mercoledì 8 ottobre 2008

Xenorazzifollia

Muto.

Il rassicurante suono del cicalino diventa omertoso, mentre l'occhio di un semaforo sovradimensionato passa ad un rosso sangue minaccioso e la sbarra rimane ostinatamente abbassata, mentre nello specchietto retrovisore riesco a vedere solo lo stemma del camion che tallona il piccolo scatolozzo su ruote che mi contiene.

- «'azzarola: se il bisonte non frena io a Nova Milanese non ci arrivo, e Magdi Cristiano Allam l'incontro solo se mi evoca al tavolino della seduta spiritica !»

Bella cosa il Telepass, che ti permette d'evitare le code ai caselli autostradali...sempre che la moglie, nel pulire il parabrezza interno della macchinina, non ti sposta e scollega l'aggeggio, impedendogli così di abbeverarsi alla vitale energia della batteria e fare il suo dovere, nel formulare la frase magica "Apriti sesamo".
L'intercessione dei Santi, la raccomandazione dei miei poveri defunti, il buon Dio, che non ha estratto il tesserino rosso di squalifica, una semplice botta di culo, la prontezza di riflessi dell'altro autista o tutto ciò assieme, mi ha permesso di continuare ad abitare su - e non sotto -questa terra.
Inutile dire che l'armadio a più ante, che guidava dietro di me, era nella cabina che agitava i due pilastri attaccati al tronco e non per scacciare una mosca;
sceso dalla macchina ho steso il tappetino di gomma e, rivolto in direzione del Tir, mi sono genuflesso recitando la preghiera del perdono, la litania delle scuse e mostrato atto di sottomissione e rispetto al maschio dominante che, un poco più rabbonito, ha smoccolato di ritorno e innestato la salvifica retromarcia, rinunciando a sprangare quell'imbranato che gli stava rovinando una giornata di lavoro.

Mi ero già lasciato alle spalle il ricordo dello scampato pericolo - e della "fatwa" lanciata alla moglie, vietandole manovre di qualsivoglia tipo nello spazio del prezioso "apristanga" elettronico - che una notizia fresca di stampa mi agghiacciava, nel provare quanto un avvenimento di poco spessore possa innescare reazioni violente, se non omicide:

"Alessandria, statale 10 Tortona-Voghera: si è fermato nei pressi di un bar, vicino ad Alessandria, per far pipì [...]il proprietario dell'esercizio è uscito, ha tirato fuori la pistola, gli spara e lo uccide: i carabinieri lo hanno trovato accanto al cadavere, nel tentativo di nasconderlo".

Follia, mormora la gente; e se l'accoppato fosse stato di colore ?

Un pari gesto omicida per futili motivi era accaduto poco tempo addietro, vittima Abdul "Abba" Samir Guibre, accoppato a bastonate dalla rabbia di Fausto e Daniele Cristofoli, padre e figlio, proprietari del bar Shining a Milano, dopo che il ragazzo aveva rubato un pacchetto di biscotti: allora si spese la parola "razzismo", in un atto di politico sciacallaggio, a prendere un puro atto di pazzia per contornarlo e pomparlo, a diventare di dimensioni atte a scatenare paura e panico, da sfruttare e cavalcare per rimontare posizioni perdute, alla ricerca della "poltrona perduta".

Uguale per il gruppo di minorenni, che aggredisce un cinese: si attribuisce al branco capacità di coniugare concetto complesso, come la xenofobia, quando la non perseguibilità penale degli stessi, qualora avessero soppresso la loro vittima, perché, per l'età: incapaci di intendere di volere;
e allora perché dovrebbero capire cosa significa "razzismo" ?

E il tizio del mercato, che lascia la sua bancarella per rincorrere e pestare il "coloured" di turno, che s'era messo accanto a lui, a vendere senza licenza ?
Ci si dimentica che una volta, quando erano pochi, erano tollerati - anzi, magari lo stesso mercante gli allungava qualche spicciolo - ma ora che una ciliegia ne ha portate altre, diventano aggressivi, seppur fuorilegge, e fanno forza e prepotenza con il numero: la realtà o il percepirla come tale, ha scatenato la reazione di una vicinanza ingombrante, ma è più simile a una difesa, il marcare un territorio e il suo legittimo e pagato utilizzo, che il raccogliere branco per la caccia.

Ma i soliti e conosciuti terroristi hanno anche qui soffiato sul fuoco, che solo dopo un incendio possono credere di poter colonizzare un terreno perduto !

E la storia di Amina Sheikh Said, che ha starnazzato come un'oca perché l'hanno spogliata e perquisita con dovizia e attenzione ?
Beh, personalmente da nera l'avrei fatta sbiancare e, se fosse stata bianca, l'avrei fatta nera;
no, non sono razzista: è lei che ha un "pedigree", dei precedenti da schifezza umana.
Leggo da "Libero" di Feltri:
"L'anno scorso era arrivata da Londra con 35 chili di droga nella valigia. Otto mesi fa ne aveva portati altri due [...] a Ciampino hanno deciso di perquisire la donna [...] perché lo stupefacente che più volte aveva tentato di introdurre nel nostro Paese, il Khat, è un potente allucinogeno che, insieme a cocaina ed eroina, è una sostanza di gran lunga più dannosa di hashish e marijuana".
Titoloni dei soliti giornali di sinistra parte: "Razzismo, caso Amina Sheikh Said".
Visto l'abitudine della tipa, certi articoli a suo favore mi paiono come gli apprezzamenti di chi s'è appena fatto una canna e magnifica il suo pusher, che gli ha offerto materiale per uno sballo giornalistico.
Anche qui razzismo e xenofobia c'entrano un cazzo, che non è patrimonio genetico degli italiani.

Tanti anni fa la possibilità di venire alle brutte con un musulmano o un extracomunitario sarebbe stata uguale al picchiare contro una sparuta palma, nel deserto;
ora, che di palme ce ne sono tante, è sempre più facile - per la legge dei grandi numeri - arrivare in contatto con l'eccezione di ieri, ma la regola dell'oggi;
ma non è razzismo o xenofobia: è solo questione di civile e incivile coabitare, beghe da condominio tra vicini troppo alle strette.

Aspetta che controllo il Telepass, che con l'ultimo sole mi sono un poco abbronzato:
se uno con il camion mi pesta come una cotoletta perché gli ho ostruito il casello, non voglio che poi si scriva:

"Razzismo, caso Yusuf ibn al-Fontan" !


Io, secondo me...08.10.2008

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