"Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo
[...]
tra un bicchier di coca ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò"
Mi torna in mente il motivetto della bellissima canzone di Gino Paoli, amici, appunto, che nel bar della propria infanzia costruiscono i loro sogni, poi scompaginati e dispersi con loro, nel flusso degli accadimenti e nelle cose della vita.
Altro bar, altri quattro amici, altra canzone e altra musica;
"[...] tra un bicchier di vino ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però";
- «E già...però...che ci frega di cambiare il mondo: perché non diamo fuoco al barbone ?»
Un barista, un perito chimico, uno studente e un elettricista:
quattro pirletti della "Rimini bene", malati di mal di noia, hanno cercato di ammazzare, oltre al tempo - cosa ormai banale, alla "così fan tutti" - anche un vagabondo, infiammabile per natura e che si presta alla carbonella, come una costina sulla graticola.
Mondi da ogni preoccupazione, che non mancano di companatico né di lavoro, eccoli a vagare, smarriti, nel mondo del "E mo, che faccio ?", drammatico limbo di chi non ha di che combattere e deve solo tirare a campare, in un mondo dove altri, più sfortunati, spesso sono ridotti all'osso, per avarizia di mezzi e mancanza di pane.
Quando attorno c'è chi sopravvive un giorno di più per grazia divina, questi sono al dramma del "cosa combino, fino a tirare l'ora d'andare a dormire ?":
la sfortuna d'esseri che muoiono, riconoscendo quanta fortuna occorre per restare in questo mondo, a confronto con degli imbecilli che meriterebbero - loro sì - di passare in un altro, aldilà, oltre.
Erano andati dritti alla stazione di servizio per riempire la tanica con cinque euro di combustibile:
cinque euro...il costo della pelle di un essere umano !
La bausciata, il vanto con gli amici:
- «Ho buttato la benzina tutto intorno. Dormiva. È cascato dritto e poi si è rialzato subito, si rotolava per terra con le fiamme addosso».
Leggo: "[...] non hanno precedenti, non fanno vita di strada, non rubano nel portafoglio dei genitori per comprarsi la coca. Nessuna ideologia politica, nessuna idea, nessuna apparente intolleranza razziale".
Ecco il nocciolo della questione: quei tanti "nessuna"; troppi vuoti da riempire. Di benzina.
"[...] tra un bicchier di whisky ed un caffè
tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi sarò";
- «E già...sarò...sarò a vedere, quando deraglia !»
Almeno duecento erano i passeggeri, sul quel treno delle Ferrovie Nord, in servizio tra Asso e Milano, uscito dalle rotaie, a Como, lo scorso Ottobre;
due coglioncelli di quindici anni, avevano collocato sui binari, nella galleria fra Ponte Lambro e Caslino d'Erba, dei coperchi di cemento e delle griglie di ferro; e non era la prima volta.
Volevano l'ebbrezza, la scarica d'adrenalina, a "provare l'effetto che fa", come a stare sull'ottovolante.
- «L'abbiamo fatto come passatempo, per divertirci», hanno detto.
Vita di persone, da sacrificare all'altare del dio della noia.
Io, secondo me...25.11.2008
martedì 25 novembre 2008
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