mercoledì 6 gennaio 2010

Landri d'identità

- «Ai Landri, ai Landri: c'hanno rapito i corrieri che portavano i regali!»

Maledetti, pur di sgraffignare al prossimo fanno man bassa di tutto, non rispettando neppure un luogo sacro come la cattedrale di San Gerlando, in quel di Agrigento.
Scatta la caccia ai manigoldi e ai cofanetti degli ori: i chierichetti armati di ceri e candelabri ispezionano gli anfratti più bui, mente il sagrestano e la perpetua esplorano tabernacolo, confessionale e acquasantiera, casomai quei balordi si fossero sbarazzati dei tre annegandoli nell'acqua benedetta, mentre il prevosto mena il turibolo come Davide la fionda, pronto a scaricarlo sulla testa dei furfanti sacrileghi;
- «Gasparre...Melchiorre, Baldassarre: se ci sentite battete un colpo, che veniamo a liberarvi!»
In un angolino defilato, dal fondo di una capannuccia, sale un pianto dirotto: con tutto quel chiasso hanno svegliato il piccolo Salvatore;
- «Smettetela di gridare e far chiasso, che mi avete spaventato il bambino!», urla mamma Maria, che c'aveva messo un bel pò a farlo addormentare.
- «Banda di mammalucchi: se non la finite vi faccio la riga sui capelli con la pialla!», aggiunge babbo Giuseppe, il falegname.
Un robusto raglio e l'energico muggito del mite bue rincarano la dose, rimbalzando il suono tra le navate.
- «Vi prego signori, per Caritas, smettetela di sbraitare: quei tre non li ho fatti venire io e se leggevate il cartello evitavate di far cagnara per nulla», dice serafico il Valerio Landri, direttore della Caritas di Agrigento.
Gli occhi di tutti si rivolgono a quel piccolo manifestino, l'annunciazione, con il complice timbro del Francesco Montenegro, arcivescovo e padrone di baracca e burattini:
"Attenzione. Si avvisa che quest'anno Gesù Bambino resterà senza regali: i Magi non arriveranno perchè sono stati respinti alla frontiera, insieme agli altri immigrati".
Una vecchietta afferra minacciosa la statuetta del pastorello, mentre un anziano frequentatore del posto fa lo stesso con l'incudine del fabbro e un gruppo di suore inizia ad alzare una pesante panca "Dono della famiglia Mammaliturchi", il seminarista un pesante candelabro e i piccoli servitori di messa, chi un moccolo e l'altro la bottiglia della trielina, dopo essersi accertati che recasse il marchio della fiammella e la scritta "Infiammabile";
Il Valerio arretra davanti alla massa che lo incalza:
- «Volevo solo fare una provocazione, rivolta ai fedeli agrigentini e a tutta la comunità civile sul tema dell'immigrazione.»
Intanto che facevo scattare l'accendino, guardavo il bambinello, nella mangiatoia e pensavo: lui ancora non lo sa, ma finirà in croce, e di Landri ne avrà a fianco ben due, e il suo accusatore e giudice si chiamerà...FrancesCaifa!
Intanto che me ne andavo e mi passavano davanti le autopompe dei pompieri a sirene spiegate, attirate dal falò, mi ripromettevo che, basta: mi lascio dietro tutta questa tristezza;
- «Anno nuovo, vita nuova!»
Dal cassetto tiro fuori il novello calendario, anno domini 2010, almanacco diffuso dal giornale cattolico "La Settimana", periodico della Diocesi di Adria-Rovigo;
Chiodino, martello: bim...bum...bam!
Eccolo lì, bello e appeso, che pare un quadro.
- «Chi ben comincia è a metà dell'opera: il buongiorno si vede dal mattino», dico a me stesso, mentre fischio allegrotto.
Con la coda dell'occhio percepisco che qualcosa non va, e lo zufolare pian piano mi si smorza;
...pochi santi...San Massimiliano, San Francesco, Santo Stefano...
Beh, l'avranno fatto per contenere i costi della carta e dell'inchiostro;
Giovedì Santo, che il Gesù ci mise il Sacramento dell'eucaristia...manco lui c'è.
Se non fossi sicuro d'averci dato fuoco, giurerei che anche qui c'ha messo mano il Valerio Landri.
L'avranno mica spento prima che la fiamma lo portasse a consumazione?!
Comincio a sfogliare freneticamente...il 16 Maggio, non c'è l'ascensione di Nostro Signore...Giugno...Luglio...ascensione del Profeta...
A Luglio, in piena canicola, con le code sulle strade e l'esodo in Egitto e nei luoghi di villeggiatura?
Maometto...il Profeta - "P" maiscola - Maometto?
Forse era uno degli astronauti, ascesi e morti nello spazio, poi fatto santo?
No: è proprio "quel" Maometto...l'islaMaometto!
E che c'azzecca, con il calendario della parrocchia Cristocattolica?
Un atroce sospetto mi prende...occhio, Beppe, ricordati delle coronarie intasate, della pressione alle stelle, delle placche di colesterolo, della tachicardia al fulmicotone, dell'infarto che sta in agguato, nell'età critica!
Agosto...Assunzione di Maria vergine - "v" minuscola...vabbè, sarà un refuso - però c'è l'Immacolata Concezione di Maria...tra il capodanno musulmano e la giornata internazionale dei diritti umani!
Settembre...bel mese: ci sono nato, è quello del mio compleanno;
Quinta giornata per la salvaguardia del creato...Lialat Al qudir, la fine del Ramadan.
Tum! Tum! Tum!
Il polso pulsa come una delle pompe del Titanic, mentre cercava di svuotare la nave dall'acqua che la stava facendo affondare, dopo che aveva sbattuto il muso su una montagna di ghiaccio.
Bum! Bum! Bum!
Il cuore...stavolta le giunture saltano.
Porca vacca, ecco l'ennesima raccolta differenziata, dove si costruisce l'uomo di Frankenstein assemblando frattaglie, dove identità e differenziazione sono invece il sale e il lievito della crescita, patrimonio dell'umanità e non una catena di montaggio che usa formine e stampino.
Adesso capisco cosa significa il saluto dell'arabo importato, il "Salam aleik": salame a lei!
Ecco il motivo per cui, quando ti salutano, sorridono.
Con un salamelecco prendono tanti piccioni, più che con la proverbiale fava, e costa pure meno che un piatto di lenticchie!
E non devono neppure fare la fatica d'imparare la lingua del posto, che i babbei d'Occidente ci mettono del loro, a rendersi ridicoli con un bel corso di arabo, dove si invertono le parti ed è la montagna ad andare da Maometto;
ecco che a Paullo, paesotto alle porte di Milano, ci fanno il corso di "lingua salamelecca", lezioni di arabo classico - quello puro, del Corano - per favorire l'integrazione.
L'integrazione, sì...della costola indigena nel costato dell'ultimo arrivato.
Speriamo che gli abitanti di Paullo, i pangrulli, non abbiano a fare scuola ma, se proprio, impariamo il filippino, utile - come l'ucraino - per dare istruzioni alle badanti, o lingua e pittogrammi cinesi e il parlato dell’India, nostri nuovi datori di lavoro.
E basta con le pagliacciate di tanti tontoloni in tonaca e militanti di un buonismo contorto e fesso, in cerca di un'asola dove affrancare l'anello che portano al naso, che se si vergognano del proprio, vadano a fare gallina e uovo nel pollaio d'altri!


Io, secondo me...07.01.2010