mercoledì 25 luglio 2007

Pendolari da forca

È bastato un mazzetto di pendolari da forca per tagliare l’Italia in due.
Sul treno Salerno-Milano è salito il controllore: duecento viaggiatori campani sono beccati senza biglietto o con un biglietto pagato solo per una parte della tratta.
Dicono che l’hanno fatto per protesta perché Trenitalia e Regione Campania non ha rinnovato la convenzione per favorire i pendolari verso Milano e le altre mète del Nord.
Risultato: okkupazione, per otto interminabili ore, dei binari della stazione Tiburtina; decine di treni saltati, sia a lunga percorrenza che locali, e almeno quattro fermi fuori della città, sotto la canicola.
Duecento - dicasi DUE-CEN-TO - sono bastati a mettere in ginocchio la penisola, che neppure un bombardamento avrebbe sortito stesso effetto !
E tutti gli altri, che il biglietto l’avevano pagato, a cui fregava solo arrivare dove dovevano, abituati ad altri modi di protesta o esigenti di completare un servizio, che avevano - loro sì - regolarmente pagato ?
Ostaggi, a far numero ed effetto tampone, per duecento pendolari da forca, che considerano un precedente accordo di favore alla stregua di un contratto con il diavolo, a garanzia d’eterna giovinezza !
Anche a Dio, quando chiama a sé un nostro caro, non siamo a recriminare «Signore perché ce lo hai tolto», ma «Grazie per avercelo dato», nella consapevolezza d’avere ricevuto qualcosa in cambio di niente.
Quei duecento avevano avuto un trattamento di favore, pagato da tutti perché ne godessero quei pochi.
Come a mettere l’automobile per vent’anni sotto il cartello del divieto di sosta e incazzarsi poi se un giorno t’arriva una multa o non pagare il biglietto sui mezzi pubblici e fare altrettanto quando pizzicati !
Avessero protestato per estendere il privilegio a tutti i pendolari sotto una certa soglia di reddito, magari qualche attenuante l’avrebbero ottenuta, ma loro no: vogliamo...per noi, ad essere com’era !
Volevate rompere gli zebedei ?
Adunata sotto la finestra dei sindacati e a quella di Bassolino !
Troppo impegnativo e magari la pula ti prendeva pure a manganellate: meglio tirare i freni d’emergenza, per impedire al convoglio di ripartire, scendere dal treno e cominciare a vagare tra i binari, bloccando la circolazione ferroviaria.
Ora, non so voi, ma io viaggio per Milano e vi garantisco che sui mezzi di superficie, se si facesse una retata, ben pochi ne uscirebbero con un regolare biglietto.
E si ritengono furbi, guardando gli altri - i fessi, visti da loro - con compatimento !
Era inevitabile che la sinistra reagisse con un «[..] colpa di Trenitalia [..] biglietto caro e non socialmente equo».
E la benzina ? E il gas ? E la carne, il pane, la frutta, le scarpe, i vestiti, le tasse che ci avete aizzato addosso, come avvoltoi su una carcassa da spolpare ?
E quella Rai del cazzo, che vuole il canone anche sul monitor della mia Banca - che fa apparire solo il numero di chiamata del cliente - perché "potenzialmente" potrebbe essere adattato a ricevere programmi televisivi ?
Noi che si dovrebbe fare ?
Bruciare le pompe di benza o far saltare i gasdotti ?
Tritare il macellaio ? Infornare il panettiere o spellare il fruttivendolo ? Fare le...scarpe agli scarpai e la pelle ai tessitori ?
E le tasse che ci avete marchiato addosso, sicuri che sono "Socialmente eque" ?
E la Rai, che pretende il pizzo, obbligandomi a guardarla nonostante voglia diversamente e arriva al ridicolo di voler pure essere pagata su tutto quello che "potenzialmente" ( oggi tutto, pure le mutande ) può essere adattato a ricevere segnale video ?
Che faccio quando trovo tutto caro e "Socialmente iniquo ?".
Sparo ?
Beh, sì: cazzate, come fate voi e i...pendolari da forca !

Io, secondo me...27.06.2007

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