giovedì 29 maggio 2008

Frutta di stagione

Accidenti, come passa il tempo;
da giovani vivi quello delle mele - verdi - per poi cambiare colore, invecchiare e realizzare d'essere arrivato...alla frutta:
è stagione di prugne, ma roba passa, di quelle secche, muffe, grigie, con sapore e aria rancida e viziata di casa chiusa, altrimenti detta bordello.
Ussignur, a dire il vero non sono le patatine ad essere rafferme, che ne trovi purtroppo tante, da fresche lolite;
ad essere stantio è l'eterno ripresentarsi dell'annoso problema: avanti adagio, indifferenza, fette di salame sugli occhi, "Obtorto collo", dita a molletta, a chiudere il naso, e via, come nulla fosse.

Da che mondo è mondo - in perpetua et aeternum - sempre s'è dimostrato che:

"Tira più un pelo di f... che un carro di buoi"...

...ed è andando alla radice del pelo che si capisce quanto non basti mettere la testa sotto la sabbia perché il problema scompaia;
no, tutto rimane come sempre: il pelo attaccato a quella e i buoi al carro, con potenza traente indifferente alla mole dei tiranti.

La sciura Merlin Lina, fece un bel '48, in quell'Agosto di sessant'anni fa: chiudiamo le case - ohibo ! - chiuse e salviamo...la faccia.
Poveretta: non aveva realizzato d'aver dichiarato guerra contro gli ormoni e il manovellismo, per la trasformazione del moto rotatorio in moto rettilineo alternato, dell'Homo...erectus.

Da allora, il serbatoio dei mascolini androgeni con il suo preferito e nostrano Viagra, il testosterone, portavano l'asta del rabbocco a seguire il motto del vecchio tredicesimo reggimento fanteria "Pinerolo":

"Sempre più avanti sempre più in alto",
a cui seguiva il sesto reggimento alpini, con "Più salgo più valgo" !

Carotaggi e opere di trivella seguirono e aprirono altre piste, come la chiave con la toppa.

Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, dal campo alla camporella, dall'auto al furgone, sul tavolo o su sedili-kamasutra, ribaltabili, negli ascensori o negli androni, il "Take-away" è continuato, a consumare il fruttino, sia con sveltine alla "Fast" che in maratona allo "Slow".

- «Riapriamo quelle case !»

Ogni tanto l'urlo, l'ululato lamentoso, riverbera, dopo che si ripresentano: il figlio quindicenne che annuncia d'essere prossimo padre, di avere preso scolo o, peggio l'Aids; che, stanco di gioco di mano fa gioco di villano, spegnendo lo spinello tra le gambe della ragazzina, nel bagno della scuola, minorenni prostituite su strade e stradine, carnai e parti di femmine importati d'altri paesi e avviate alla...catena di montaggio e il bruciore che qualcuno si ritrova, dopo aver scoperto - tardi - che la "lei" era un "lui" e via a seguire, con corollario di pari amenità.

Poi, immancabilmente, al braccio di ferro vince smalto e facciata, decoro e mani pulire in pilatesche e laccate bacinelle: "Quest’apertura non s'ha da fare" !
Ed ecco lo...scopare e nascondere vergogne sotto il tappeto.

Dal cogliere la prima mela alla raccolta della prugna perduta, vale la regola:

"Consumare solo frutta di stagione", quando si apre quella, non casa !


Io, secondo me...29.05.2008

mercoledì 28 maggio 2008

evoluZOOne della specie

"Difendi il tuo simile, distruggi il resto !"

la targa, a terga del figuro, tra le scapole e sotto la testolina rasata a paletta, recitava così.
Mascella prognata, nasino con dossi ammontonati, mento a base piramidale e guglia cranica a nocciolo d'oliva, denunciava monolocale occupato da materia affetta da nanismo, a misura di noce moscata;
frontalino sporgente, a balcone, con cuspide e contorno oculi a sostenere boschetti cisposi, tutto a sottolineare occhietti piccoli, atti a trovare erba di pascolo più che a mirare orizzonti;
come si dice: l'ha scritto in fronte, quel che è.
Diversa la restante struttura: massiccia, con bicipiti e pettorali a cavallo tra un copertone d'autocarro e gommone d'alto mare, gonfiati al limite.
Vita stretta, da vespa, con il restante ai piani bassi incartato nei classici jeans, con pacco intracosce e anguilla arrotolata nella nicchia con invito a conchiglia.
La camminata è placida, quando in passerella, a mostrare tanto procace e virile prodotto d'evoluzione;
martellante, chiassosa, reboante, atta al calpestio, allo zoccolamento, allo schiacciamento, a dare propulsione alla massa d'ariete, che deve menare all'obiettivo, fiondare contro e sfondare chi destinato all'incornata.

Xenofobia e razzismo sono la biada, pasteggio e fonte d'abbeverata, foraggio e ruminanza per quei denti, masticazione da pancotto, per nulla impegnativa e subito metabolizzata dai pochi neuroni, presenti nel registro d'appello, nell'avara lista d'ingredienti, da "nouvelle cuisine", del Cercopiteco.

Per chi l'ha visto, richiama la figura dello scimmione che, nel film "2001 Odissea nello spazio", roteava una massiccia tibia, parte di uno scheletro d'animale scarnito da qualche tempo, su cui il nostro peloso antenato martellava quella clava in fasce apprendendo, dall'insistente pestaggio, l'arte della guerra e dello scassare crani altrui;

ma quello, nel bene come nel male, si evolse, mentre il nostro portatore di particelle elementari continua a battere sul tamburo: dall'osso al bastone, dal femore al randello, dalla rotula al manganello.

"Difendi il tuo simile, distruggi il resto !"

Messaggio binario, interruttore acceso-spento, bianco-nero, luce-buio, riflessi condizionati alla premio-punizione;
informazione sintetica, semplice, alla portata d'ogni portatore insano di cretinismo puro, il cui comprendonio s'accende solo con la complicità e il concorso del branco, con cui forma uno "sgorbiodisegno" nell'assemblaggio dei frammenti che ognuno porta.

Ciotola per cibo e acqua, spazio "defecatiorum" e "iucundus", il Bar sport, il circolino e i ritrovi, le cucce e i lupanari sono l'essenziale, da difendere: il rimanente, l'eccedenza, il resto, da distruggere.

Ecco la figura e i figuri: costoro sono quelli che assaltano un povero cristo, lo menano e lo portano, prima in coma e poi al cimitero;
sono i devastatori del Pigneto, quartiere di Roma, che si sono messi a pestare come bistecche degli operosi extracomunitari, lavoranti o titolari di negozi, valore aggiunto per il nostro paese;
ad uno dei trogloditi, di cui sin qui ho dato descrizione, è rubato il portafoglio e, per disgrazia, pare proprio in un negozio di "extra", non terrestri, ma comunitari.
Nell'unico gemellaggio presente, la prima particola e cuticola neuronale dice alla seconda:
- «C'hanno derubato nel negozio, di uno che non era nostro simile; ergo: tutti quelli come loro sono ladri. Difendiamo del nostro e distruggiamo il resto».

No, questi non hanno stalla e padrone;
semplicemente: sono sottosviluppati di e del loro !


Io, secondo me...28.05.2008

martedì 27 maggio 2008

sK 2

- «Altissima, purissima, levissima», sgorga da fonti d'alta montagna...

tanto siamo condizionati dalla pubblicità e dai suoi motivetti che sicuramente, i più pronti e reattivi, completeranno la frase, rispondendo: "l'acqua !".

In parte, siamo giustificati: lo scalatore, Reinhold Messner, c'ha trovato proprio quella, quasi già imbottigliata, come se, invece che nello spacco della montagna, a cercare sgorgo, c'avesse i ghiaccioli alla barba per aver aperto il congelatore e infilata testa, per prendere comodamente la bottiglia della minerale ghiacciata;

senza contare il caro Mike Bongiorno:

- « Sempre più in alto» !

e t'arriva fino sul cocuzzolo del Cervino, alla ricerca della grappa perduta, presentando forma acuta di "dementia precox", che l'alambicco si trovava invece in pianura, e zampillo scaturisce da eleganti e aggraziate ampolle, sugli scaffali di bar e supermercati.

Certo, una giustificazione c'è, nel credere queste maestose vette, una volta dimora di aquile, camosci e stambecchi, sono oggi bambagia e nido per nuovi abitatori: bottiglie, scatolette, pacchi e sacchetti, lattine, carta igienica e ogni altro scarico e spurgo di vestigia umane, destinate allo studio degli archeologi del futuro prossimo venturo che, da questi manufatti, avranno modo di risalire alla storia del nostro tempo;
dalla pietra al fuoco, dal bronzo al ferro, dalla ruota...al pattume: l'incessante e inarrestabile crescita e sviluppo del genere umano, macina e digestione di un nuovo corso intestinale.
E si, perché dovunque passiamo e apriamo strade, lasciamo tracce, come le pecore in transumanza:
segui la caccola e, dal lascito, arrivi dal consumato al produttore.
Chi ormai non vuole fare una vacanza alternativa, diversa, adrenalinica ?
Le grandi montagne brulicano di microscopici acini di rosario, formichine in fibrillante ascesa: fiaccolate e cordate sono accompagnate da quelli che una volta erano rocciosi arrampicatori, oggi squalificati a ciceroni, muli da traino per gruppi di massaie frustrate, arzilli attempati, in cerca dell'ultima pompata coronarica, bambini pestiferi, che madri disperate cercano d'accompagnare - invece che il cane - sempre più in alto e abbandonare, sperando poi che il disgelo non arrivi presto;
manca poco che non seguano i venditori di padelle e materassi che, invece della corriera per gita di un giorno a Firenze o Lugano, preferiscano la nuova moda, a portare la "sciura Maria" sulle montagne del Karakorum, per vendere del loro.
L'ultima notizia e novità, cancella anche la figura dello Yeti, un tempo nei sogni di signore frigide che affrontavano la prova per vedere se, almeno quello, riusciva a farle passare l'eterna emicrania.

"...tutte lo vogliono...tutte lo cercano...Figaro qua...Figaro là...",
così cantava di sè Figaro, il famoso "Barbiere di Siviglia", nell'opera di Gioachino Rossini;

"...tutte lo vogliono...tutte lo cercano...Osama qua...Osama là...",
oggi è il ritornello, perché, udite, udite Bin Laden è quaaaaa !

"La grande caccia è iniziata: il cerchio si stringe su Osama Bin Laden; i servizi segreti americani, a quanto rivela Al Arabya, è nascosto sul K2, la seconda montagna più alta del mondo [...] localizzato il terrorista saudita nella zona nota come «il tetto del mondo», una regione impervia di confine tra Pakistan, Afghanistan, Kashmir e Cina".
Cribbio: se si sposta ancora ce lo troviamo tedoforo, alle olimpiadi di Pechino !

Bisogna fare presto, altrimenti il pestifero vecchietto ci frega e scappa ancora, anzi, sK...sK 2.

Che Cia e Fbi del Ctc, counter terrorist center, che fanno parte della "task force Osama", si diano la mossa, che se prima arrivano gli altri, ce lo troviamo da testimonial, sul cocuzzolo della montagna, a gridare:

- «Altissima, purissima, levissima», sgorga da fonti d'alta montagna...» o
- « Sempre più in alto» !

Il vegliardo biascica spesso un motivetto:
- «Ho giurato di morire solo da uomo libero, anche se trovo che la morte ha un gusto amaro».
E si, amaro...
- «Cynar contro il logorio della vita moderna...».

Un dubbio mi assale...non è che la cariatide l'hanno già seccata prima e poi messa in ghiacciaia, pronta all'occasione:
vuoi vedere che George "dabliu" Bush, chiuderà in bellezza, succhiandosi...un ghiacciolo ?


Io, secondo me...27.05.2008

giovedì 22 maggio 2008

Mr. Bean e la corte dei miracoli

Dite quel che vi pare, ma quello non è Zapatero: è Mr. Bean, il personaggio comico interpretato dall'attore britannico Rowan Atkinson;
eccolo, con l'orsacchiotto e relativa corte dei miracoli, formata da compagni ministri politicamente ciechi e zoppi, deprimenti, come i poveri cristi descritti da Victor Hugo, senza gambe, monchi e guerci, lebbrosi e coperti di piaghe, che sbucano dal Gabinetto del "ZapaBean", urlando, mugghiando, squittendo, tutti arrancando come meglio possono verso la luce, avvoltolandosi nel fango mediatico, come lumaconi dopo la pioggia !

- «Italiani xenofobi, italiani razzisti !»

Strillano, strepitano, sbraitano e c'insultano, ci ungono e appestano con virulenza, spandendo puzzo e purulenza spacciando e accusandoci di rigurgitare fanatismo e intolleranza quando, alla fine, tutto ha un solo nome: paura.
Assieme al buono si trascina il marcio, al sano si affianca il bacato, come la belva, il predatore, che segue il pasto durante la migrazione verso pascoli più ubertosi.
La cronaca ciclostila a manovella righe ed inchiostro, a numerare e catalogare vieppiù aggressioni, stupri, violenze più o meno contenute, scippi, rapine e rapimenti di bambini, fin dentro le nostre case, sulle nostre strade, vicine o dentro le piazze, che una volta erano i salotti buoni d'ogni città e paese.

Dicono: "Non bisogna sfruttare gli accadimenti, solo perché c'è una parte di delinquenti";
rispondo: "Non bisogna sminuire disgrazie e conseguenze, solo perché ci sono anche brave persone".
Non usiamo la parte buona come fa Hamas con i bambini: facendosene scudo, che copre e difende così anche il boia.

Dato il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto, si deve purtroppo valutare il danno del peggiore, non il solo buon ritorno del meglio.
Quando le piogge sono abbondanti, è d'obbligo spurgare e sgorgare la fogna o adattare calibri e misure per una doverosa e ben pilotato smaltimento degli eccessi, che altrimenti, nell'abbondanza, ci si annega.

Ora, dell'ipocrita ZapaBean, gioppini e pupazzi ombelicali, c'ho piene le palle: che si prenda museruola e guinzaglio e meni le María Teresa Fernández de la Vega, i Celestino Corbacho, le Bibiana Aido e bombardini a seguito, a fare i bisogni nelle aree dedicate loro, raccogliendo, con apposita paletta e sacchettino, scarti d'orifizio.

E non chiedetemi d'essere gentile, d'offrire altra guancia, di parlare civile e pari confrontare:
chi mi lancia addosso le proprie deiezioni mentali non può attendersi altro, di ritorno, che usi pari vescica e botticella, battezzandoli con identica "acqua putrificata", usando e appoggiando medesimi pesi e misure sui piatti della bilancia di "pari opportunità" e reciprocità.

M'abbasso, a pari livello, strisciando, a poter allineare occhi, altezza, valore, condizione e degrado.
Si chiama legittima difesa, a rispedire su quelle facce da grullo, stesso sputo e disprezzo.

Non si mercanteggia su difendere mogli, figlie, madri e fidanzate, genitori e anziani, innocenti, onesti, miti, adattati e integrati, valore aggiunto e quanto rappresenta la spina dorsale, nerbo e tessuto di una società capace e in salute;
i bubboni vanno estirpati e ributtati, a che non approfittano e portano sofferenza e alla rovina il corpo che li ospita e - purtroppo - nutre.
La simbiosi è scambio di potenzialità, a favorire opportunità di crescita per tutte le parti:
il parassitare, solo approfittare del fare d'altri, predarne linfa e lasciarne guscio, per poi suggere e svuotarne di nuovi.
Al mio cane concedo sollievo, nell'allontanare zecche, pulci, pidocchi e simili, e non vedo perché lo stesso non possa avvenire per proteggere le persone di buona volontà: vampiri e sanguisughe trovino altro e altrove, di che e dove vivere, che il mio, di sangue, non glielo voglio proprio lasciare !

Razzista...xenofobo ?

Ci mandino di famiglia, degli Zapatero e complice corte dei miracoli, a vedere un bel film con simili accompagnatori, portatori di violenza e tempeste ormonali;
suggerisco io la pellicola: "Il buio oltre la siepe".
Ora, se regole e leggi ci vengono bene, una buona parte degli scarti, lenoni, papponi, magnaccia e paraninfi, preferirà transumare nella soleggiata Spagna;

cosa volete, è a due passi da noi, proprio ad un...tiro di schioppo !

"Ma va a ciapà i ratt", vai ad acchiappar topi, ispanico di un Mr. Bean !


Io, secondo me...22.05.2008

martedì 20 maggio 2008

Serial killer

SSSSssssssfrigola...scoppietta e crepita;

...dal perimetro al centro, la fiamma brilla e sale, la pagina annerisce e fuma, geme, s'accartoccia, agonizza, soffoca e muore, consumata a cenere.
I serial killer non ci sono solo per le persone, ma anche per le cose e, come termiti, consumano e uccidono i libri: sono i dittatori, detentori di vita e di morte, boia per carne e carta.

Cancellano il testimone, la memoria, sterminando uomini e biblioteche.

Certo, peggio è se nel forno finisce una larva, che un tempo ebbe dignità e persona, tanto irriconoscibile da domandare "se questo è un uomo";
Quello è il testimone.
Gli scampati al macero della Storia lasciano il messaggio nella bottiglia, a che il vissuto scavalchi e sopravanzi il tempo concesso loro dal destino: si chiama scrittura, il suo nome è libro.
Questa è la memoria.

Ora: cancella l'uno, scolorisci l'altro, e nulla più si frappone a che le nefandezze di ieri ritornino ad essere il reale d'oggi.

E nulla può fare la rete e neppure il supporto elettronico: lì è ancora più facile che bruciare, che la fiamma si chiama inquinamento e, il veleno, disinformazione, una tossina di veloce rilascio e lenta corrosione;
e poi, non per tutti e dappertutto è possibile mettere spina e batteria, ma il foglio arriva in ogni dove.
Il libro è il gusto, dove per altro c'è la quantità: l'assaporare e selezionare contro l'ingurgitare mistura e miscuglio senza avere più capacità di scomporne le parti.

In ogni modo, lo scalpellare il vecchio per rimodellare nuovo, come facevano gli antichi Faraoni, ad annullare il ricordo del prima, anche è possibile per ogni supporto di reminiscenze.

Andiamo a conoscerne, di devastatori.

Per non spingerci troppo a fondo, partiamo dal '33, dove i nazisti, a Berlino, fecero un bel falò, bruciando scritti di Marx, Heinrich Mann, Sigmund Freud, Erich Maria Remarque, Voltaire, Einstein, e via andare.
Nei paesi occupati spogliarono la casa museo di Tolstoj, a Jasnaja Poljiana, come le dimore di Cechov e Puskin.

Mao Tse Tung, il Timoniere:
la sua "rivoluzione culturale" pesantemente usò gomma e cerino, e sua moglie, Jiang Qing, ne fu fiamma e calore, ma non per esserne innamorata compagna.
- «Il sapere, fra il Rinascimento e la Rivoluzione culturale, è da considerare un vuoto totale [...] di milioni di libri, soltanto due scaffali sono da conservare [...] i libri cinesi anteriori al '49 sono "feudali", fino al '66, "revisionisti" e, quelli stampati all'estero, anche "capitalisti"».
Al rogo.
- «Le scritture buddhiste, "scoregge di cane".
Fuoco e fiamme.

Per lo scritto ebbe allergia Kim il Sung, in Corea, e poi i Khmer rossi, in Cambogia, dove Pol Pot arrivò a comportamenti vicini al ridicolo;
dopo aver raso al suolo le scuole, bandì le banconote, fece sopprimere i documenti d'identità, vietò il possedere fotografie e ridusse in polvere tutti i volumi della Biblioteca Nazionale di Phnom Pehn.

Non meno fece Stalin, più sistematico:
nazioni o etnie che entravano in collisione con il suo pensiero erano destinate ad uscirne monche nella memoria;
in Estonia, nel '40, bruciò più di due milioni di opere e non restò più traccia della letteratura antica di quel paese.
Stesso procedimento in Lituania, ma questa reagì, diffondendo la letteratura illegale, diffondendo ciclostilati e manoscritti dove era mancata l'opera originale.
Nel '43, ne fecero le spese gli ebrei, che videro distruggere ogni libro che conteneva allusioni alla cultura loro.
Tanto per dare un'idea: non si salvò neppure un manuale di geometria, dove due triangoli sovrapposti furono scambiati per simboli di "propaganda sionista" !
Gli scritti in yiddish sparirono da librerie e biblioteche.
Fidel Castro, "ciucciotto" e tettarella di tanti "intellettuali" italiani:
a Cuba nelle biblioteche, si poteva consultare corposi ed opulenti cataloghi, scibile e universo culturale...delle agiografie di Che Guevara e alleati politici !
Pochi librai fornirono "letture proibite", ma erano tollerati, come valvola di sfogo, sfiatatoio di una pentola a pressione, con il fondello sotto il costante fuoco dei fornelli.

I Talebani:
una parte della storia dell'Afghanistan ha fumato ed è sfumata, grazie alle azioni di quella cotenna del mullah (s)Omar, che recise quanto era fiorito dagli anni sessanta;
prima andò in fiamme la biblioteca di Herat, nel '96, a Kabul;
Said Mansour Naderi, figlio di un gran poeta, sposta 55 mila volumi a Pul-i-Khumri.
Nel '98, arriva l'Omar e, la prima cosa che fa, è bruciare il rimanente cartaceo.

Teniamoceli buoni, i nostri tomi, i cari compagni del nostro passato, che ci servono a distinguere ed evitare i taglialgole e i taglialingue.

E che la carta sia con noi.


Io, secondo me...20.05.2008

lunedì 19 maggio 2008

Ventre molle

ZzziipppPP...

...che sia stata la cerniera lampo di Marius Tudorel Dimache ad abbassarsi, o quella della diciannovenne Chiara, poco importa;
il risultato è stato solo uno: il primo sopra a fare la trivella e lei, sotto, il pozzo !
Un breve tragitto: dalla Stazione Centrale, a Milano, fino a tentare di raggiungere le vicinanze di Melchiorre Gioia, tanto è costato alla poveretta l'illusorio credersi al sicuro, in pieno centro e vita cittadina;
è ancora andata bene, che la bestia la stava per strangolare, indispettito dalla sua ostinata resistenza, tanto da aggredire pure i poliziotti, che l'avevano preso con le mani nel sacco.
E non solo le mani.
Ora, cerniere che vanno e vengono, in questi ultimi anni, ne abbiamo sentite scorrere in abbondanza, e non conteggiamo aridamente chi va e chi viene, chi e cosa esce ed entra, solo nel campo e modo asettico, indifferente e freddo delle statistiche.
Sotto i Marius Tudorel Dimache metteteci ed immaginate ci sia vostra moglie, figlia, sorella, madre o fidanzata, e vediamo se avanza voglia del bla-bla accademico.
Che questi fatti e i loro tempi si sono avvicinati, fin quasi a toccarsi, l'abbiamo sperimentato proprio sulla pelle delle vittime;
le carovane e sulle barcacce, che arrivano comodamente a puntare ed approdare sul ventre molle dell'Italia, scaricano sempre più, assieme all'onesto, tanto di bacato: il poco di buono, i nullafacenti, gli incapaci e inetti, i fannulloni e i delinquenti, in fuga da fruste e manganelli di patria benevolenza.
La più parte aveva già messo piede e radici, grazie ad un deficiente e ingenuo buonismo, tanto che ora siamo a combattere su due fronti: lasciar fuori la schiumarola ed evacuare gli escrementi.

ZzziipppPP...

ma anche Beng, e Boing, e Bang e...tutto l'armamentario onomatopeico, a riprodurre, dalla fumettistica, botte, bastonate e sparamenti.

Un paese così, però, fa comodo agli altri, dirimpettai: i sedimenti vanno a deposito e a galla rimane il meglio;
a noi il fondo, agli altri le bollicine.
Se si riuscisse a mettere un freno, ecco che la feccia si spalmerebbe su tutti, e sarebbe finita la cuccagna.

Ecco perché la spagnoletta, María Teresa Fernández de la Vega, vuole si mantenga noi le chiaviche: la nostra fossa biologica fa comodo, per scarichi che altrimenti si troverebbe fuori della porta di casa.
La cariatide tromboneggia, e poi chiama i bombardini di rinforzo, suoi sottopancia, marca e cotica;
il ministro del Lavoro e dell'Immigrazione spagnolo, Celestino Corbacho e la sua collega per le Pari Opportunità Bibiana Aido fanno coretto:
- «Questa legge non s'ha da fare: italiani razzisti e xenofobi, dediti a discriminare e criminalizzare il diverso».
Beh, non ho visto in faccia quella babbiona della Bibiana, ma la Maria Teresa è vaccinata di suo, che uno stupro non lo rischia, fino a che gira a viso scoperto, ma c'abbiamo le palle piene ormai di presentare sempre ventre molle, sia quello d'Italia e, peggio, delle italiane.
Di vostro, avete già mandato a casa 800.000 clandestini, e chiuso tra le 600 e le 800 moschee, e a Ceuta e Melilla, vostre enclave, avete sparato sugli immigrati che premevano per abbattere il filo spinato, adducendo scusa di "stato di necessità".
E il nostro allora, che stato è: di Pulcinella ?

ZzziipppPP...chi la prossima ?

Ehi, sciura Maria - o Bibiana, ma anche si troverà misura per il Celestino Corbacho - non interessa un bel maschione, in arretrato di fregola e testosterone in ebollizione ?

- «Ma andè a dà via i ciapp», che almeno ci lasciate del vostro !


Io, secondo me...19.05.2008

venerdì 16 maggio 2008

Lo stagnino, le pentole e i fondelli

- «Jihad contro Israele, per la liberazione della Palestina», raglia altisonante il barbetta, il Bin Laden.

E te pareva che, sentendo ululare, anche il vecchio di pelo, al richiamo, non cercasse d'avvicinare il branco: tanti sognano di venirne ed esserne a capo, e menarlo con l'anello al naso dove il pascolo promette miglior rumine e bottino.
Riuscisse loro di farlo, rovinando recinto e confine, brucherebbero fino alle radici, calpesterebbero ogni cosa, lascerebbero dietro fumanti e puzzolenti torciglioni ma, da mandria, infine, sarebbe bastonata e ricondotta alle stalle, che mai diverrebbe proprietaria di tanta grassa terra;
come antica saggezza raccomanda, "non si danno le perle ai porci".
C'è ancora qualche anima candida che crede sia profusa tanta energia solo per poi lasciarne i frutti ai "parenti poveri", ai disprezzati palestinesi, che il resto del mondo arabo vorrebbe dare a bere siano figli prediletti, a cui riconsegnare i giochini rubati ?
Come ha dimostrato Hamas, quando gli hanno dato Gaza, con le infrastrutture integre, questi sanno solo zoccolare su conoscenze e tecnologie che non sanno padroneggiare e riconoscere, per riportarci pecore al pascolo e ritornare sabbia e deserto dove ora cresce l'erba.
Mai, dovesse mancare Israele, lascerebbero a tali deficienti usare forzieri e tesori come latrine da spurgo e specchietti per riflettere il sole.

Dove esistono campi profughi o di raccolta, su appezzamenti d'altri paesi, già da ora i "fratelli" di Palestina, sono impossibilitati ad uscirne, provare fuga da squallore e miseria, per tentare l'integrazione: con la scusa di salvarne identità, li si raccoglie a grappolo, a dimostrare che i "parenti serpenti" farebbero di questi, che considerano pezzenti, carne da macello, avanguardie da mandare allo sbaraglio per farsi massacrare e vedere - finalmente - di vincere almeno una guerra, dopo innumerevoli batoste;
è quello che gli rode: l'averle prese dal moscerino che credevano schiacciare con facilità e che invece li ha sputtanati, facendo perder loro faccia e credibilità.

I Bin Laden , gli Ahmadinejad e simili, hanno solo interesse a "spantegare" merda, a spalmare casino dove capita, perché nel caos che ne verrebbe sarebbero ad emergere per quel che meglio gli viene: custodi e becchini di camposanto.
I sogni di questi non si fermano ad un ritaglio di terra o a quattro gatti, che li fanno miagolare sventolando davanti un pesciolino, foche addestrate a dilettare la corte dei nuovi megalomani, alla ricerca e conquista dell'ennesimo miraggio da canna...bis.
Iran, Siria, Hezbollah in Libano, Al Qaeda che si propone: è una gigantesca tenaglia che cerca di schiacciare la noce che è Israele, che è l'unico ostacolo serio a frapporsi tra questi e il nuovo sol, anzi, mezzaluna dell'avvenire.
E dovrebbero preoccuparsi delle magagne e miopi mire d'aspiranti a tornare alla pastorizia ?
Sarebbe come se mi illudessi che Nicole Kidman sia in agitazione perché non riesce a prendere una camera da letto per regalarmi una notte d'amore !

La presa per i fondelli più umiliante però è questa:
"Gli occidentali combattono con gli israeliani nella stessa trincea contro di noi" riferito all'Unifil precisando che "ciò è dimostrato dal fatto che hanno inviato truppe operative nel sud del Libano in difesa degli ebrei".
Da sempre sono a dire che i nostri ragazzi in Libano sono stati dati in ostaggio, grazie a scelte sconsiderate di una manica di praticoni di strategia estera, convinti che sarebbe bastato solo andare a braccetto con il boia perché la corda al collo non la mettesse a noi.
Come polli in batteria, ai nostri fanti sono stati messi i paraocchi, a non vedere il riarmo di Hezbollah, per poi subire l'ultimo affronto: essere additati e accusati del contrario, difendere gli ebrei !

La partita è ben più grande, al di sopra di gioppini e politicanti del Risiko, che noi abbiamo messo in campo e di cui si sono presi gioco, sbeffeggiandoci poi nel dire che "l'Occidente partecipa con Israele all'usurpazione dei beni dei musulmani".

Abbiamo dato da mangiare al coccodrillo, ma ora ha deciso che siamo noi l'ultimo boccone.

Io, secondo me...16.05.2008

giovedì 15 maggio 2008

Bon ton..to in guanti di raso..io

Prendiamo uno scenario a caso:

un affresco stupendo del '700, sullo sfondo della guerra dei sette anni, che vede contrapposte Inghilterra e Prussia contro la Francia;

la guerra non sarà bella ma, a quei tempi, spettacolare, addirittura sfarzosa, questo sì.
Tante belle divise multicolori, sudario che ricopriva la pelle di poveri cristi avviati al macello, dove il cecchino sbagliava mira solo prendendo la carabina al contrario, tanto appariscente era il bersaglio;
però, è innegabile: erano gagliardi, imbellettati, incipriati bambolotti-soldatini, tanto da trovar gusto a giocarci e muovere, che diventavano di piombo quando si riempivano di palle di moschetto.

Le schiere si fronteggiavano e, con il tipico "bon ton" - proprio della raffinata aristocrazia da cui provenivano gli ufficiali dell'epoca - il gallonato, in faccia all’altro, levava il cappello a tre punte, s'inchinava e, con finezza leziosa, scambiava la fatidica frase, tanto temuta dai fanti in prima fila:

- «Prego, sparate prima voi».

Mancava poco - e magari è capitato - che gli venisse risposto:

- «Sia mai: prima voi !»

Ora, se mai c'avessi avuto un antenato mio, lì davanti, ecco che da lui devo avere oggi ereditato l'arte del "bon tonto", grezzo burino, zotico e grossolano inquinatore di Siti e Forum, scribacchino con guanti di rasoio, piuttosto che raso e uso, come il lontano avo, a risponder da maleducato - denunciando d'essere orfano di "manifestazione esteriore di alte qualità morali" - mancante di rispetto, dedito a grugnire "offese e turpiloquio", escremento destinato ad avvelenare fonti, altrimenti limpide e cristalline.

E sì, perché il mio supposto predecessore, volgo e volgare, avrebbe abbondato in "Vaffa....." e "Cazzo, chi ti ha dato il patentino e i gradi, che la guerra non si fa con la vestaglia e le pantofole !" che, "quanno ( e dove ) ce vò, ce vò".

...Mala tempora currunt, corrono brutti tempi;
il convenzionale, il déjà vu, il già visto, sentito, toccato e letto, il romanzo, il racconto, il narrato, l'articolo o l'articoletto "standard", piatto e informale, frutto del signorile ma fallace "Prego, sparate prima voi", lascia il tempo che trova, che anedottica e "dottica", senza sale e pepe, non la vuole più nessuno: sarebbe come ripetere un rosario, uguale, monotono, barboso e noioso all'infinito.
Uno stagno senza il sasso che ci cade dentro e ne muove acque, così come senza increspature, tende a diventare marcita e polla, bella da acquerellare e fotografare, ma priva di quella vita che ne da sapore, esaurendo energia in un circolo vizioso e destinato a svaporare.

E poi, ben venga il passare oltre: dalla rivoluzione alla ricostruzione, il "dico-faccio, faccio-dico" e dare un taglio "alle belle manifestazioni teoriche dagli esercizi di stile e anche da qualche vaffa" con i "vaffanculini" che ormai, in contrasto, ruvidi e rustici con lo stucco di nuova facciata, siano destinati al macero.

Una bella canzone, aveva questo ritornello: "Donne donne, oltre alle gambe c'è di più...";

A chi ha saputo solo vedere l'albero nella foresta e lamentarsi in portineria piuttosto che in piazza, sono a dire:

"Beppe Beppe, oltre a stile e vaffa c'è di più...", che dentro la cornice c'era, modestamente, il quadro;
oltre a mirarmi le tette, si doveva guardare più su.

Dalla...Fontana, un saluto dal Beppe, il "parente povero" e...

- «Prego, spar(l)ate prima voi» !


Io, secondo me...15.05.2008

lunedì 12 maggio 2008

Chi non muore si rivede

Premessa, per i più impressionabili: cambiate canale, che sono incazzato e non giocherò di fioretto ma di mazza ferrata: chi prosegue è come se avesse firmato una liberatoria, e lo fa a suo rischio e pericolo, che ci troverà solo disprezzo, demonizzazione, ingiurie e turpiloquio.

- «Contrordine compagni: l'emergenza sicurezza non è sicuramente un'emergenza !»

Non esiste, non c'è, è solo un'impressione, una convinzione indotta dal continuo ripetere un "mantra", una nenia quotidiana che innesca un'esplosiva reazione a catena, in crescita esponenziale;

vogliono dare a credere che sia un'illusoria e ingannevole "percezione", come quella di calore, che ti strozza e brucia la gola sotto il solleone di ferragosto: il termometro segna una cosa, a tè sembra ancora di più, d'essere come frittura, che rosola e sfrigola nell'olio;
dicono che è solo relativismo da strada, come il vivere passare del tempo in ritardo o accelerazione, sensazione falsata dall'avere il culo sulla stufa rovente e il viso rivolto alla porta spalancata del frigorifero.

"Per 7 italiani su 10 è allarme sicurezza, ma gli omicidi diminuiscono".

- «Ma...ma...se l'hanno scritto fino a ieri, su tutti i giornali; l'hanno rimbombato e riverberato sulle televisioni, riprodotto in eco radiofonico, sussurrato, mormorato, amplificato, virili grida in erezione priapica: "C'ammazzano, c'accoppano tutti, sulle strade, nelle case, nei parchi, negli stadi, durante rapine, in atroci, spietate, barbare e violente aggressioni o ciniche esecuzioni !"».

Percezione, impressione, inganno dei sensi, ubbie, bubbole, farneticazioni, esagerazioni di chi deve vendere carta o affastellare ascolti, per rifilare al meglio spazi e nicchie, "suggerimenti per gli acquisti":
carrozzoni da imbonitori pieni di specchietti e collanine.

Istat, Censis, del ministero dell'Interno e alcuni sondaggi ci assicurano: magari ti trombano la moglie, la figlia, la sorella, la madre, ma le ammazzano meno.
Meno male, ora sono tranquillo: c'ho la "sensazione" che il mio "branco" di femmine magari è usato, ma non decimato !
Che sollievo vedere la fidanzata o la consorte, che t'arriva a casa con gli abiti strappati e senza mutandine, ma vive e vegete;
forza, che la mia non è più una casa chiusa ma diventerà un casino, che è tutto permesso, basta che alla fine la bambola respiri.

A dire il vero, le statistiche segnalano un "lieve" calo negli omicidi.
Ahia !
Cominciamo con i distinguo;
statisticamente è probabile che la femmina accoppata sia quella del mio vicino: è un calcolo della probabilità ragionevole, come puntare alla roulette...russa.

Siamo stati stupidi e manipolati: viviamo in un paese tranquillo, e le intrusioni sono puramente "fisiologiche", pienamente rispondenti e in linea con la legge dei grandi numeri.
Se ti violentano, vai tranquilla: sei solo una vittima Istat, Censis, del ministero dell'Interno o numero e percentuale da sondaggio;
abbozza, riprendi il reggiseno, ritira su le calze smagliate e il mutandino sbrindellato e fai come Lazzaro: alzati e cammina !

Chi non muore si rivede...

la bomba, come per il fulmine, si dice improbabile che ricada sulla stessa pelle;
parola di statistica.

Io, secondo me...12.05.2008

venerdì 9 maggio 2008

La vasca, l'architetto e il maiale

Lo sapevo, che il mio voler grufolare in pastoie d'altri, alla fine avrebbe reso vero il vecchio detto:
"Tanto va il maialino al lardo che ci lascia lo zampino ! "

- «Cribbio, sono scivolato nella vasca».

Come al ristorante, solo troppo tardi vedo il cartellino: "Riservata: per Magdi Cristiano Allam".
- «'azzarola, e mò: chi glielo dice che non volevo insozzagli l'acqua e trasformare i suoi lavacri in un bagno di...fogna ?»
C'ho lasciato scaglie di disprezzo, macchie e scorie di demonizzazioni, lordume d'ingiurie, lamelle di turpiloquio: tutto l'armamentario escrementizio che uso contro chi non la pensa come me.
Abituato a rotolare e avere a che fare con il fango, mi sento una costina...volevo dire, puntina di maiale, che è scivolato per sbaglio in una...Fontana d'acqua chiara, inquinandola.

Povero architetto, che ha sapientemente disegnato quella pregevole tazza, manufatto poi riempito con acqua sorgiva, oli essenziali, spezie, aromi, profumi e fragranze, traendone effluvi paradisiaci, per poi vedersi imbrattare e insudiciare tanta opera, dal verro che c'è saltato dentro !

Caro Magdi Cristiano Allam, si provveda, si epuri, si netti, s'allontani il "sabotatore", che tanto inacidito latte d'asino non deve intorpidire cristallino splendore d'acque, abbeveratoio per degni ed eletti ad abitare il Paradiso.

- «Sia allontanato il setoloso e sudicio suino che, altrimenti, le porte d'accesso al Cristiano sito, saranno scardinate da un...piede di porco !»
L'erba gramigna, che s'è insinuata tra le pietre del selciato, l'acciottolato che mena nel simil Regno dei Cieli.

- «Copar el porseo», accoppare il porcello si deve...Deus lo vult !

Nel giorno santo al Signore, Magdi Cristiano Allam, dall'alto del Lingotto, in quel di Torino, arrampicati sui tetti, alza le braccia al cielo e, al posto delle bandiere, brucia un roveto che, ardente, richiamerà il custode delle tavole, la nuova legge del Santo Sito Magdaliano, che rilanceranno le sacre notule per il volgo.

Il sito ha allevato serpe in seno, luciferino puzzone allo zolfanello, e la piazza reclama:

- «[...] qualcosa in esso non ha funzionato» e quindi si deve «riprenderne le redini»

...dopo aver «copà el porseo», ovviamente.

Folgorato sulla via di Damasco, novello Paolo, risciacquo, pulisco e lucido la cisterna, rimetto essenze profumate e ingentilisco l'ambiente, appendendo un quadro di Migneco;

diligentemente rimetto la targhetta: "Riservata: per Magdi Cristiano Allam".

Chissà se l'acqua è a temperatura giusta...ci immergo lo zampino...

- «Cazzo...l'ho sporcata di nuovo, io, bisunto e non unto del Signore !»

Stavolta mi cacciano di sicuro: io, sfigato untore e inquinatore di pozzi altrui.


Io, secondo me...09.05.2008

mercoledì 7 maggio 2008

Retrobotteghe oscure

Asse Verona-Torino: complementari a confronto, simili nell'animo, ma diversi nella misura, nel credo e nel potenziale.

A Verona, quattro gatti, a pestare un povero cristo che è servito sono come sacco da pugilato che, se non lui, un altro pari era, dove il fine era solo il gusto del piallare bistecca da battere, al sangue, ovviamente;

Torino: operano falangi, armigeri e Lanzichenecchi di basso partito, mercenari inquadrati ed addestrati alla guerra e guerriglia urbana, vivai di squadristi di tessera purpurea, pronti e stipati in caserme dove si continua a sgravare formiche legionarie, cavallette da scaraventare a devastare i sudati raccolti altrui.

Dove impossibile spogliare, saccheggiare, depredare e distruggere, bruciano bandiere, ma solo perché una società democratica impedisce loro di sfiammare lo schifoso ebreo o il cattivo "iuessei", e ne rigetta dottrina da Gulag.
Quando forti e protetti, non disdegnano di usare stesse tecniche dei bastonatori di Verona, che gli sono diversi, in forma e colore, ma non in sostanza.

Dietro gli uni, solo quelli e il nulla, numerico, mentale e fisico;
alle terga degli altri, un intero mondo: quello di retrobotteghe oscure.

Naziskin ?

...certo, per oggi: domani andranno allo stadio, e metteranno maglietta degli Ultras, e poi in piazza con la canotta dei Black bloc e, fuori delle discoteche, rissaioli, con pugni di ferro e cocci di bottiglia;
se li incontri in macchina, ti sfonderanno il cranio con il Cric, normalmente usato per sollevare l'auto e cambiare la gomma forata.

Il loro tempio è la palestra, l'officina è dove forgiano sbarre e ferraglia da sfondamento, punta e taglio;
si muovono in branchi risicati, che l'esser pochi li fa sentire eletti, unti dal signore, perfetto prodotto di una fucina che forgia solo eccellenze, senza bolle, sbavature, croste e creste, tipiche di fusioni dozzinali.

Hanno e riconoscono un solo dio: il muscolo, sia esso appeso tra le gambe che da gonfiare ed esibire;
vaporosi pettorali, lievitati bicipiti, fermentati palloncini pieni di sangue ed aria ribollente, e piselli penetranti.

S'accontentano della legge del branco, non riconoscono ne comprendono regole di mandrie da partito:
la loro gerarchia è elementare, la fonte vicina alla foce e il capo è ad un tiro di schioppo, anzi, di gomito.

A Torino hanno transumato e dato pascolo a greggi con cordone ombelicale e filiera lunga, con cani e pastori che tengono le fila dopo aver tratto insegnamento sui banchi di Mosca, che è quella che ronza in quegli elementari ma ben istruiti cervelli che, come per la lavastoviglie o la lavatrice, hanno bisogno di un programma semplice per compiere azioni complesse: alla fine, per scagliare bottiglie di benzina con stoppino, o merda, basta solo un vigoroso braccio, magari teso e a pugno chiuso, che, se hai i crampi, fai presto anche a stendere !

A Torino non ci sono protettori dei palestinesi, ma i figli dei selezionatori dei campi di concentramento nazisti o dei Gulag russi: non sono "per" questi, ma "contro" quelli.
Non ci fossero i palestinesi, cavalcherebbero altra onda, ma sempre con l'idea di sommergere quelli che hanno o ancora intralciano il disegno dei maiali, di conquistare "la fattoria degli animali".

- «Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino, dove frange della sinistra radicale danno vita ad azioni violente che cercano una giustificazione con una politica antisionista, è più grave», afferma il nuovo presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Apriti cielo: ecco che la corazzata Potemkin punta i cannoni, e i marinaretti danno fuoco alle polveri.

Rosy Bindi:
«In presenza della morte di un ragazzo, inviterei il presidente della Camera ad usare prudenza; è pericoloso stabilire delle gerarchie tra il bruciare la bandiera di un Paese e sopprimere una vita».
Walter Veltroni:
- «Di fronte alla morte di un ragazzo ci vuole un giudizio severo ed è sbagliato fare delle priorità».
Paolo Ferrero:
- «Le parole di Fini sono indegne di chi occupa un ruolo istituzionale di quel peso».
La Finocchiaro:
- «L'omicidio di un innocente senza ragione alcuna è un fatto di gravità assoluta».

Bestialità, ovvietà e banalità tipiche d'abitatori di Retrobotteghe oscure, pomposi cicisbei, usi a credere che
"La Storia siamo noi" e, "A noi l'intelligenza", anzi, intellighenzia, come gli hanno trasmesso nonni e padri, uno dei quali riassunse, paro paro, il sistema proporzionale di figli deficienti:

"Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica", insegnò papà...Stalin.

E questa è rimasta dima e livella, bolla, misura e vangelo, per quelli di "Retrobotteghe oscure", imitatori, fiancheggiatori e simpaticanti !

- «'fanculo, Kompagni !»


Io, secondo me...07.05.2008

martedì 6 maggio 2008

Vecchia amica

La mia vecchia...

...è così, non posso ne voglio nasconderla: bella, anche con quella sua pelle consumata e lisa dallo scorrere impietoso e inesorabile del tempo, sciupata dal continuo cercare ed esplorare, tra le sue pieghe;

su quella buccia c'è passato di tutto: il sole e lacrime di pioggia, quando ci siamo accompagnati di fuori;
le carezze o gli schiaffi del vento, quando ci circondava e abbracciava, scavando lo spazio d'attorno, così come la polvere, che tutto penetra, attraversa e ricopre, che è sempre più faticoso soffiarla via.

Quando spoglio la mia vecchia, vedo l'epidermide abrasa, rilievi, decisi e netti un tempo, vieppiù sbiaditi dalla luce, impalliditi dal troppo esporre; righe una volta nette, ora rughe consunte, diafane sull'ordito.

La mia vecchia è carica d'anni: vide la luce nel lontano '47, ma l'amo sempre, tantissimo.

Ancora serbo una punta di gelosia, verso chi, prima di me, ebbe modo di conoscerla e averla per sè, seppure è scritto che, quelle come lei, non sono fatte per un solo uomo.

La mia vecchia...è tenace, robusta, coriacea: passerà sopra alle mie spoglie, ma la ringrazierò nel mio, di testamento.

Sebbene assieme da anni, ancora fatico nel giustificarla in tutto e per tutto, anzi, talvolta non mi trova d'accordo;
in parte non la capisco, in altro non la comprendo, talvolta rinnego e dissento, nelle sue manifestazioni e aspetti più violenti, nei comportamenti astiosi, rabbiosi, nella testardaggine, atti bellicosi o idee muffe, dove mi pare di scorgere farina di sacco d'altri;
La mia vecchia ha due facce, due personalità, perfettamente distinte:
una esprime ancora aggressività, punte di prepotenza e d'intolleranza, retaggio di gioventù;
l'altra ne ingentilisce sembianze, rilassa le pieghe della prima, facile allo sfogo, a trasformarsi in smorfia crudele, che ne deturpa il viso in crescendi d'ira, rancore e collera.

Io non sono il primo suo uomo: altri, prima di me, hanno fatto pazzie per lei;
pendevano dalle sue labbra, usando e affilandone parole come fossero lame di spada, rasoio per gole di quanti erano a mancarle di rispetto, a dubitare della sua onorabilità, ad insidiarne rispettabilità;
molti si sono scottati;
altri, bruciati, per avere osato tanto.

La mia vecchia è così: va compresa, afferrata, interpretata e tradotta, che la sua essenza è tra le righe, non nel lucore dei suoi fronzoli o nella ricchezza del suo vestire.

Le sue sorelle sono dappertutto, nelle case, nelle camere, negli anfratti più nascosti e reconditi;
talvolta ci si vergogna di loro, spesso si trascurano o si dimenticano, ma per gli animi puri sono la migliore fonte, la consolazione, la speranza, una spalla su cui piangere, un bastone su cui poggiare, una guida per non smarrirsi o la mano, da afferrare per essere riportati sul la strada di casa;
una traccia, le briciole di pane di Pollicino o un filo d'Arianna.

La mia vecchia...c'è chi la odia, chi vorrebbe non fosse mai nata, chi la crede dannata o frutto del diavolo, piuttosto che dono e grazia divina;

non m'importa: lei è e resterà sempre la mia vecchia.

La mia Bibbia, del '47.


Io, secondo me...06.05.2008

lunedì 5 maggio 2008

Feccia e facce

No, non hanno capito, non ci riescono o, peggio: non vogliono.

Ne sono usciti bastonati, umiliati, ridimensionati se non cancellati, nanerottoli e monchi, inebetiti, frastornati, quasi ubriachi, ma incapaci di far tesoro di tante ferite e del sale messo sopra;
il segretario nazionale del Pdci, Oliviero Diliberto, "Il Peggiore":

«[...] alle compagne e ai compagni dei Comunisti italiani [...] nervi saldi, calma e gesso [...] il partito prosegue con serenità, tranquillità e fermezza [...] dobbiamo ricominciare dalla falce e martello».

Come aver infilato un bastoncino in un nido di calabroni, nel buco dove non batte il sole: ne escono bestie, inferocite, a branchi, pronte a pungere, ad avvelenare ed intossicare chiunque si sia permesso di allargare fessure e crepe di tale condominio;
perché la colpa di tante pieghe fesse, spacchi, tagli, fenditure e squarci, non è causa da ricercare nel progetto bacato di propri architetti, disegni d'inetti ingegneri, avanzamento lavori di scarsi geometri e manovalanza di basso livello.
No, se la casa ti crolla addosso è perché c'è chi rema contro, ottusi senza cultura, beceri vandali, incapaci di vedere dove sorge il sol dell'avvenire, microbi, miriadi per evoluzione ma, i più, destinati a perire per selezione, che l'essere inferiori gli si legge in faccia, parola del compagno Lombroso, che ammoniva:

"Quello è destinato ad essere somaro e criminale: l'ha scritto in faccia" !

Ecco, che questi unti ed eletti sono a scrutare nel volto altrui tracce di degrado e disfacimento;
così riflettono, ma non con mente e ragione.
Del prossimo se ne fanno un baffo, anzi, la barba e mormorano, schiumando e coltivando pelo di stomaco, negando eco visiva su superficie traslucida:

- «Cristo santo, guarda quanto è brutto quello, fascista e formica-elettore cialtrone, incolto e zotico, con il tutto scritto in rughe e righe del volto !» e abbaiano allo specchio, convinti che sia un televisore:

- «Feccia e facce da galera» !

Anche il più cretino di questi pomposi e tronfi cicisbei si ritiene..."Il Migliore".

"Ricominciare dalla falce e martello"...in sostanza, dall'età della pietra;
trogloditi bolscevichi !

Vivete di e per voi, considerandovi dima, peso e misura per tutte le cose, che se non rientrano nella sagoma, in quei confini, ecco che brigate nel rosso e caricate a testa bassa, come il toro che zoccola contro, con massa e corna !
Milioni d'italiani vi hanno cestinato, ma voi, arroganti, avete accentuato la sindrome autarchica racchiudendovi nel recinto, che credete garantisca autonomia e indipendenza, anche senza l'apporto esterno, di quelli che bollate come mosche, tante, sì, ma solo capaci di volare in tondo sulla merda.

"Ricominciare dalla falce e martello", a rimasticare cicoria, vecchia di novant'anni;
come il Panda: "Ricominciamo dal bambù", e non capisce perché sono rimasti in quattro gatti, a miagolare..."Mao" !
Oltre "La Storia siamo noi", aumentate posta e scommessa, nell'iperbolica de "Il mondo siamo noi";

- «E noi», chiedo io? Lasciate stare, che vi leggo nel pensiero: "Voi non siete un cazzo !"»

"Ricominciare dalla falce e martello"...
mai provato da legnetti e bastoncini che, strofinati l'uno sull'altro, vi donerebbero una scintilla di luce ?!


Io, secondo me...05.05.2008

domenica 4 maggio 2008

Ribamba

- «Feltri, ancora Lei, diabolico in tanto perseverare ! »

…"mi consenta, dal basso del mio stare, d'usare pari frusta che Lei, dal catodo televisivo e rotative di giornale, fa schioccare e schioppettare, sfiammando le natiche di chi offre…l'altra guancia ai suoi strali:
"M'hai provocato, mò te magno ! " e, a suo pontificio e insindacabile giudizio, schiaffeggia il tapino di turno, reo d'aver combinato la settimanale minchionata;
- «Bamba, bamba e aribamba !», è il suo…Libero e liberatorio verdetto.
Lo fa con simpatia, una bacchettata sulle mani, in odore d'antica scuola formativa, quando si forgiavano i teneri germogli, le nuove generazioni, usando quello che poi sarebbe stato riscoperto e chiamato, dal russo Pavlov e sui cani, scienza dei riflessi condizionati: l'antico e correttivo binomio premio-punizione, che fa tanto bene all'educazione, purga e scrosta.
Lei, diversamente da me, costretto in avari confini da pozza di zanzara, ha modo di lanciare barriti, esibendo piena esuberanza, in mole e imponenza, a "spantegarmi" come moscerino, sfigato che si permette di affrontare e assalire tanta maestà, ronzandoLe alle orecchie;
eccomi, la sua piattola, uncinata a pelo di sottopancia, che prova a pungerla, che sono come la cavalleria polacca, quando affrontò i carri armati germanici: bistecca da frollare sotto i cingoli e i colpi di cannone della sua carica, mentre urlo un flebile ma deciso:

- «RIBAMBA ! »

Ma che corbelleria mi sta raccontando, che mi esce a difendere quell'infantile e…Viscoso personaggio, che quando gli hanno tolto il giocattolo, più che sassolino dalla scarpa, s'è strizzato il mocio al naso, e di tanto scolo c'ha lasciato caccola !

Suvvia, signor Vittorio: sa meglio di me che lotta all'evasione, trasparenza e "così fan tutti", non c'entra una beata fava con l'azione del Visco, che lui c'ha voluto tutti sbeffeggiare nella bambinesca vendetta di chi non sa perdere e, brutalmente scacciato, lascia una bella cacca fumante a tutti gli italiani: i cazzi loro in piazza !

Sfatiamo subito l'ignorante strombazzare di chi, dallo sprofondo di scarso e pigro verificare, ha dato pastura avariata: il "così fan tutti" è stronzata bella e buona;
i redditi dei cittadini sono blindati, garantiti e rispettati negli Stati Uniti, così come in Gran Bretagna ( visibili solo per gli addetti ai lavori o in processo a porte aperte, su disposizione del giudice ), celati in Irlanda ( pubblici solo quelli degli evasori ! ) e sigillati in Germania, tanto per fare alcuni nomi di paesi, non certo da terzo mondo.

Anche la baggianata di chi ragliava che da noi erano liberamente disponibili nei Comuni, lascia traccia di scarsa conoscenza, quando non malafede;
era del lontano '73 legge che prevedeva pubblicità degli atti pubblici ma, aggiunte del '90 e del 2005, avevano messo paletti all'accessibilità, consentendo previa domanda a chiunque "abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti".
Capito, sciur Feltri ?
La comare, la portinaia, il vicinato guardone e ficcanaso, il manovale del pettegolezzo, affidato al telefono senza fili e che muta ad ogni avanzare e nei rimbalzi, sino a perdere ogni somiglianza con l'origine, erano messi fuori della porta e, chi ammesso al ficcanasare, doveva lasciare traccia, che la domanda sua era protocollata e lui schedato, non lasciando abbeverata per ogni bestia.

Feltri ( e assimilati ), ascolti: capisca e comprenda che nessun ritorno c'è nel venire a sapere fattacci propri della maggior parte di poveri e onesti cristi, che quotidianamente devono firmare quintali di cartacce "acconsento" per ogni pisciata debbano fare, a tutela della privatezza.
Io posso dimostrare d'essere in regola con il fisco e ogni accertamento spetta a quello, non alla dirimpettaia e, una volta appurata mia onestà, qual è l'utilità d'appendere la mia biancheria intima, se non soddisfare prurigine e morbosità altrui ?
Si è scoperta un'Italia più povera e non d'evasori: gente che vive un dignitoso e faticoso tirare a campare, cercando di salvare almeno quell'apparenza, che aiuta a non vedere le unghie consumate dall’esser scivolato tra i nuovi poveri o in procinto d'esserlo: doveva essere il rappresentante di un bastonato verminaio politico a svelare tante toppe nei pantaloni ?

- «ARIBAMBA ! », sciur Vittorio, che stavolta le tocca !

Tempo addietro, trecento funzionari dell'Agenzia delle Entrate furono inquisiti per spionaggio fiscale ai danni del trombato Prodi e su denuncia di Visco !
Il Romano aveva consegnato una richiesta di ristrutturazione e la sua lavorazione prevedeva l'accesso all'Anagrafe
Tributaria per la validazione dei dati;
apriti cielo: il Mortadella, che voleva essere servito a scatola chiusa, attivò e aprì il fidato paraculo e incolpevoli finanzieri furono perquisiti, indagati, interrogati, sospesi dal servizio e sottoposti a procedimenti disciplinari, prima che tutto si sgonfiasse, arrivando all'immancabile proscioglimento.
La lezione, il monito però era stato lasciato dagli "Intoccabili", i buscia del "Lei non sa chi sono io" !
L'arroganza dei Prodi e dei Visco poggiava sul potere, e la prepotenza n'è conseguente sgravo;
come a leggere la targhetta vicino ai tralicci: "Chi tocca i fili muore" !
Ora, lo scoglionato Visco si trova a proporre per giusto quello che allora gli stava sugli zebedei.

Occhio, che azioni, obbligazioni, Bot, CCt, fondi e titoli hanno tassazione diversa e non appaiono, per cui lo sventolare pannoloni intorbidida e non traspare: chi dichiara poco è possibile abbia investito in questi prodotti, non per forza un evasore !

Caro Feltri, trovo quanto mai esagerato e inopportuno il suo buttarsi pancia all'aria, il mettere mani avanti, nel titolone sul Libero: "Minacciati arresti di massa: tifano per gli evasori".
Io mi accontenterei di vedere la testa di Visco su una picca, al posto della Madonnina, sul Duomo di Milano.

Se proprio dovessi sbagliarmi, prometto che verrò a trovarLa in galera, a far palla da scalciare, durante l'ora d'aria.
Il suo pubblicare fogli con elenchi lo trovo alquanto inutile, se non nei paesi dove ancora mancano i servizi e il cesso con il buco è in aperta campagna;
in rete c'è di tutto e più: metta la mercanzia sua su un supporto di memoria elettronico, che la zabetta, se proprio, chiamerà il nipotino, maghetto del Computer, per farsi stampare e razzolare nelle mutande altrui !

- «BAMBA, BAMBA…ARIBAMBA ! »

Giuseppe Fontana, uno dei suoi lettori, che rimarrà tale e continuerà ad apprezzarLa, anche se tra gli affezionati impertinenti: cosa vuole, ho imparato ad usare la mia testa, da uomo…Libero !

- «BAMBA ! »


Io, secondo me…05.05.2008

venerdì 2 maggio 2008

AutoBamba

Caro Feltri, il Seppuku, rituale del suicidio giapponese, l'Hara-kiri, lo fa da solo, come antica tradizione, o ha bisogno di una mano ?

Il "Bamba" è il premio stile maglia nera, che premia l'ultimo arrivato che lei, caro Feltri, "Conducador", il condottiero del giornale "Libero", assegna a destra e manca, durante un appuntamento televisivo e, da bravo e simpatico fustigatore, incolla sulle spalle ai meritevoli del momento;
è il bollino dello stupidotto, dello sciocco, imprevidente e avventato personaggio di turno, affetto da, o colpevole di, un momento di rimbambimento.

C'avrei giurato, logica vorrebbe, vederlo appeso con il chiodo e martellato tra le scapole di Visco il trombato, che se ne esce dal castello e dalla torre d'avorio e dall'ambulatorio dei prelievi, lasciando la porta aperta e le sacche di sangue a portata di tutti.
L'idrovora rimasta senza succhiotto, applica la rappresaglia alla Sansone, e sbatte la porta urlando:

- Muoia Visco con tutti i filistei !»

Milioni d’italiani - carogne ! - l'hanno sfiduciato, assieme ai compagni di bevute ed ora, la vendetta:
la messa in piazza dei cazzi loro !
Ecco, per "Urbi et Orbi", alla città e al mondo, lo sputtanamento, la gogna e consegna alla pubblica prurigine la dichiarazione di propri redditi ed introiti di pochi anni fa.
La mia portinaia ringrazia;
le comari da cortile, le zabette, le scrutatrici d'oltre cortina e tendina, ringraziano, che finalmente hanno di che ammazzare il tempo.

"L'occasione fa l'uomo ladro", dice un vecchio e saggio proverbio:
scontato era che ci sarebbe stata la corsa ai primi posti, lo sgomitare nel voler soddisfare l'atavico istinto del guardone, il metro dei pettegoli per prendere misure, la base di partenza per l'eterno gioco del telefono senza fili, dove il primo dice una frase e l'ennesimo o l'ultimo della fila riporta tutt'altro.
Non è stato aperto il vaso di Pandora, ma svuotato il pitale !

Il risultato di tanta "trasparenza" ha solo fatto traboccare i bassi istinti, la ricerca dei sassi per la lapidazione, tanto che, seppur chiusa la stalla, i buoi se ne vanno a spasso: liste ed elenchi sono addirittura in vendita, che i più pronti li hanno scaricati e li propongono a pagamento;
cosa è il misero esborso di pochi Euri, a confronto della goduria di rovistare nei cassetti della biancheria intima del vicino ?

Visco ha presentato, all'Italia tutta, quanto sia infantile la sua mente, che s'è comportato come il bambino a cui hanno tolto il barattolo di marmellata, e ha puntato i piedi, frignando con lo scolo al naso.
Niente di nobile era alla base del suo gesto, se non l'abbandonare il luogo di tanti pasti lasciando il "ricordino" per terra;
che si vuole: ogni personaggio lascia traccia di propria personalità e spessore, offrendo quanto d’abbondante la natura gli ha fornito !
Peggio è chi lo asseconda, prendendo in mano il sasso lanciato dalla fionda, pronti a rompere altri vetri.

Appoggi il ciottolo, Feltri: ecco, prenda il suo "Bamba".

Se indagato, eccomi recapitato "avviso di garanzia": attento, ti teniamo d'occhio;
perché allora non ho stesso diritto, di conoscere chi rovista nei miei cassetti, lasciando a cani e porci il gusto di annusare e grufolarci dentro ?
Ma, prima d'arrivare a questo, cosa impedisce a che sia io a consentire a chicchessia di vedere del mio, come ad essere sugli elenchi del telefono o in altre liste, dove invece ho parte attiva nel gestire i miei dati "sensibili" ?
E, badi bene, caro Feltri, che anche nei Municipi, dove una legge fissa la libertà di andare a ficcanasare nel portafoglio altrui, la stessa è condizionata alla "giusta motivazione", una legge seguente a quella che sanciva permesso di spogliare l'altrui salma, una pezza, a sostegno di un tessuto troppo liso dal troppo abuso.

Tenga, tenga, caro Feltri: si gongoli il "Bamba" e ne faccia fotocopia, da distribuire ai colleghi che noi, già poveri "due di picche" siamo considerati già poco per sopportare altre spalate di merda sopra le vie respiratorie.
Non nobiliti l'atto di un povero scornacchiato, già bocciato dagli italiani, assieme ai Kompagni di merende.

Si voglia sia stata di Stalin la frase: "Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica";
io sono a dirle, caro Feltri - e similpensatori - la mia:
"Mille euro sono una tragedia; un milione, una statistica".
La "rottura delle acque" e il conoscere da dove arriva il bimbo, non ha pari peso per il povero cristo e il facoltoso di turno:
se ti fanno i conti in tasca, nel paesello, è come affrontare l'autopsia: sei bello che morto, che ti tagliano con le malelingue, più affilate del bisturi;
il fare conti della povertà o tirare a campare, magari affrontata e presentata con pudore e dignità, agli occhi del mondo, non è come l'ostentazione d’opulenza del bauscia:
nella prima, ti scavano la fossa con la pala del disprezzo;
al bava, stendono tappeto, con invidia, certo, ma con tanta, tanta deferenza.

L'unica trasparenza che c'è stata - visto il mercimonio, il mercato nero e il bagarinaggio dei propri stracci - la si riscontra guardando in controluce il cervello di Visco.

Bamba, bamba, bamba !

Anzi, caro signor Vittorio, faccia da sè autoBamba !


Io, secondo me...02.5.2008