venerdì 5 marzo 2010

Peste e corna

Ormai se ne dice peste e corna, come si dichiarava nei secoli antichi, indicando le due più grandi disgrazie che potevano capitare ad una persona;
la peste forse non c'è, ma le corna sì e non sono quelle che si scambiano coniugi in fregola, desiderosi di emozioni forti, ma del diavolo: spuntano che è una bellezza, e proprio nel posto dove non ci dovrebbero stare, ovvero sotto le tonache e nella penombra delle sacrestie!
Capisco che in questi tempi disincantati, immunizzati dall'ignoranza e dalle paure del più buio medioevo, il diavolo non fa più paura, tanto non c'è: era una balla dei preti per far star buono il popolo bue.
Eppur si muove.
E più che corale, il lamento degli innocenti, è un coro intero quello che denuncia la biscia nascosta sotto l'abito monacale o di chi bazzica tra i fumi dell'incenso: da quel di Ratisbona alla Cappella Giulia, Città del Vaticano.
A dire il vero, quel di casa nostra è stato un gioco di sponda, del Chinedu Thomas Ehiem, cantore nigeriano nel complesso di voci della basilica di San Pietro che, a tempo perso, si trastullava nell'organizzare incontri omosessuali; al momento, sembra, solo "Extra moenia", fuori le mura della città, nello specifico, dalle sottane monastiche.
Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile, si dice, dove giovani ragazzi presentati, talvolta, come seminaristi erano classificati per altezza, peso, colore della pelle e misure anatomiche.
Speriamo che la cosa si fermi qua e non si estenda poi anche allo spogliar di vesti sotto il segno della croce;
quel che invece fa scandalo, sono gli abusi sessuali su minorenni nelle scuole religiose tedesche, nel celebre coro di voci bianche, anche nel lungo periodo in cui padre Georg Ratzinger, cioè il fratello di papa Benedetto XVI, ne era il direttore: è quanto l'attuale vescovo di Ratisbona, monsignor Ludwig Mueller, ha scritto in una "lettera ai genitori", pubblicata sul suo sito.
Gli abusi sessuali su minorenni membri del coro sarebbero avvenuti tra il 1958 e il 1973.
- «Acqua passata!», dirà qualcuno, ma non era quella santa: nulla deve cancellare l'odioso atto di chi ha infierito su dei bimbi, nessuna misericordia.
E non lo dico io.
- «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me», disse Gesù, ma aggiungendo che « chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare!»
Bene, è ora che oltre a quella del Mulino Bianco, per i biscotti, altre se ne preparino, e non per macinare la farina del demonio.
Troppe volte - impunita - la coda del diavolo ha fatto breccia tra l'innocenza dei bambini, sotto abiti religiosi e l'evangelico "Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me" diventò richiamo per caccia ai passeri.
Detto per i teutonici ma déjà vu, già visto in altri luoghi, leggo:
"Scuole cattoliche, soprattutto quelle dirette dai gesuiti: dopo aver taciuto per decenni, per vergogna, molti ex allievi del prestigioso ginnasio cattolico Canisius di Berlino hanno denunciato abusi ai loro danni. I casi [...] sono stati forse 120 e hanno coinvolto diverse scuole religiose in tutto il paese".
Il diavolo non esiste se non come balla dei preti per controllare le pecore loro.
Eppur si muove.
La Chiesa deve forse richiamare gli esorcisti suoi, a scacciarne possessione, che troppo ha cercato il cornuto zoccolo fesso fuori delle porte sue, dove mai ne era uscito.
- «Anche in Vaticano ci sono membri di sette sataniche: ci sono coinvolti preti, monsignori e anche cardinali!»,
afferma padre Gabriele Amorth, esorcista scafato e forgiato da mille scontri con il maleficio.
- «[...] è una cosa confessata più volte dal demonio stesso sotto obbedienza, durante gli esorcismi.»
E qui forse nasce lo sghignazzo dell'uomo razionale del terzo millennio, offeso dall'essere accostato all'ignorante e zotico villano dei secoli bui, abbrutito e schiacciato nella tana dei suoi tempi, quasi allo stato animalesco;
- «Baggianate: l'inferno non esiste; il demonio non esiste!»
- «Purtroppo», denuncia padre Amorth «moltissimi preti e molti vescovi non credono a Satana.»
Proprio loro, che dovrebbero essere la prima linea di contenimento.
Proprio questo fa di un nemico il proprio carnefice: resta invisibile fino al colpo fatale, trovando facile preda.
- «Il fumo di Satana è entrato nella chiesa», diceva in tempi remoti Paolo VI.
Il sulfureo figlio della luce abbaglia e rende ciechi proprio grazie alla luce del sole.
Come l'uomo nero, Babbo Natale e la Befana, anche Belzebù è illusione, dicono quelli che non usano più sfregare i legnetti per avere il fuoco.
Ma quanti, in cuor loro hanno rinnovato il patto di Faust, con Mefistofele?
- «Dammi tutto, soddisfa le mie voglie: ricchezza, fama, donne, emozioni e piaceri oltre i limiti conosciuti, e una giovinezza lunga, sino alla fine del contratto, quando ti consegnerò la mia anima.»
Un pensiero, attraversa certo la mente dell'illuminato, figlio della ragione:
quanto è sciocco questo tipo, che tanto mi prendo il meglio e poi gli faccio il gesto dell'ombrello;
- «Tiè, grullo: t'ho fregato!»
Poverino, mi fa tenerezza, tanto è ingenuo: sotto sotto, è proprio un buon...diavolo.
Ma io penso per me: mors tua vita mea, la tua morte è la mia vita.
Tloch! Tloch! Tloch!
Cosa è questo sfregar di mano, anzi, di zoccoli?


Io, secondo me...05.03.2010