sabato 16 luglio 2011

Diabolicum


Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…

Diabolicum non sarà il gemello scemo di Diabolik, il famoso criminale dei fumetti, ma poco ci manca.

Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico: chi mai, sano di mente, oserebbe mettere in dubbio un simile assunto?
Uno c’è, un vero maestro di cappelle: non di chiesa, ma di giudizio.
Recidivo, per tante che ne ha fatte di sue, che non ci si meraviglia mostri indulgenza a chi gli provoca gaudio di mal comune.
Pietro Forno, togato procuratore aggiunto in quel di Milano.

«Sbagliarono…ma vanno assolti: tutti gli errori possibili sono stati commessi, ma non c’è rilievo penale.»

Della serie: abbiamo scherzato!

Si era in quel di Basiglio, quando la maestra scoprì, sotto il banco della piccola, un disegno: raffigurava due bambini in atteggiamenti sessuali, dando corpo al sospetto che avesse rapporti con il fratello.
Nonostante pochi giorni dopo una compagna di classe confessasse di esserne la vera autrice, la “gioiosa macchina da guerra” della giustizia aveva già avviato la macina del frantoio.
Due genitori si sono visti strappare i figli - all’epoca di 9 e 13 anni - per sessantanove eterni giorni, grazie alla “banda dei cinque”;
un branco d’incapaci, superficiali, di una professionalità vicina allo zero assoluto, nulla sensibilità, doti analitiche pari a niente, seppur indispensabili per ognuno che si voglia cimentare nell’arte investigativa.
Tanto di numero è bastato, una teppa d’incompetenti, per rovinare una famiglia.
Ma chi di questo s’intende, per esservi passato, di suo e per primo, li assolve.
E non lo dico io, ma i fatti del poi: la preside della scuola e un’insegnante accusati di falsa testimonianza; un’altra maestra di bugiarde dichiarazioni e, per uno psicologo e un’assistente sociale, reato di lesioni colpose perché, invece di facilitare il passaggio nella comunità protetta, traumatizzarono il bimbo, dicendogli che gli avrebbero cambiato i genitori.
Eppure tanto male, fatto e provato non basta, neppure per dare a quelli un buffetto ammonitore, a insegnare un poco di creanza, a risvegliare un briciolo di dignità, che li porti a pagare di tanta faciloneria nel maneggio di pelle altrui;
quando ognuno di noi, nel quotidiano, è chiamato a render conto d’ogni errore: l’aver dimenticato di saldare una semplice multa, quando anche la rata dell’elettrico lumino da morto, dove ti arriva una minacciosa lettera dall’avvocato degli sceriffi, con sottofondo musicale di tintinnar di manette e minacce di pignoramenti, in un crescendo del tutto sproporzionato a veniali colpe, mentre nulla a chi ha demolito le giunture di un cardine famigliare.
“Tutti gli errori possibili sono stati commessi”…ricorda molto la tacciata di dilettantismo e superficialità, che una collega del Pietro nostro rivolse al lavoro dei suoi, cappellata dopo cappellata, dove in galera ci finì l’ennesimo innocente.
Tiziana Siciliano, si chiamava, che ridicolizzò tanto del lavoro svolto dal Forno e dai suoi “procacciatori” di carne da grata galeotta, dove, a una più rigorosa e attenta opera di ricerca, si scoprì con quanta incapace metodica i “compagni di merende” gli portassero capri espiatori e anime incolpevoli, sbattuti in fetide celle e offerti alla gogna mediatica, con il marchio infamante di “mostro”.
Ovvio che poi, sparando a pallettoni, qualcosa di giusto colpiva: anche Erode ordinò di falciare il grano, certo di ghigliottinare anche l’erbaccia.
Ciliegina sulla torta: assolte anche la preside e le due maestre;
cade l’accusa di falsa testimonianza e dichiarazioni, falso ideologico per omissione, per non avere detto che un’altra bimba aveva ammesso di essere l’autrice del disegno, lasciando scientemente nelle pesti la povera famigliola.
Logica “Dipietrina”: nessuno glielo chiese!

Pare che la piccola, abbracciando i genitori, abbia esclamato:

«Facciamo finta che ho fatto un brutto sogno.»

Ecco, sì:
«Sbagliarono, ma vanno assolti: tutti gli errori possibili sono stati commessi...fate finta che sia stato un brutto sogno; il fatto non sussiste.»

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…

Io, secondo me...16.07.2011