domenica 3 gennaio 2010

Il Grilletto Di Pietro

- «Gli facciamo grazia della vita: se ne vada, con il suo menestrello e le mignotte di corte; magari alle isole Cayman, dove certamente troverà qualche cavallo o stalliere di fiducia. Finalmente liberi, senza più leggi fatte a misura a maglia larga, per chi vuol scappare dalla rete; finalmente avremo carta stampata e televisioni liberate, finalmente torneremo ad essere un paese normale, degno dell'Europa democratica»
Iran? Cina? Corea del Nord? Ex Birmania? Riserva talebana?
Certo, chi ha fatto queste affermazioni sarà ora steso in una piazza di Teheran, in una buca a pozzetto in Cina o pronto a ricevere un colpo di pistola, allo stadio del popolo zafferano; oppure ad essere sparato, nella terra dove il figlio coreano scemo di altrettanto padre, gioca ai soldatini, come un bambino lasciato solo nella stanza dei bottoni di lancio dei missili.
In Iran muoiono ogni giorno dei giovani, e certamente solo una piccola contabilità del massacro passano carta stampata e televisioni blindate: una spicciolata, a confronto di quelli nascosti, non sotto il tappeto, ma imbucati nella terra, con l'indifferenza e naturalezza con cui s'infila una lettera nella casella della posta;
destinazione: l'altro mondo.
Abbiamo fatto appena in tempo a vedere una ragazzina morire sotto i nostri occhi, in quel di Teheran; e pure una camionetta della polizia passare volutamente sul corpo di un dimostrante a terra, travolto come se fosse stato solo un sacco di patate.
Chi è ora - oggi - il coraggioso, con peso numerico di quattro gatti a seguito, che fa il bauscia, offrendo addirittura clemenza al proprio nemico, basta che se ne vada alle Cayman, così che la di lui tirannia cessi e la libertà sfugga dalla gabbia, dove l'infame l'avrebbe rinchiusa?
No, non è un giovane dell'onda verde, di quelli che sono massacrati in Iran, ma uno sciacallo che urla alla luna, libero di farlo, senza che nessuno gli tiri sia pure una innocente scarpata, per tanto fastidioso latrare.
Questa è l'Italia, fatta da un grande popolo che, nel bene o nel male, vota che vuole e preferisce, legge i giornali che gli pare, segue e meno il Papa e la Chiesa, a seconda di come la pensa e pienamente consapevoli di rispondere alla propria coscienza, avocando a sé il diritto anche di sbagliare, ma con pieno libero arbitrio.
Libero Stato in libera Chiesa, cazzo!
Quando mai è stato più vero: quando si insulta gratuitamente e impunemente ogni autorità, dal Capo dello Stato a quello del Governo e si impedisce addirittura alla massima autorità della cattedra di San Pietro - e non quella di Di Pietro - di parlare in una Università?
Nessun pallone gonfiato deve venire a dire che le votazioni che l'hanno trombato sono merito di una pura numerazione di braccianti della schedina, ma che le teste pensanti stanno solo nella propria riserva di fighetti;
nessuno nemmeno a voler indicare la moltitudine come una massa di cretinetti, incantati da un pifferaio magico, quando per novant'anni la loro progenie di creduloni ha seguito la scintilla, scaturita sfregando due sassi, scambiandola per il sol dell'avvenire!
Men che meno sono a gracchiare e girare in tondo corvacci ed avvoltoi, ad invocare fame, miseria e pestilenze, masochisti dello spasimo e del dolore, a chiedere alla sfiga di farsi vedere, offrendole sacrifici pur che si manifesti, a soddisfare le proprie brame di godimento estremo.
Senza contare quelli che, talmente censurati da far quattrini a palate, vendendo libri e pellicole in cui si sbeffeggia e si insulta chi governa e amministra, in un paese - guarda tè - dove queste contraddizioni umane non dovrebbero neppure esistere, che non ho mai visto dissidenti ingrassare come maiali, in casa dei Rais, che casomai la mela ce l'avrebbero in bocca e la carota nel...lasciamo perdere.
Mai visto gente che parla la propria lingua peggio di uno appena sbarcato da un gommone, andare all'estero e scrivere in lingua straniera, usando un miserabile traduttore trovato nelle patatine, facendo - e facendoci - fare la figura di coglioni, sgrammaticando a destra e manca e denunciando dittature nel proprio paese per poi tornarci e starci così bene, come un verme nella polpa della mela.
Solo i pidocchi hanno altrettanta fortuna, che anche quando l'animale si gratta quelli si uncinano ancora di più.
Come se una zecca si lamentasse del cane che la porta, incazzata perché pure vorrebbe fare il manovratore, oltre che avere vitto e alloggio gratis!
C'ho le balle piene di quelli entrati in politica perché rende meglio ed è meno rischioso che ti mettano una bomba sotto il culo, per una paga da fame, ma che tengono la vecchia toga sotto il cuscino e ogni tanto la indossano, credendo d'avere diritto a mantenere i vecchi privilegi d'essere un gradino sotto Dio, che del giudizio loro rispondono a nessuno, se non a una congrega di propri simili, quando si sa che cane non mangia cane!
Quando sbagliano gli fanno un buffetto sulla guancia e una tiratina d'orecchi e, per punizione, li promuovono e li spostano altrove, come quelli che avevano massacrato Enzo Tortora, innocente incarcerato, svergognato e sputtanato;
e ben tanti, assieme ai colpevoli, si sono trovati dietro le sbarre, che non so quanto il dare e l'avere alla fine abbia chiuso in guadagno, quando l'apertura della gabbia c'era solo se accettavi la catena di sant'Antonio: ti libero se mi fai i nomi di altri;
stesso metodo dell'Inquisizione o delle purghe staliniane, tanto oggi chi mai s'interessa alla vita frantumata degli incolpevoli, che non solo Erode ormai si può fregiare di migliore massacratore d'innocenti e meritarne benemerito titolo e primato.
Poco male poi se, nel delirio d'onnipotenza di chi si sente intoccabile e infallibile, magari per darsi ragione da solo, si "aggiusta" un poco il teorema, concedendo indulgenze, perdono, protezione, nuova identità e palanche al peggior macellaio nelle patrie galere, che piuttosto di marcirvi venderebbe pure la madre sua!
Fa niente: Spatuzza e merda, e si spalmi, che tanto gli italiani la scambieranno per Nutella!
Una quarantina di macellati, un ragazzino strangolato e sciolto nell'acido, bombe e sparamenti non bastano a farne letame, che c'è chi è disposto ad infilarci le mani pur di poterla lanciare contro il nemico, tanto non si sporcano, perché la toga già è nera di suo.
Visto che la vacca non ha dato latte, ora sono a cercare di farla mungere dal suo fattore, che forse conosce le parole giuste per riempirne le tette;
- «Non posso parlare: mi tenete rinchiuso, in solitudine; come faccio a prendere contatto, che questo crudele isolamento, anzi, mi fa star male...pregiudica la salute.»
Poveretto, c'ha ragione il Giuseppe Graviano, mastro becchino e maestro di fossa.
Pensa un po: durante la detenzione era tanto in isolamento che la moglie gli è rimasta incinta;
immacolata concezione, o forse il Berlusca - il vero capo dei capi, secondo la fantascemenza "magistrisinistra" - c'ha applicato il "Jus primae noctis", il diritto a darci il primo colpetto?
Beh, basta guardare: se il bambino c'ha un dente in meno, il labbro spaccato, il naso che cola sangue e il riporto in testa, ebbene si: l'infame Silvio è proprio un diavolo d'uomo!
Allora bisogna chiamare fare lo scongiuro e chiamare l'esorcista:
il Di Pietro, che ormai è arrivato alla miccia, più che al lumicino, accoppiato con Beppe, il Grillo.

Dai, Antonio - che fa: ora pure...Tartaglia? - mira al cuore e tira...il Grilletto!

Io, secondo me...04.01.2010