lunedì 4 luglio 2011
Grilletto di pistola
Rivoluzionari...eroi...campane a festa...
Grilletto salta all’impazzata; pistola, spara a raffica.
Lo Stato di Polizia vacilla, la barricata si sbriciola, lo sbarramento cede, la dittatura trema, dopo aver fomentato disordini e messo gli italiani gli uni contro gli altri, usando le masse come carne da cannone.
Grilletto...pistola...grilletto...pistola...piombo verbale - per ora - contro tiranni e despoti che, alla canna del gas, sono a consumare l’ultimo atto “[...] per salvare le penne di fronte al cataclisma economico prossimo venturo, o la nascita della democrazia in Italia”.
«I black bloc in Parlamento!», urla la nanerottola caricatura del Che Guevara, il Brontolo dei sette.
Quelli che scorrazzavano con bastoni e catene, pietre focaie e combustibile, in Val di Susa, invece: rivoluzionari...eroi...per loro campane a festa, nel nuovo giorno della liberazione partigiana, con duecento “sbirri” all’ospedale.
Prove tecniche di rivoluzione: una “macchina da guerra” che di “gioioso” ormai ha solo il ricordo.
Il Grillo canta, nel vedere le odiate formiche allo sbando.
«Le violenze le ha commesse chi ha sparato i lacrimogeni ad altezza d'uomo!», urlano i devastatori di professione.
Ecchècazzo!
Si difendono pure, quelli schifosi servi dello Stato.
Alla “macchina da guerra” non gli è riuscito di arrivare a tiro utile, per il lancio delle Molotov, che gli veniva da piangere!
Ma i rivoluzionari non si piegano...loro sono gli eroi...din-don-dan...campane a festa infiammano gli stoppini e la benza.
Troppa carne al fuoco;
il cuore del potere non è in quella valletta e i battaglioni armati, nascosti nei “Centri Sociali”, le truppe paramilitari, non devono scoprire le carte e venire allo scoperto troppo presto.
«Contrordine compagni: i tempi non sono maturi. Siamo solo alla P4 e, prima che arrivi il turno nostro, dobbiamo aspettare il 37 e poi - zac! - la P38 l’abbiamo noi!»
Non avevano tutti i torti, povere gioie, a menare le mani: i battaglioni d’assalto erano pronti sin dal 13 aprile, dopo la lettura del Manifesto, grondante”Intellighenzia” del compagno-apparatchick Alberto Asor Rosa:
«Ciò cui io penso è invece una PROVA DI FORZA che [...] instaura quello che io definirei un NORMALE "stato d'emergenza", SI AVVALE, più che di manifestanti generosi, dei CARABINIERI E DELLA POLIZIA DI STATO congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità d’azione, STABILISCE D'AUTORITÀ NUOVE REGOLE ELETTORALI [...] insomma: LA DEMOCRAZIA si SALVA anche FORZANDONE LE REGOLE.»
Sintesi: W il colpo di Stato!
Il popolo è bue, incapace d’intendere e di volere, pertanto le votazioni sono state farlocche; dei dementi hanno fatto numero e non qualità, perché i migliori siamo sempre noi, la ciccia sull’osso.
Forti di tanto ottimismo e rosea visione, scambiando la Val Susa con la Val D’Ossola, eccoli desiderosi di fondare la “Repubblica partigiana della susina”.
Più che campane, sono stati i campanacci a transumare questi rivoluzionari ed eroi, forti della convinzione che Carabinieri e Polizia erano dalla loro, come auspicato da “nonno Alberto”.
A metà tra formiche legionarie e cavallette di biblica piaga, hanno fatto quel che impronta genetica gli ha cucito addosso: il “parassitismo devastatorio”, l’arte di fabbricare macerie.
Oltre che mazziati, pure cornuti, che non solo quel reperto archeologico dell’Asor Rosa non c’azzecca, ma pure i tanti fiancheggiatori si sono spaventati di tanto casino.
Dal mondo politico, ce li hanno tutti contro: Napolitano gli ha dato del "violenti eversivi";
il Pd li ha rinnegati e rigettati e pure Sel e Idv hanno detto di non riconoscerli.
Si sono trovati, calcisticamente parlando, del tutto fuori gioco, che fuori tempo lo sono da un pezzo.
E il povero grilletto, poi...il deserto, attorno.
Click...click...click...grilletto scatta, pistola non spara più cazzate.
«Valsusini eroi: black bloc da arrestare!»
Click...click...click...grilletto scatta, pistola non spara...ci lecca.
Da “Và dove ti porta il cuore” a “Và dove ti porta il vento”.
Da Tamaro a Tamarro.
Grilletto di pistola!
Io, secondo me...04.07.2011