Devo ringraziare dei ragazzi americani...4400 per l'esattezza;
tanti sono quelli morti in questi anni, in Iraq, dopo la caduta del dittatore, Saddam Hiussein.
La cronaca non rende loro giustizia, ma sarà l'ampio respiro della Storia ad avere l'ultima parola, cancellando tanti meschini esseri che hanno tifato spesso per un fanatico, crudele e assassino invasore.
Tanti di questi, con la testa infarcita di Lambrusco, costine e salamelle, saranno ad esultare:
- «Ecco, che anche tu ci sei arrivato: gli "amerikani" sono malvagi occupanti!»
Imbecilli.
Figli illusi, oppiati dai propri padri, nutriti al pascolo della menzogna e addestrati - come i cani di Pavlov - a reagire ad elementari impulsi, sono a recitare l'eterno rosario, imparato a memoria e recitato a pappagallo, alibi perfetto per giustificare i fallimenti di un'intera generazione di sprovveduti fessacchiotti.
I veri occupanti, le zecche sul pelo del cane, sono i macellai di Al Qaeda, la feccia arrivata da oltre confine e volta a seminare zizzania, a tentare di costruire un'altra latrina, dopo essere stati scacciati da quella che avevano scavato in Afghanistan.
O forse qualcuno c'è, ad avere ancora coraggio a dire che sono "resistenti", patrioti accorsi per aiutare dei fratelli a cacciare l'esercito della bandiera a stelle e strisce?
Cen-to-mi-la.
Centomila iracheni sono a sputare loro in faccia: sono i tanti accoppati e fatti scoppiare dai "fratelli" di Al Qaeda, che hanno sempre applicato la tattica del "n'do cojo cojo", a mettere bombe in mercati, su autobus, davanti a scuole o dovunque si potesse trovare carne da scoppio, accomunati in questo pensiero con quel gran cornuto di Lenin, che amava quel terrore, tanto da farne dottrina e pastura per i suoi polli d'allevamento e averne orgasmo.
I simili si attirano, qualunque bandiera, dio o simulacro sia a dar loro tetta da succhio.
Del come si ammazza il porco, ormai non c'è segreto.
A Qaeda ne ha ancora di strada da fare, per raggiungere il maestro;
forse è per questo che - facendo tesoro del passato - si cerca di strozzare la bestia quando ancora in fasce.
Grazie, ragazzi, per tutti voi...4400 morti, ma non per nulla.
Un popolo intero, vittima come loro di sicari venuti da fuori, sono a far da leva per innalzare un popolo coraggioso, eroico, che in massa si è recato a votare per il futuro suo e dei propri figli, sfidando l'intera schiera di terroristi, che hanno minacciato:
- «Statevene in casa, nei vostri pollai, altrimenti ci lasciate le penne!»
Questi hanno messo le bombe e hanno ancora ucciso, passando dalle minacce ai fatti.
Loro, non gli americani!
E a difendere questa gente meravigliosa e coraggiosa c'erano soldati iracheni.
Due libere elezioni in cinque anni: macchiate di sangue, ma sempre libere, perdio!
Libere.
Forse che se Al Qaeda avesse avuto in mano la manetta del manovratore oggi si sarebbe a vedere la stessa cosa?
Il voto, sì, lo avrebbero conteggiato per uno a testa, ma con il resto del corpo da un'altra parte e le urne sarebbero a fare raccolta, come i cestini sotto la ghigliottina!
Penso a noi, quando si preferisce andare al mare e si svilisce con l'assenza quel formidabile mezzo che è il voto;
noi, che dobbiamo solo fare quattro passi per andare al seggio, dopo aver fatto colazione e comprato il giornale o un bell'aperitivo, con olivetta e patatine.
Quella gente no: ha dovuto farlo rasente i muri, lontano da automobili parcheggiate in posti sospetti e attenti a che non ci fosse un cecchino, a mirare la cozza come per un cocomero, da far esplodere.
Alcuni ci sono rimasti, mentre altri ci hanno perso i propri cari, per aver voluto difendere quel diritto fino in fondo, quando provenivano già da un regime che era uso sceneggiare il tutto, a far credere in una libertà su pellicola da distribuire ai grulli.
Non so perché, ma mi viene alla mente il ghetto-campo di concentramento per Ebrei a Terezin, in Bohemia, una zona della Cecoslovacchia. Conosciuta con il suo nome tedesco, Theresienstadt, era praticamente un set cinematografico, preparato per coglionare il prossimo e far credere che nulla fosse vero di quel che si mormorava, sullo sterminio degli ebrei;
era stato confezionato così bene che pure rappresentanti della Croce Rossa ci cascarono, entrandoci come pecore in un percorso guidato;
un pò come le cronache giornalistiche da Bagdad, della giornalista Lilli Gruber, che ci deliziò con immagini dall'albergo dove alloggiava o nei brevi tragitti cui era menata dall'addetto di Saddam, che spergiurava che tutto andava bene quando dietro di lui già sferragliavano i carri armati americani.
Di babbioni è pieno il mondo.
Beh, il tempo dei giochi di prestigio è finito.
Grazie a 4400 ragazzi e a centomila innocenti.
E ai milioni di iracheni che ancora una volta ci hanno dimostrato di cosa vuol dire avere i coglioni!
Impara, Eurabia, impara.
Io, secondo me...09.03.2010