martedì 30 marzo 2010

La bella e la bestia

- «Amore mio, te la do!»

Il culmine dell'apoteosi, la giusta ricompensa del guerriero, dopo un lungo assedio;
il puccio del biscotto dopo tanto corteggiamento, il colpo da maestro del pugile, il knock-out, il fuori combattimento che abbatte un avversario da mettere al materasso, più che a tappeto.
La resa incondizionata: lei che cede e offre la chiave per aprire la cintura di castità.
Dopo tanto lavorare ai fianchi, la femmina, spossata, si arrende: la cittadella fortificata si offre e spalanca le porte del Paradiso, cedendo sotto i colpi della testa d'Ariete.
King Kong si appresta a possedere le grazie della bionda preda, che a lui si offre languidamente.
Le settantadue vergini di Allah possono aspettare, che di qua ce n'è belle pronta una ad offrire pelo, senza bisogno di dover trapassare ad altro mondo che, si sa: chi si accontenta gode, ed è meglio una gallinella oggi che l'intero pollaio domani.
- «Beppe, ma guarda che io gliela do senza che lui debba fare tutta sta fatica: gliela metto su un piatto d'argento, al Mahmud.»
Guardo la Silvia, la Silvia Valerio: devo ammettere che è una bella gnocca, bionda, esile carina e con tutto l'armamentario al posto giusto.
Penso per un momento che...la butta li, tanto per trovare visibilità, come tante scemette d'oggi che vogliono la celebrità o la notorietà, accontentandosi anche dell'attimo fuggente, di un fuoco fatuo, una scintilla d'acciarino, pur di luccicare almeno una volta, anche lucciola, sul palcoscenico del mondo.
Tanto sa che non firma una cambiale, e l'Ahmadinejad c'ha altro per la testa: in questo la patatina della Silvia non ha peso, più interessato a quello specifico dell'uranio che delle prugnette.
Ma la passera scopaiola, la bella scrittrice diciottenne, non demorde;
- «L'ho scritto anche nel mio libro: Ahmadinejad è l'unico vero uomo sulla terra, lontano dai modelli superficiali degli uomini d'oggi; é un eretico del nostro tempo. Nega l'olocausto; pensa di usare l'atomica; mette a tacere l'opposizione; minaccia l'America.»
E già: l'uomo forte, che non deve chiedere mai, che ti prende per i capelli e ti trascina nella grotta dove, grugnendo e gemendo, maneggia il bollente tubero.
La bella e la bestia.
Un mugolio, un sospiro, l'urlo orgasmico e liberatorio e l'omaggio al dio che gli grufola sulla pancia:
- «Come nel circo: lui è un lanciatore di coltelli mentre gli altri solo dei clown!»
L'ultimo gemito, mentre quello affonda la lama nella...piega.
Si può fare, quando si ha il coltellaccio dalla parte del manico.
Madida di sudore, ancora fremente nell'intimo dopo l'atto solitario, consumato nel sogno d'essere posseduta dal peloso primate, Silvy si lascia andare alla confessione del piacere masochista, nell'annullamento di sè nel piacere e nel godimento, nell'essere presa dal bruto, forte e selvaggio:
- «Fino ad ora la preziosa esistenza delle donne è stata solo oggetto da parte dei detentori del potere di un mero strumento di pubblicità. l'emancipazione è solo una fatica in più, anche se non sempre hanno l'onestà di ammetterlo.»
La capitolazione della femmina.
E pensare che una volta si diceva che chi non lavora non fa l'amore, mentre ora ecco il take away, la confezione dei fazzolettini kleenex usa e getta, da aprire, stropicciare e consumare per l'organo d'ogni "macho in fregola, carne e patatina alla McDonald.

Amore mio, possente e lanoso Mahmud, ariete dal vello d'oro: te la do, gratis!
Firmato: Silvy e la sua passerina.


Io, secondo me...26.03.2010