lunedì 15 dicembre 2008

La pelle del Natale

Autorevoli studiosi affermano che, quando si mangia, conviene fare quello e null'altro, men che meno leggere;
io, come tanti immagino, faccio come con la mamma, quando raccomanda di indossare la maglia della salute, mettere la sciarpetta e il cappellino d'inverno e cosi via: ne approvo saggezza e, immancabilmente, seguo la via del bastian contrario.
Cornetto e caffelatte da una parte, giornale allo sfoglio nell'altra, con relativo sbriciolamento e macchie dei primi e occupazione della maggior parte della tavolata con la lenzuolata del secondo.
Gli occhi del camaleonte ruotano e rotolano nell'inchiostro mentre, dall'altro lato, l'istinto animale cerca di coordinare i movimenti che portano qualcosa alla bocca, e talvolta la centrano per somma di tentativi, più che al primo colpo: l'attenzione è sempre più rivolta ad un articolo che sembra proprio fatto per farti restare tutto nel gargarozzo, a dare ragione sia gli studiosi che alla mamma:

"[...] bulbi fluorescenti, fettucce argentate, fiocchi, nappe, lampadine luccicanti, nastri di sgargianti luminarie, che abbracciano il contorno delle finestre o il perimetro dei balconi, in bella mostra nella nostra casa, sull'albero di Natale, a rendere allegre atmosfere: ebbene, molto di questo porta il marchio «Made in China», e sono il prodotto d'umiliazioni, sofferenza e schiavitù".

No, non è solo sfruttamento: quello di donne e bambini, giovani e anziani che lavorano chiusi in ambienti infami, a ritmi serrati e incalzati da guardiani esigenti e impietosi, costretti a soddisfare "il tempo è denaro" del padrone per avere di ritorno briciole di uno e dell'altro: almeno hanno un resto e un ricavo, seppur da miseria;
e, del poco che rimane loro, possono farne uso per tornare, prima o poi, a casa, dalla famiglia.

No, stiamo parlando di prigionia, di servitù, anche se la parola che racchiude la mostruosità ha un che di simpatico, quasi fosse il nome di un orsetto o un simpatico topolino: Laogai, abbreviazione di "Laodong Gaizao", dolcificante dialettico che si traduce come "Riforma attraverso il lavoro".
Questa è una creazione del gran timoniere, quell'assassino che fu Mao Zedong: una particolare forma di lavoro forzato presente dal 1950;
La "riforma" è una forma di rieducazione che comprende: l'uso di bastoni in grado di somministrare scariche elettriche, percosse con manganelli o pugni, uso di manette e catene alle caviglie in modo da causare intenso dolore, sospensione per le braccia, privazione di cibo o sonno o isolamento per periodi prolungati.
Ma non basta, che anche in quel caso vige l'economia del maiale, di cui una volta non si buttava nulla:
i prigionieri sono costretti a lavorare in condizioni malsane o pericolose, come nelle miniere di sostanze tossiche e ai condannati a morte vengono espiantati gli organi, quasi mai senza il loro permesso, per alimentare l'orrido mercato di cui beneficiano i cinesi più agiati oppure per essere venduti all'estero, senza contare che il collagene preso dalla loro pelle è utilizzato per produrre cosmetici;
la pulizia, prima di tutto che, come qualcuno disse del lavoro, rende liberi;
Ecco, questo, più che le palle, fornisce la pelle del nostro Natale.
Come non voglio sapere che pelliccia è quella che sta nei giubbotti e vestimenti che arrivano dal paese, più che dei Ming, del Menga, dove i cani sono spellati ancora vivi per lasciare al meglio il pelo, non oso pensare che mistura è quella che loro definiscono pelle, appunto: cotenna di cosa, o meglio, di chi ?
Forse degli orsetti Laogai ?

Come per i Gulag russi, anche i gemelli cinesi uniscono l'utile al dilettevole:
togliere dalla circolazione quelli che la pensano diversamente, che non accettano la legge del formicaio, insetti a cui la maggior parte del popolo è associato; una regina, tanti soldati e l'eccesso d'operai, che se ne può schiacciare a volontà, per tanto abbondante eccesso e quindi svalutati, pezzi di ricambio, "attrezzi usa e getta"

Come quel che fabbricano, costano e valgono poco.

E noi ne sappiamo qualcosa: in tempo di vacche magre, bisogna fare economia, tirare la cinghia...magari di pelle, rigorosamente "Made in China" !

Proprio bello l'albero quest'anno: volete mettere che figurone, con le sue sfavillante...pelle di Natale !

Si: la colazione mi è andata proprio di traverso.

Io, secondo me...15.12.2008

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