venerdì 17 ottobre 2008

Li mortacci loro

- «[...] avevo già trascorso sette anni e mezzo in un ospedale psichiatrico giudiziario. E non ho mai dato problemi. Ho fatto il mio percorso di riabilitazione, com'era giusto che fosse e ora mi sento pronto ad affrontare la vita».

Come se parlasse dell'estinzione di un mutuo, non dei suoi famigliari: ho onorato periodo e scadenze, "non ho mai dato problemi", ergo reclamo del mio.
Era il 4 agosto 1989 quando Ferdinando Carretta macellò la famiglia: fratello, padre e madre;
ancora oggi, dei corpi dei primi due non si è trovato nulla.
Ora, scarcerato, ne ottiene pure i beni, in soldi ed appartamenti.
Allora la corte lo giudicò "incapace di intendere di volere", al momento del delitto.

- «Continuo a pensare al fatto che la tragedia poteva essere evitata. Se io mi fossi curato, quello che è successo non sarebbe mai accaduto».

Prima ci dice di avere già dato, poi quasi ci colpevolizza: la società - e noi con lei - non ha capito, che avrebbe potuto evitare se avesse ben vigilato, al grido che prevenire sarebbe stato meglio che curare.
Manca poco che ci denunci tutti per omissione di soccorso !

La ciliegina sulla torta la mette dopo tutti questi colpi di spugna:
- «[...] mi sento pronto ad affrontare la vita [...] spero di poter trovare un lavoro a tempo pieno».
E già pensa al futuro, con una moglie e dei figli.
Auguri, figli maschi e somiglianti: "Talis pater, tali filius", tale il padre, tale il figlio;
Un domani saranno loro a...tirare la Carretta !

In questi giorni di sconti e promozioni era inevitabile uscisse pure un altro prodotto: il Pietro Maso.
Parlando di sbiellati e sbullonati, non potevamo ignorare il principe della cannetta, come dalle mie parti si chiama quello che porta quella, invece della spina dorsale, ad indicare la nulla voglia di lavorare e il fare vita da cicala.
Il Pietro voleva i soldi dei genitori.
Subito, che la pazienza non è mai stata il suo forte.
Meglio un giorno da leone che cent'anni da pecora;
meglio cambiare la berlina di lusso, continuare a spendere e spandere in pub e discoteche, gongolare e godere:

Caviale e champagne contro seghe e gassosa !

Eccolo chiedere l'anticipo sullo spettante: uccidere padre e madre, carne della sua carne e sangue del suo sangue, per poter ereditare.
Complici tre amici, macella la sua gente in una maniera orribile, feroce, senza pietà alcuna.
Dopo, via, a cercare di costruirsi un alibi: in discoteca !
Fortuna vuole che sia troppo scemo, difetta d'astuzia, povero apprendista senza ancora malizia di lavoro.
Condannato a trent'anni, eccolo a prendere aria un bel pezzo prima.
Cazzo, vuoi vedere che è più conveniente "spegnere" la famiglia piuttosto che "accendere" un mutuo ?

Il direttore della banca, se non paghi, ti pignora l'immobile;
sociologi saccenti, criminologi da poltrona, psicologi teorici e religiosi compassionevoli, tesi alla ricerca della famosa mosca bianca, il redento pentito, sono pronti e proni al perdonismo da un tanto al chilo.
L'indulgenza, l'indulto o la grazia non contano i morti, la loro sofferenza, l'agonia;
e i morti non contano.

"La tragedia poteva essere evitata. Se io mi fossi curato, quello che è successo non sarebbe mai accaduto".
Si può condannare la Società, all'ergastolo ?

A proposito, manica di bamba: a quando il rientro dell'Erika, quella che massacrò a coltellate la madre e il fratellino, di soli 12 anni ?
Cronaca di allora:
- «Lei ha tirato fuori i coltelli e mi ha dato i guanti giallini da cucina».
Quando la madre di Erika rientra col figlio minore, viene "sfilettata" subito;
Gianluca, il fratellino, cerca la fuga, ma è raggiunto nel bagno dalla sorella e accoppato con decine e decine di colpi di coltellaccio.
Omar descrive così la macabra scena:
- «Quando ormai era coricato nella vasca con una palla che gli usciva dalla pancia lei mi ha detto: Colpiscilo. Io ho chiuso gli occhi e ho colpito».
Quando il complice vuole andarsene, la stronzetta chiede:
- « Come, te ne vai e mio padre non lo uccidiamo ? Mi lasci qui ?»
Rassegnata all'incompiuta, comincia la sceneggiata:
- «Hanno ucciso i miei genitori. Sono stati gli albanesi !»

Anche lei, come il Maso, è determinata ma scema: non regge per molto e la smascherano.

Sociologi saccenti, criminologi da poltrona, psicologi teorici e religiosi compassionevoli: liberate la mosca bianca !


Io, secondo me...17.10.2008

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