giovedì 16 aprile 2009

BURQuerelA

- «Pssst...psssst...ehi, se c'è qualcuno in ascolto, risponda. Parlo a bassa voce perché ho letto su l'Occidentale, quotidiano on-line, che ci sono in giro quelli dell'UCOII, l'Unione Contro Occidentali Infedeli Infami, che ha sguinzagliato ronde per retate su altrimenti pensanti: ti trovano e poi i loro Killavvocati caricano a querela lo schioppo e te lo infilano...il Burqa sulla lingua».
Sono nello scantinato, con il solo lume di una candela, che ho preso in Chiesa, rinunciando ad accenderla al Santo per poter vedere i tasti e battere queste poche righe, utilizzando la vecchia macchina per scrivere sperando che il rumore sui bottoni sia confuso con i passetti dei topi, che qui mi fanno compagnia.
Divido con loro parte del mio formaggio, con l'accordo che mi fanno da guardiani e m'avvisano di sconosciuti e pericoli in arrivo.
Cerco di andare a capo il meno possibile perché il trillo del campanellino può farmi scoprire.
Tic,tac...tic tac...ta-ta-ta-ta...Drin driin...scrunck.
Se mai un domani qualcuno leggesse queste mie, si ricordi che ho difeso il diritto d'opinione, e abbia pietà nel raccogliere le mie ossa: lasciatele ai miei amici ratti, anche loro così disprezzati, come scimmie e porci.
Dio mi protegga e assista.
Il mio, ovviamente: il loro c'ha del fumino, nel senso dell'incazzo e dello sbuffo, che esce dopo ogni bombarola messa tra la gente, per lui e nel suo nome, ovviamente.
Scribble...scribble...scribble.
Sento grattare, come un pennino sulla carta.
Guardingo, tengo alzato il mio moccolo, ed esploro cautamente uno dei rami dell'oscuro budello.
Avanzo dopo aver messo il tappo con lo stoppino sulla bottiglia di grappa: dovessi incocciare i beceri, accenderei e sacrificherei il prezioso liquido, usando l'infiammato per abbrustolire le loro ignobili carcasse.
A togliere loro ogni difesa, ho scaricato tutti gli estintori e otturato gli idranti.
Se è il caso, piuttosto mi sacrificherò, gridando «Muoia Beppone con tutti i Talebanistei», che ormai di quelli ce ne ho piene le palle, anzi, c'ho...d'UCOIIoni grossi cosi!
Pronto al rogo, svolto d'improvviso l'angolo;
- «Ma ma...Magdi Cristiano Allam, che ci fai qui? E il Carlo, il Panella...anche te? E Valentina Colombo...Souad Sbai! La redazione di Libero. E là, nell'ombra più scura, il ciclostile de La Stampa, il Tazebao del Corriere della Sera, penna e inchiostro di Tempi e l'Opinione, l'Occidentale, la Padania...tutti qui, nelle tenebre».
Allibito quanto me, Cristiano abbassa la punta del pennino, minacciosamente rivolta a me, mi riconosce e m'abbraccia: da principio credevo che, nella giacca di misure più larghe, ci stessero in due o più, poi m'accorgo che c'hanno tutti una faccia da funerale, smagriti che paiono grissini in un sacchetto.
- «E voi, che ci fate qua?»
Ancora è Cristiano, che anticipa la triste combricola:
- «C'hanno tutti querelati, siamo segnati ormai e condannati, destinati all'estinzione per aver osato trattare male il mondo islamico con i nostri articoli!»
Allora capisco: «Ah, già, la famosa fatwa, la bolla d'ignominia, l'avviso di garanzia: la BURQuerelA!»
Sono commosso e una lacrima cerca d'uscire dall'angolo dell'occhio: su un tavolino vedo un Presepe...e là, su un altarino di sassi, il Crocefisso...e ancora, la bandiera della Crocerossa, i biscotti e le vignette danesi, le campane, che danno fastidio ai beduini, il discorso di Ratisbona, trascritto su pergamena, i santini, un salamino, una bottiglietta di liquore...aria, aria di casa mia.
- «E tu, Beppe, che ci fai qui?»
Mostro a quel gruppo di spettri un foglietto ingiallito e sgualcito, pieno di sigilli e timbri:
"Nell'articolo, il cui contenuto è integralmente diffamatorio, vengono propalate notizie false e giudizi denigratori nei confronti della mia assistita".
- «Con questa formula, ego te...dissolvo, c'è scritto alla fine».
Pian piano vedo quella schiera di miseri tirar fuori di tasca pari carta, e mostrare stessa maledizione.
Come Leonida e i suoi trecento morituri, alle Termopili, anche noi abbiamo lasciamo un messaggio ai posteri, inciso sui muri dello scantinato:

"O viandante, annuncia agli Italiani che qui noi morimmo per aver obbedito alle loro leggi".


Io, secondo me...16.04.2009

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