domenica 23 novembre 2008

In ricordo di un avversario galantuomo...







Caro Sandro,
io e te ci siamo abbeverati da fonti diverse, ma entrambi alla ricerca della limpidezza;
l'avvenire per te era un sole che mai si è acceso, ma alla ricerca della luce;
eri un galantuomo, e per questo, il mio rispetto, il mio ricordo e pure una preghiera, anche se, per i tuoi maestri, suonava come una fumata d'oppio sulle nari dei popoli:
non ti preoccupare, anche il mio Dio è stato rivoluzionario, e legge nei cuori dei giusti, non sulle tessere di partito.
Hai combattuto per ciò in cui credevi e non per il posto di capo, nella fattoria degli animali:
uno dei pochi puri, seppur io sempre sia convinto che hai sbagliato imbocco stradale;
e questo non lo dico perchè non ci sei più, che il rispetto mio non è gratuito, neppure per i morti, visto che son così selvatico da non impegnare nè l'una nè l'altra guancia;
qualcosa avrò pure io da farmi perdonare dal mio di Signore, ma mai sentendomi servo:
se questo fosse stato Suo volere, saremmo stati dalla stessa parte della barricata.

Riposa in pace, caro Sandro, che ti veglia un amico nell'umano essere, anche se nemico nel credo.

Giuseppe, il Fontana.

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