martedì 14 ottobre 2008

Sadomasopolitik

- «Fammi male», dice uno;

- «No», risponde l'altro.

Il rapporto tra il masochista e il sadico si concentra tra la prima richiesta e la risposta che, proprio negando il piacere, facilita l'orgasmo: uno chiede che gli si faccia male e l'altro gongola del rifiuto e ognuno gode, secondo natura.
Ecco: io penso che qualcosa di simile è successo tra la Moratti - sindaco meneghino - e Elio Catania, presidente della Metropolitana Milanese;
altrimenti, come si può definire una che chiama a se un tizio referenziato come quello che arriva, dall'aver fatto danni nell'errare, a perseverare nel diabolico ?
Pesco nel torbido, prendendo spunto da un bell'articolo del bravo Gianfranco Pagliarulo, su EPolis Milano.
L'antefatto parte dal passare di pochi giorni, che ancora fresco rimane il ricordo di un Lunedi nero, dove la sotterranea linea verde si blocca e rimane paralitica per ben tredici ore.
Nello scorrere di queste righe è attuale lo scontro tra due mezzi di superficie, due generazioni d'acciaio- un vecchio e il nuovo - che vanno a rottame in uno scambio, che li porta in rotta di collisione.
Non so il Catania cosa ancora aggiungerà, ma mi basta parlare del primo dire, che l'eventuale non aggiungerà sale all'insipienza;
- «Il guasto d'oggi è il prezzo che la città e l'azienda pagano per dieci anni di mancati investimenti nell'ammodernamento delle infrastrutture. Ma ciascun dipendente [...] deve chiedere scusa ai clienti per il disservizio inaccettabile».
Roba da renderlo a calci, a sostituire altro invece delle tonsille !
Ecco che uno strapagato inetto alza il cassone e fa scivolare la merda sopra il formicaio, quando ne è stato guida e direttore d'opera: ora ne calpesta subordinati e operai.
A dire il vero, per il tipo sarebbe bastato che la Moratti applicasse la vecchia e saggia regola:

"Se lo conosci, lo eviti !"

E già, perché il tipo già nel 2004 era stato messo a capo presidente e amministratore delegato delle Ferrovie, sostituendo Giancarlo Cimoli, spostato di una casella e sedutosi poi sulla poltrona dell'Alitalia:
dal de..raglio alla picchiata.
Entrambi si sono gemellati, a confermare la "regola del massimo incapace": un gradino più in basso sei il massimo di bravura, che usi al meglio la tua dotazione naturale; un passo sopra, superi le tue capacità, diventando un massimo incapace.
Saltando il discorso aviatorio - che è fresco uovo di giornata quanto l'ala è stata ridimensionata - continuiamo a scoprire le vergogne dell'Elio: crescita esponenziale delle perdite, che il Catania porta a record, ma al contrario, triplicandole.
Era l'epoca dei binari che "sbullonavano" e dei treni che si fiondavano contro i muri delle abitazioni;
era - ma poco è cambiato - il momento delle latrine su rotaia, che parevano bidoni d'immondizia su binari che, più che i passeggeri erano pulci e zecche a doversi lamentare d'essere impestate dagli uomini, se non altro per il diritto al voto di maggioranza, che erano quelle a detenerlo !
Allora, come oggi, il Catania perde pelo ma tiene il vizio: era sempre colpa delle maestranze, era sempre "errore umano", era sempre uno spalatore e spanditore di cacca;
lui strapagato capitano della nave, sulla scialuppa di salvataggio era ad inveire contro i marinai, rimasti sulla nave portata sugli scogli !
Dopo aver fatto del suo peggio, se né usci con una liquidazione principesca: ben sette milioni di Euro.
Fossi stato io al suo posto, neppure volendo sarei riuscito a fare peggio ma, visto i risultati, qualunque testa con il vuoto pneumatico tra le orecchie avrebbe potuto eguagliare il nostro eroe.
Ma la Moratti che, come Penelope, ha fatto e disfatta scuola, si è comportata da eterna ripetente, dimostrando di non avere imparato nulla, accogliendo tra le sue braccia quel figliol prodigo e prodigio...di sventure.

Proprio vero che "Dio li fa poi li accoppia" !

Io, secondo me...14.10.2008

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