche leccate che ha avuto, passando da una capitale europea all'altra, che gli hanno permesso di piantare tenda beduina in cortile, lo hanno convinto di avere a che fare con dei cacasotto e, forte dell'intruglio di Panoramix, il nostro si sente di tornare a fare lo sborone;
con buona ragione, devo ammettere, quando per "il ministro degli Esteri svedese e presidente di turno dell'Ue, Carl Bildt, il rifiuto alla costruzione dei minareti è 'un segnale negativo' e il Consiglio d'Europa parla di 'grande preoccupazione', al pari dell'italico ministro degli Esteri, Franco Frattini, che gli fa da eco e grancassa.
Davanti a tanta gelatina, a massa burrosa e formelle di budino, normale è che chiunque si troverebbe ringalluzzito, che non è come vedere la macchia sul davanti dei pantaloni dell'avversario che ti fa capire che c'ha paura e quindi si può infierire.
Era il giugno del 2009, quando il dittatore della Jamahiryya sbarcò da noi, all'aeroporto di Ciampino;
Sul petto, accanto alle decorazioni dell'alta uniforme, il colonnello esibiva una foto di Omar al-Mukhtar, eroe della resistenza libica contro gli italiani, impiccato dai fascisti il 16 settembre del '31.
Gheddafix si portava appresso, come un cane a guinzaglio, un vistoso bagaglio: alle sue spalle dalla scaletta scese un anziano signore vestito di bianco e zoppicante;
"Il figlio dell'eroe della resistenza, Mohammed ", spiegò l'ambasciata libica.
Dopo questo schiaffo, pure un altro ceffone ci ha rifilato, piantando la sua tenda beduina nel parco romano di Villa Pamphili.
Atti di sottomissione, come quelli della mia cagnolina quando si gira sulla schiena mostrando pudende indifese.
La guerra santa contro la Svizzera, il sionismo, contro l'aggressione straniera non è terrorismo.
Non dovremmo mostrarci meravigliati di tante spacconate, dopo aver visto l'accoglienza trionfale tributata alla liberazione di Abdel Basset Al Megrahi, autore della strage di Lockerbie;
il 21 dicembre '88 un aereo della compagnia Pan Am esplose in volo a causa di un attentato terroristico, perpetrato con un ordigno esplosivo nascosto nella stiva: 259 persone a bordo e 11 abitanti di del paese
morirono.
Nell'agosto 2009, trombe, fanfare e tappeti di velluto per l'assassino...la guerra santa non è terrorismo.

Gheddafix avrà forse perso del pelo, ma le unghie gli sono ricresciute.


Io, secondo me...26.02.2010