Si era nel mese di Marzo quando al primo ministro, in piedi dietro uno scranno trasparente, cento semplici cittadini concentrarono una mitragliata di domande, su temi d’economia , disoccupazione e terrorismo;
da consumato animale politico il nostro eroe non ebbe difficoltà a scivolare tra questi ostacoli, favorito dal grasso d’anguilla, che fa parte del patrimonio genetico della categoria..
...quasi senza difficoltà;
un perfido della centuria ha gettato la classica buccia di banana:
«Presidente, ma lei lo sa quanto costa un caffè al bar ?».
Panico.
Terrore.
Sudori freddi e brividi a ghiacciolo.
Una risposta buttata alla disperata...lo sputtanamento mediatico assoluto, una figuraccia pazzesca;
una bacchettata canzonatoria: «No ! Quello era il prezzo all’epoca di nonno Pachi».
Nonno Pachi era il soprannome popolare del dittatore Franco:
si era in quel di Spagna, la trasmissione si chiamava "Tengo una pregunta para usted" - Ho una domanda per lei - e il povero inforcato fu Zapatero, che diede dimostrazione di quanto, quelli come lui, vivessero in una torre d’avorio.
Qualche differenza con i nostri ?
Nulla, se non in peggio, che almeno da loro l’economia gira.
Da noi:
presentano interpellanza parlamentare perché manca il gelatino al baretto del transatlantico;
sniffano come un aspirapolvere;
a domande di normale cultura generale rispondono come amebe;
prendono la crocerossa - per evitare il traffico ed arrivare nello studio di una trasmissione televisiva - e se ne vantano;
si fanno pescare nella suite di un lussuoso albergo romano, in compagnia di mignotte, in cerca di soldi e cocaina ( arrivando a giustificare la debolezza e chiedere l’avvicinamento della famiglia, che altrimenti non sarebbe successo );
scroccano un passaggio su un aereo di servizio per andare a vedere una partita all’altro capo della penisola;
mostrano tesserino da parlamentare stile "Lei non sa chi sono io !";
guadagnano una fortuna al mese, spendono e spandono, mangiano e si divertono, risparmiano sugli affitti, acquisti di case;
si arrogano diritti di fare e disfare, sprecare ed apparire, a promettere cose che non manterranno mai
...e..e...e...Vaffa.....!
Vedovo, 75 anni, una magra pensione da ex artigiano come unico reddito e difficoltà economiche.
Disperato.
Umiliato.
Affamato.
Ruba un pacco di pasta e un pezzo di formaggio dagli scaffali del piccolo negozio di generi alimentari sottocasa, a Cagliari.
Scoperto, con le lacrime agli occhi: «Non ce la faccio ad arrivare alla fine del mese».
Potrebbe capitare a tanti di noi, con i chiari di luna che ci sono.
La torre d’avorio continua a luccicare, irraggiungibile, come una carota appesa al filo, davanti al naso dell’asino, che tira la carretta.
Della serie: «Il popolo non ha pane...che mangi brioche !»
Soluzione...rivoluzionaria !
Io, secondo me...26.09.2007
mercoledì 26 settembre 2007
martedì 25 settembre 2007
Chavezbollah
«En el Nombre de Allah, El Compasivo, El Misericordioso».
Li hanno presi e, volenti o nolenti, li stanno trasformando in..Chavezbollah !
Una volta gli indios Wàyuu, se cercavi di fotografarli, con la tua pelle ci facevano la stuoietta per la capannuccia: ritenevano che gli si stesse rubando l’anima;
ora, se quella non ce la vogliono lasciare veramente, devono fare buon viso a cattivo gioco, abbozzare e posare, come quegli animali impagliati da salotto, per la gloria dell’uccellatore.
«En el Nombre de Allah, El Compasivo, El Misericordioso»..
..che prima di Colombo c’erano gli Atzechi, una civiltà..islamica.
E che ci vuole: con la punta del coltello, intinto nel sangue, ognuno riscrive la Storia come meglio crede !
«Gli indios Wàyuu si sono convertiti All’Islam», afferma entusiasta Chavezbollah !
"Hezbollah Venezuela. Linea internacional anti sionista, anti imperialista [..] teocracia islamica mundial [..] contra el vicio, immoralidad y corrupción".
Fa da rafforzativo l’immagine della divinità, Hugo, detto Chavez e, appena discosta, quella del gemellato, Khomeini.
Come per le ragazze Pon Pon, che introducono con i loro balletti ed esibizioni urlanti le partite di football e di basket delle squadre scolastiche americane, qui le splendide cheerleader sono ragazze indios, con lo chador !
La bausciata continua: davanti alla scritta Islam Hezbollah e Kalashnikov, appaiono i classici guerriglieri mascherati e con il cinturone di bombarde;
un serpente avviluppa una croce stilizzata, e c'è pure il sonoro: Bum !
Gli indios Wàyuu - numerosa etnia nomade tra Colombia e Venezuela - sono ridotti a comparse di Cinecittà, colonizzati e portati al pascolo dagli sciiti iraniani e libanesi, galvanizzati, sovvenzionati e sobillati dalle proprie case madri e con la benedizione del "Conducător" Hugo..Hugo Chavezbollah !
Un altro gruppo, di "Teologia Islamico-cristiana della liberazione", raccoglie ibridi e devianze;
dai preti-guerriglieri ai terroristi marxisti allo sbando, saldando assieme estremismo ed estremisti di Bibbia-Corano-Capitale, continua l’amplesso del nuovo volto del ComuNazIslam.
Hezbollah International è riuscita a concentrare tutto questo, espandendo le proprie metastasi anche in Bolivia, dove un altro dittatore - Evo Morales - sta instaurando una Repubblica Comunista, penetrando anche in Chapas, dove regna il subcomandante Marcos.
Chavez vanta anche un "amigo y distinguido compatriota" in quell’Ilich Ramirez Sanchez, detto "Carlos lo Sciacallo", il più famoso terrorista comunista del mondo, in carcere a Parigi, con all’attivo un centinaio d’omicidi:
è proprio vero che i simili, seppur opposti, si attraggono.
Il Carletto - guarda caso - s’è fatto islamico, appoggia queste alleanze e ritiene che persino Al Qaeda avrebbe di che guadagnare dalle sue esperienze bombarole e schioppettare !
Droga, armi e "bombardinideologia" non sono mai andati così d’amore e d’accordo.
E, da abili prestigiatori, intanto che l’Occidente frolla - a perdere del selvatico e diventare animale da fattoria e d’allevamento - continuano ad ungere vaselina, che il lubrificare la penetrazione rende l’intrusione meno percepita.
Presto arriveranno dei regalini, che ogni genitore manda ai figli lontano dal nido: papà Ahmadinejad farà giungere qualcosa ai suoi bimbi, e sarà dura poi dire che quelle rampe sono per i petardi di fine anno !
«En el Nombre de Allah, El Compasivo, El Misericordioso».
Wa alaikum salam.
Io, secondo me...25.09.2007
Li hanno presi e, volenti o nolenti, li stanno trasformando in..Chavezbollah !
Una volta gli indios Wàyuu, se cercavi di fotografarli, con la tua pelle ci facevano la stuoietta per la capannuccia: ritenevano che gli si stesse rubando l’anima;
ora, se quella non ce la vogliono lasciare veramente, devono fare buon viso a cattivo gioco, abbozzare e posare, come quegli animali impagliati da salotto, per la gloria dell’uccellatore.
«En el Nombre de Allah, El Compasivo, El Misericordioso»..
..che prima di Colombo c’erano gli Atzechi, una civiltà..islamica.
E che ci vuole: con la punta del coltello, intinto nel sangue, ognuno riscrive la Storia come meglio crede !
«Gli indios Wàyuu si sono convertiti All’Islam», afferma entusiasta Chavezbollah !
"Hezbollah Venezuela. Linea internacional anti sionista, anti imperialista [..] teocracia islamica mundial [..] contra el vicio, immoralidad y corrupción".
Fa da rafforzativo l’immagine della divinità, Hugo, detto Chavez e, appena discosta, quella del gemellato, Khomeini.
Come per le ragazze Pon Pon, che introducono con i loro balletti ed esibizioni urlanti le partite di football e di basket delle squadre scolastiche americane, qui le splendide cheerleader sono ragazze indios, con lo chador !
La bausciata continua: davanti alla scritta Islam Hezbollah e Kalashnikov, appaiono i classici guerriglieri mascherati e con il cinturone di bombarde;
un serpente avviluppa una croce stilizzata, e c'è pure il sonoro: Bum !
Gli indios Wàyuu - numerosa etnia nomade tra Colombia e Venezuela - sono ridotti a comparse di Cinecittà, colonizzati e portati al pascolo dagli sciiti iraniani e libanesi, galvanizzati, sovvenzionati e sobillati dalle proprie case madri e con la benedizione del "Conducător" Hugo..Hugo Chavezbollah !
Un altro gruppo, di "Teologia Islamico-cristiana della liberazione", raccoglie ibridi e devianze;
dai preti-guerriglieri ai terroristi marxisti allo sbando, saldando assieme estremismo ed estremisti di Bibbia-Corano-Capitale, continua l’amplesso del nuovo volto del ComuNazIslam.
Hezbollah International è riuscita a concentrare tutto questo, espandendo le proprie metastasi anche in Bolivia, dove un altro dittatore - Evo Morales - sta instaurando una Repubblica Comunista, penetrando anche in Chapas, dove regna il subcomandante Marcos.
Chavez vanta anche un "amigo y distinguido compatriota" in quell’Ilich Ramirez Sanchez, detto "Carlos lo Sciacallo", il più famoso terrorista comunista del mondo, in carcere a Parigi, con all’attivo un centinaio d’omicidi:
è proprio vero che i simili, seppur opposti, si attraggono.
Il Carletto - guarda caso - s’è fatto islamico, appoggia queste alleanze e ritiene che persino Al Qaeda avrebbe di che guadagnare dalle sue esperienze bombarole e schioppettare !
Droga, armi e "bombardinideologia" non sono mai andati così d’amore e d’accordo.
E, da abili prestigiatori, intanto che l’Occidente frolla - a perdere del selvatico e diventare animale da fattoria e d’allevamento - continuano ad ungere vaselina, che il lubrificare la penetrazione rende l’intrusione meno percepita.
Presto arriveranno dei regalini, che ogni genitore manda ai figli lontano dal nido: papà Ahmadinejad farà giungere qualcosa ai suoi bimbi, e sarà dura poi dire che quelle rampe sono per i petardi di fine anno !
«En el Nombre de Allah, El Compasivo, El Misericordioso».
Wa alaikum salam.
Io, secondo me...25.09.2007
Omini verdi
No, i miei omini verdi non sono dei marziani anche se i nostri, visto il mondo che vivono, sono più "fuori" di quelli.
Premetto che parlo dei soliti noti, perché sono buona parte di questi che, allo stato attuale, stanno smarronado gli zebedei al resto del mondo, ma il ragionamento comprende l’abitudine di chi, secondo i tempi e le opportunità, ha e usa il coltello dalla parte del manico.
Ora è il tempo degli…omini verdi, che sventolano in tal campo, tra mezzaluna e sciaboletta, con messaggio pubblicitario, tra anatema e minaccia, ad uso e consumo di un prossimo da aggiogare.
L’atto di presunzione, la convinzione di possedere l’esclusiva, la "Golden share" - o Golden..sharia, che attribuisce al possessore maggiori diritti rispetto agli altri, indipendentemente dai numeri - la spocchia di agire per delega divina e i diritti che conseguono, danno a credere al detentore d’essere un vice-dio, padrone della vita e della morte.
L’imam Alì, nipote del profeta Maometto e quarto califfo:
«Il Corano è uno scritto, compreso tra due copertine, che non parla. Solo gli uomini lo fanno parlare».
Se ne deduce che Dio s’è risparmiato, lavorando all’essenziale: il contenitore;
lo spalare contenuto si dice sia stato lasciato al garzone di bottega, a formare strati, per gusto e varietà, di verità assolute: halal (permesso) e haram (vietato).
Un invito a nozze, per il primo che fosse riuscito a piantare la bandierina e, come esploratori su terre vergini, affermare: «Io, Pinco Pallino, prendo possesso di tutto in nome di Tizio, Caio o Sempronio».
Allah "abbozzò" il Corano, libro per eccellenza che - non contenendo la soluzione di tutti i problemi pratici - il profeta Maometto pensò di completare con la Sunna, che ne raccoglie tradizione, parole e vita, a divenir misura di tutte le cose.
Schema e impronta mentale si riassume in quella dell’emiro Amr ibn al-As e del califfo Omar;
nel 641, dopo la conquista d’Alessandria d’Egitto, alla richiesta di risparmiare le migliaia di libri della Biblioteca, il primo chiese chiarimenti al secondo che, con sicumera, sentenziò:
«Se contengono menzogne vanno distrutti; se contengono verità esse sono già scritte nel Corano e dunque vanno distrutti».
Indovinate come andò a finire.
Khomeini: «Il Corano non è stato fatto per pregare ma per organizzare la società, e i dirigenti religiosi [..] per governare. L’Islam e il governo islamico sono fenomeni divini, garantiscono la salvezza del mondo».
Ecco la linea di demarcazione: di qua le volpi, di là le galline !
A Ratisbona il Papa riportò un dialogo, che vide contrapposti ( 1391, ad Ankara ) l’imperatore Bizantino Manuele II Paleologo e il sultano turco Bayazet, con seguito d’esercito ben maggiore di quel che dispone il primo.
Manuele esordisce: «La ragione è il fondamento filosofico di tutte le cose».
L’altro lo guarda stranito e ribatte: «Allah non dipende dai suoi atti [..] può cambiare ogni minuto le leggi che regolano il mondo, così che ogni conoscenza razionale è incerta e provvisoria»: argomentare in base alla ragione significa semplicemente citare fatti empirici.
«La prova della superiorità dell’Islam sul Cristianesimo è che le armate del Profeta stanno vincendo ovunque».
È conseguente che dio, per chi la pensa come lui, è solo un generale, che legifera a secondo che si trovi la spada più o meno affilata dell’avversario, ad essere debole con i forti e forte con i deboli !
Manuele, come Benedetto XVI, è convinto che la vita, i diritti umani e la possibilità di convivere fra religioni diverse sono garantiti solo da una fiducia nella ragione, strumento per arrivare alla verità.
Ma, per chi si ritiene padrone del pollaio, queste sono solo regole che valgono per i polli !
Io, secondo me...25.09.2007
Premetto che parlo dei soliti noti, perché sono buona parte di questi che, allo stato attuale, stanno smarronado gli zebedei al resto del mondo, ma il ragionamento comprende l’abitudine di chi, secondo i tempi e le opportunità, ha e usa il coltello dalla parte del manico.
Ora è il tempo degli…omini verdi, che sventolano in tal campo, tra mezzaluna e sciaboletta, con messaggio pubblicitario, tra anatema e minaccia, ad uso e consumo di un prossimo da aggiogare.
L’atto di presunzione, la convinzione di possedere l’esclusiva, la "Golden share" - o Golden..sharia, che attribuisce al possessore maggiori diritti rispetto agli altri, indipendentemente dai numeri - la spocchia di agire per delega divina e i diritti che conseguono, danno a credere al detentore d’essere un vice-dio, padrone della vita e della morte.
L’imam Alì, nipote del profeta Maometto e quarto califfo:
«Il Corano è uno scritto, compreso tra due copertine, che non parla. Solo gli uomini lo fanno parlare».
Se ne deduce che Dio s’è risparmiato, lavorando all’essenziale: il contenitore;
lo spalare contenuto si dice sia stato lasciato al garzone di bottega, a formare strati, per gusto e varietà, di verità assolute: halal (permesso) e haram (vietato).
Un invito a nozze, per il primo che fosse riuscito a piantare la bandierina e, come esploratori su terre vergini, affermare: «Io, Pinco Pallino, prendo possesso di tutto in nome di Tizio, Caio o Sempronio».
Allah "abbozzò" il Corano, libro per eccellenza che - non contenendo la soluzione di tutti i problemi pratici - il profeta Maometto pensò di completare con la Sunna, che ne raccoglie tradizione, parole e vita, a divenir misura di tutte le cose.
Schema e impronta mentale si riassume in quella dell’emiro Amr ibn al-As e del califfo Omar;
nel 641, dopo la conquista d’Alessandria d’Egitto, alla richiesta di risparmiare le migliaia di libri della Biblioteca, il primo chiese chiarimenti al secondo che, con sicumera, sentenziò:
«Se contengono menzogne vanno distrutti; se contengono verità esse sono già scritte nel Corano e dunque vanno distrutti».
Indovinate come andò a finire.
Khomeini: «Il Corano non è stato fatto per pregare ma per organizzare la società, e i dirigenti religiosi [..] per governare. L’Islam e il governo islamico sono fenomeni divini, garantiscono la salvezza del mondo».
Ecco la linea di demarcazione: di qua le volpi, di là le galline !
A Ratisbona il Papa riportò un dialogo, che vide contrapposti ( 1391, ad Ankara ) l’imperatore Bizantino Manuele II Paleologo e il sultano turco Bayazet, con seguito d’esercito ben maggiore di quel che dispone il primo.
Manuele esordisce: «La ragione è il fondamento filosofico di tutte le cose».
L’altro lo guarda stranito e ribatte: «Allah non dipende dai suoi atti [..] può cambiare ogni minuto le leggi che regolano il mondo, così che ogni conoscenza razionale è incerta e provvisoria»: argomentare in base alla ragione significa semplicemente citare fatti empirici.
«La prova della superiorità dell’Islam sul Cristianesimo è che le armate del Profeta stanno vincendo ovunque».
È conseguente che dio, per chi la pensa come lui, è solo un generale, che legifera a secondo che si trovi la spada più o meno affilata dell’avversario, ad essere debole con i forti e forte con i deboli !
Manuele, come Benedetto XVI, è convinto che la vita, i diritti umani e la possibilità di convivere fra religioni diverse sono garantiti solo da una fiducia nella ragione, strumento per arrivare alla verità.
Ma, per chi si ritiene padrone del pollaio, queste sono solo regole che valgono per i polli !
Io, secondo me...25.09.2007
lunedì 24 settembre 2007
conDonne a morte
La mia cagnolina, quando fiuta qualcosa d’interessante, sembra la gigantesca fresa che serve per scavare le gallerie: freneticamente zappa e alterna le zampette, in un raschiare che solleva terra e polvere, nel tentativo di portare a nudo quanto l’olfatto gli ha fatto percepire.
Lo stesso è stato per me, a rovesciare cassetti, rivoltarne il contenuto, dispiegare i tanti ritagli, appunti, memorie e abbozzi, ammucchiati per il poi, che della volatilità della memoria - mia e di questa società, che parla al vento e scrive sull’acqua - se ne ha prova nel quotidiano, inteso come periodo temporale e mezzo d’informazione.
Eccola qua, la strisciolina benedetta, che ero certo d’averla gelosamente riposta, sicuro che il tipo sarebbe tornato alla recidiva, a ricadere nell’essere...sottile, dottore di tanto spessore !
I capelli bianchi, a dimostrare che il passare del tempo non sempre porta valore aggiunto, e neppure gli occhialini sulla punta del naso sono a garantire vista lunga, come il pensiero, che ha formato crosta per sedimentazione calcarea d’idee;
«PICCHIARE le donne: uso siculo-pakistano».
Voleva fare il fighetto, un bauscia del pluralismo culturale, nel convegno "Islam e integrazione", dare un colpo al cerchio e uno..alle botte, che tanto, le donne le hanno prese da sempre e da tutti, e quindi: tutti colpevoli, nessun colpevole !
Qualcuno deve averlo avvertito, che i SiculTalebani erano corsi ad imbracciare la lupara a sale: «No alla violenza !», che il nostro rischiava d’essere impallinato in testa e non nel di dietro, visto la stessa somigliante rosea rotondità di gote e glutei !
Nessun pericolo: la colubrina a sale brucia sulle chiappe, e in testa, al massimo, ne aggiunge di quel che manca.
Pochi giorni fa, a Genova, una marocchina di vent’anni scappa dal marito, che la teneva segregata dalla bellezza di tre anni: 1095 giorni, per "preservarla dall’Occidente", che noi, per quelli come lui, c’abbiamo come minimo la scabbia !
A ruota, segue l’ultima di cronaca: a Savona, una marocchina, incinta di quattro mesi, "graffia" con un coltello il marito - che l’aveva picchiata perché aveva osato andare al mercato, e senza il velo - per difendere se stessa e il bambino che portava in grembo.
Il pirlottone ha avuto solo un cerottino, che è più il danno che ho io quando mi rado, mentre la donna rischia l’aborto !
Firenze: conferenza Nazionale sull’Immigrazione…
...ed ecco, che il "sottil dottore" se ne esce con il tempismo della "bradiletargia", la pennichella del bradipo:
«..il VELO è anche espressione d’identità [..] il divieto a coprirsi la testa e la faccia: un’IMPOSIZIONE dell’IDEOLOGIA IMPERIALISTA OCCIDENTALE» !
Cara donna...cHINA la testa, che prosegue la legittimazione per la tua…conDonna a morte !!
Risposta e reazione del nostro "Mez liter e 'na spanna":
«[..] NOIA e FASTIDIO nell’assistere a continui ATTACCHI SCOMPOSTI, sui temi islamici della sharia».
«Amor, che a NULLO…AMATO lui PERDONA»;
non sa quel dice e neppure che fa: conDonna a morte !
Io, secondo me...24.09.2007
Lo stesso è stato per me, a rovesciare cassetti, rivoltarne il contenuto, dispiegare i tanti ritagli, appunti, memorie e abbozzi, ammucchiati per il poi, che della volatilità della memoria - mia e di questa società, che parla al vento e scrive sull’acqua - se ne ha prova nel quotidiano, inteso come periodo temporale e mezzo d’informazione.
Eccola qua, la strisciolina benedetta, che ero certo d’averla gelosamente riposta, sicuro che il tipo sarebbe tornato alla recidiva, a ricadere nell’essere...sottile, dottore di tanto spessore !
I capelli bianchi, a dimostrare che il passare del tempo non sempre porta valore aggiunto, e neppure gli occhialini sulla punta del naso sono a garantire vista lunga, come il pensiero, che ha formato crosta per sedimentazione calcarea d’idee;
«PICCHIARE le donne: uso siculo-pakistano».
Voleva fare il fighetto, un bauscia del pluralismo culturale, nel convegno "Islam e integrazione", dare un colpo al cerchio e uno..alle botte, che tanto, le donne le hanno prese da sempre e da tutti, e quindi: tutti colpevoli, nessun colpevole !
Qualcuno deve averlo avvertito, che i SiculTalebani erano corsi ad imbracciare la lupara a sale: «No alla violenza !», che il nostro rischiava d’essere impallinato in testa e non nel di dietro, visto la stessa somigliante rosea rotondità di gote e glutei !
Nessun pericolo: la colubrina a sale brucia sulle chiappe, e in testa, al massimo, ne aggiunge di quel che manca.
Pochi giorni fa, a Genova, una marocchina di vent’anni scappa dal marito, che la teneva segregata dalla bellezza di tre anni: 1095 giorni, per "preservarla dall’Occidente", che noi, per quelli come lui, c’abbiamo come minimo la scabbia !
A ruota, segue l’ultima di cronaca: a Savona, una marocchina, incinta di quattro mesi, "graffia" con un coltello il marito - che l’aveva picchiata perché aveva osato andare al mercato, e senza il velo - per difendere se stessa e il bambino che portava in grembo.
Il pirlottone ha avuto solo un cerottino, che è più il danno che ho io quando mi rado, mentre la donna rischia l’aborto !
Firenze: conferenza Nazionale sull’Immigrazione…
...ed ecco, che il "sottil dottore" se ne esce con il tempismo della "bradiletargia", la pennichella del bradipo:
«..il VELO è anche espressione d’identità [..] il divieto a coprirsi la testa e la faccia: un’IMPOSIZIONE dell’IDEOLOGIA IMPERIALISTA OCCIDENTALE» !
Cara donna...cHINA la testa, che prosegue la legittimazione per la tua…conDonna a morte !!
Risposta e reazione del nostro "Mez liter e 'na spanna":
«[..] NOIA e FASTIDIO nell’assistere a continui ATTACCHI SCOMPOSTI, sui temi islamici della sharia».
«Amor, che a NULLO…AMATO lui PERDONA»;
non sa quel dice e neppure che fa: conDonna a morte !
Io, secondo me...24.09.2007
venerdì 21 settembre 2007
Celiando e...Burlando
Di nome e di fatto: si sta...Burlando di noi !
"[..] Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria [..] ha imboccato contromano, senza rendersene conto, una strada a senso unico [..] avvedutosi dell’errore si è fermato, chiedendo scusa al primo degli automobilisti che aveva incontrato, dopodiché è arrivata la polizia [..] alla richiesta della patente si è accorto d’averla lasciata a casa, assieme alla carta d’identità; ma non - che combinazione ! - il tesserino da ex parlamentare (scaduto) [..] senza ricevere alcun verbale è stato lasciato libero di andare via".
Ma non è finita qui: " [..] arrivato allo stadio per la partita Genoa-Livorno, Burlando ha informato il questore della sua disavventura chiedendo che gli fosse applicata la sanzione prevista" !
Che bello: dicendo così e non avendo avuto subitanea soddisfazione, scarica sulle spalle del questore il peso della vergogna; l'ennesima vigliaccata, fatta e sputata !
Sotto l’attacco reattivo di un’Italia, incazzata e nera per le tante vessazioni, angherie e arroganza, il tapino cerca di minimizzare, facendo cadere il tutto in burla, anzi, in Burlando: «[..] non ero in autostrada, non ho incrociato decine d’automobilisti ma solamente uno, non ho esibito il documento parlamentare per avere un trattamento di favore».
Avrà tempo per preparare e concordare una difesa meno arruffata e fessa, che sa molto di presa per i fondelli, ma vedremo ormai sempre la cucitura sull’abito strappato !
Provate voi a fare lo stesso e vedrete quanto un pària sia distante dalla Casta degli intoccabili !
Il questore di Genova: «Normale procedura»...
«[..] abbiamo seguito la normale procedura, quella che riserviamo a qualsiasi cittadino», spiegano dalla Polstrada.
«Ma Vaffa….» !!
Se non fosse stata scoperta, la sanzione sarebbe andata a consumazione e consunzione, nei secoli dei secoli, in un anonimo e dimenticato cassetto, sino al momento in cui i posteri, aprendolo, avrebbero trovato solo la limatura dei secoli…polvere sei e polvere ritornerai: anche la carta ha un suo dio e ne segue le leggi !
«[..] Riceverò quindi il verbale a casa. Non vedo che altro avrei potuto fare».
E già: il re è nudo: è consigliabile abbozzare, incassare e cercare di svicolar d’anguilla.
Poverino però: aveva chiesto scusa all’automobilista, che se quel rompicoglioni non c’era, poteva farsela tutta in contromano, senza tutto sto casino !
A me, a noi, manco se ci si mette proni davanti ai vigili - adorandoli come divinità e lavando i piedi, come la Maddalena - si godrebbe di tanta grazia !
E c’abbiamo gli zebedei pieni di sta gente;
...che vuole il gelatino al baretto del transatlantico, sniffa come un aspirapolvere, a domande di normale cultura generale risponde come un’ameba, prende la crocerossa - per evitare l’intasamento del traffico e arrivare nello studio di una trasmissione televisiva, dove sciorinano figura da cretino, vantandosi della cazzata - scroccano un passaggio su un aereo di servizio per andare a vedere una partita all’altro capo della penisola...e..e...e...Vaffa.....!
Gente del genere ci amministra, comanda, governa, rappresenta, dentro e fuori i patrii confini e, quando gli si fa sotto, pure ritornano all’età del bronzo, con la faccia: «[..] anche tra i cittadini tanti difetti [..] la società non è meglio [..] gli italiani non sono meglio della classe politica che li rappresenta» !
Ma andate a 'fanculo !!
Ecco, l’ho detto.
Io,secondo me...21.09.2007
"[..] Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria [..] ha imboccato contromano, senza rendersene conto, una strada a senso unico [..] avvedutosi dell’errore si è fermato, chiedendo scusa al primo degli automobilisti che aveva incontrato, dopodiché è arrivata la polizia [..] alla richiesta della patente si è accorto d’averla lasciata a casa, assieme alla carta d’identità; ma non - che combinazione ! - il tesserino da ex parlamentare (scaduto) [..] senza ricevere alcun verbale è stato lasciato libero di andare via".
Ma non è finita qui: " [..] arrivato allo stadio per la partita Genoa-Livorno, Burlando ha informato il questore della sua disavventura chiedendo che gli fosse applicata la sanzione prevista" !
Che bello: dicendo così e non avendo avuto subitanea soddisfazione, scarica sulle spalle del questore il peso della vergogna; l'ennesima vigliaccata, fatta e sputata !
Sotto l’attacco reattivo di un’Italia, incazzata e nera per le tante vessazioni, angherie e arroganza, il tapino cerca di minimizzare, facendo cadere il tutto in burla, anzi, in Burlando: «[..] non ero in autostrada, non ho incrociato decine d’automobilisti ma solamente uno, non ho esibito il documento parlamentare per avere un trattamento di favore».
Avrà tempo per preparare e concordare una difesa meno arruffata e fessa, che sa molto di presa per i fondelli, ma vedremo ormai sempre la cucitura sull’abito strappato !
Provate voi a fare lo stesso e vedrete quanto un pària sia distante dalla Casta degli intoccabili !
Il questore di Genova: «Normale procedura»...
«[..] abbiamo seguito la normale procedura, quella che riserviamo a qualsiasi cittadino», spiegano dalla Polstrada.
«Ma Vaffa….» !!
Se non fosse stata scoperta, la sanzione sarebbe andata a consumazione e consunzione, nei secoli dei secoli, in un anonimo e dimenticato cassetto, sino al momento in cui i posteri, aprendolo, avrebbero trovato solo la limatura dei secoli…polvere sei e polvere ritornerai: anche la carta ha un suo dio e ne segue le leggi !
«[..] Riceverò quindi il verbale a casa. Non vedo che altro avrei potuto fare».
E già: il re è nudo: è consigliabile abbozzare, incassare e cercare di svicolar d’anguilla.
Poverino però: aveva chiesto scusa all’automobilista, che se quel rompicoglioni non c’era, poteva farsela tutta in contromano, senza tutto sto casino !
A me, a noi, manco se ci si mette proni davanti ai vigili - adorandoli come divinità e lavando i piedi, come la Maddalena - si godrebbe di tanta grazia !
E c’abbiamo gli zebedei pieni di sta gente;
...che vuole il gelatino al baretto del transatlantico, sniffa come un aspirapolvere, a domande di normale cultura generale risponde come un’ameba, prende la crocerossa - per evitare l’intasamento del traffico e arrivare nello studio di una trasmissione televisiva, dove sciorinano figura da cretino, vantandosi della cazzata - scroccano un passaggio su un aereo di servizio per andare a vedere una partita all’altro capo della penisola...e..e...e...Vaffa.....!
Gente del genere ci amministra, comanda, governa, rappresenta, dentro e fuori i patrii confini e, quando gli si fa sotto, pure ritornano all’età del bronzo, con la faccia: «[..] anche tra i cittadini tanti difetti [..] la società non è meglio [..] gli italiani non sono meglio della classe politica che li rappresenta» !
Ma andate a 'fanculo !!
Ecco, l’ho detto.
Io,secondo me...21.09.2007
Il porcellino e la mela
Per me sarebbe stato come vedere l’accompagnatore del ministro Calderoli, in quel di Bologna, menato a fare i propri bisogni sul terreno, dove si voleva sorgesse una ciclopica moschea, con l’ingenua convinzione che ne avrebbe impedito la costruzione, e bastasse il rivolo paglierino del porco animale a rendere impuro e dissacrare quello spazio, così non più adatto a battervi la fronte per invocare ed evocare il nome di Allah e del suo profeta.
Sciocchezze.
Fatto la legge, trovato l’inganno: una canna e una bella spruzzata d’acqua è la sana purga per rigettare ogni rospo ingoiato, in barba a qualsivoglia (in)disposizione.
Il "maiale-day" si voleva fosse replicato a New York, dove un Bush-Calderoli, avrebbe dovuto soddisfare i bisogni di Mahmoud Ahmadinejad: il nanerottolo avrebbe voluto visitare Ground Zero, dove sorgeva il World Trade Center, obiettivo degli attentati di al Qaeda.
M’immagino come sarebbe stata la scena: Mahmoud che, badando maliziosamente di stare più rialzato da George, apre la patta, estrae il pisello e zampilla beota, a consegnare alla storia e ai suoi bischeri l’immagine.
Un effetto come quello della celebre fotografia, con alcuni uomini intenti ad issare la bandiera americana sulla vetta del monte Suribachi, dopo la vittoria a Iwo Jima ( Isola dello zolfo, in giapponese).
L’immagine di un trionfo, arrivato dopo anni di batoste, iniziate da una primitiva aggressione.
Il tappo di pelo iraniano, nella grande mela per i lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu ci ha provato;
come diciamo noi, di Milano: "Se la và... la g'ha i gamb !", ovvero "Se và ha le gambe"...se riesce, si azzecca.
Costui è esponente di un mondo - parziale ma agguerrito - che vive tanto d’immagine e di simboli, macerato da rancori atavici, avvelenato dalla nostalgia della passata "grandeur";
che, ai libri, alla saggezza e intelligenza dei padri, predilige, trasuda e spurga odio, alimentato dalla vergogna e dalle umiliazioni di recenti e passate batoste, che ne hanno ridimensionato i sogni di gloria: un mondo piccolo, ma agguerrito, dotato di una notevole polveriera.
Ahmadinejad è un sublimato di tutto ciò, e la passeggiata a Ground Zero sarebbe stata uno sputo sui corpi e la memoria delle vittime dell'11 Settembre, visto che il regime iraniano rimane il maggiore sostenitore del terrorismo nel mondo !
Minaccia l'America e prepara i forni per Israele, dà riparo ed asilo agli scarafaggi di al Qaeda, rifornisce d’armi gli insorti iracheni e continua a girare il mestolo nel calderone del brodo atomico, che forse è per quello che gli spuntano tanti peli !
Porge la tetta ad allattare la Siria, intenta a sterminare gli avversari politici in Libano e aprire la strada alle bande armate di Hezbollah, ormai padrone di fare il cattivo tempo alla bisogna, pronti a saltare alla gola ad Israele;
Hamas s’è impadronita della striscia di Gaza, a cancellare ogni possibilità di pace, che non si vuole perché toglierebbe l’innesco alla bomba, che il megalomane ed arrogante Mahmoud vuole esplosa.
Questi è convinto ormai di essere un ibrido tra un nuovo Saladino e il Mahdi, il dodicesimo imam scomparso nel 874 (secondo la tradizione sciita), che tornerà "[..] quando il mondo sarà in preda alla corruzione, per riportare giustizia e sconfiggere i nemici", a rimettere l’Islam della spada sul trono che gli compete.
A suo tempo Ahmadinejad disse di avere stretto un patto con il Mahdi nel mausoleo di al-Askariya, nella città oggi irachena di Samara: a furia di bere grappa, è arrivato ad identificarsi e poi credersi lui.
Iran, Siria, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza...
Deadlock, l’abbraccio mortale: Israele prima...e poi ?
Mala tempora currant...
e l’Occidente, papalina, vestaglietta, orsacchiotto e pollice in bocca, spegne la luce e dorme.
Buonanotte !
E l’ultimo chiuda la porta, per quel che può servire ormai !
Io, secondo me...21.09.2007
Sciocchezze.
Fatto la legge, trovato l’inganno: una canna e una bella spruzzata d’acqua è la sana purga per rigettare ogni rospo ingoiato, in barba a qualsivoglia (in)disposizione.
Il "maiale-day" si voleva fosse replicato a New York, dove un Bush-Calderoli, avrebbe dovuto soddisfare i bisogni di Mahmoud Ahmadinejad: il nanerottolo avrebbe voluto visitare Ground Zero, dove sorgeva il World Trade Center, obiettivo degli attentati di al Qaeda.
M’immagino come sarebbe stata la scena: Mahmoud che, badando maliziosamente di stare più rialzato da George, apre la patta, estrae il pisello e zampilla beota, a consegnare alla storia e ai suoi bischeri l’immagine.
Un effetto come quello della celebre fotografia, con alcuni uomini intenti ad issare la bandiera americana sulla vetta del monte Suribachi, dopo la vittoria a Iwo Jima ( Isola dello zolfo, in giapponese).
L’immagine di un trionfo, arrivato dopo anni di batoste, iniziate da una primitiva aggressione.
Il tappo di pelo iraniano, nella grande mela per i lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu ci ha provato;
come diciamo noi, di Milano: "Se la và... la g'ha i gamb !", ovvero "Se và ha le gambe"...se riesce, si azzecca.
Costui è esponente di un mondo - parziale ma agguerrito - che vive tanto d’immagine e di simboli, macerato da rancori atavici, avvelenato dalla nostalgia della passata "grandeur";
che, ai libri, alla saggezza e intelligenza dei padri, predilige, trasuda e spurga odio, alimentato dalla vergogna e dalle umiliazioni di recenti e passate batoste, che ne hanno ridimensionato i sogni di gloria: un mondo piccolo, ma agguerrito, dotato di una notevole polveriera.
Ahmadinejad è un sublimato di tutto ciò, e la passeggiata a Ground Zero sarebbe stata uno sputo sui corpi e la memoria delle vittime dell'11 Settembre, visto che il regime iraniano rimane il maggiore sostenitore del terrorismo nel mondo !
Minaccia l'America e prepara i forni per Israele, dà riparo ed asilo agli scarafaggi di al Qaeda, rifornisce d’armi gli insorti iracheni e continua a girare il mestolo nel calderone del brodo atomico, che forse è per quello che gli spuntano tanti peli !
Porge la tetta ad allattare la Siria, intenta a sterminare gli avversari politici in Libano e aprire la strada alle bande armate di Hezbollah, ormai padrone di fare il cattivo tempo alla bisogna, pronti a saltare alla gola ad Israele;
Hamas s’è impadronita della striscia di Gaza, a cancellare ogni possibilità di pace, che non si vuole perché toglierebbe l’innesco alla bomba, che il megalomane ed arrogante Mahmoud vuole esplosa.
Questi è convinto ormai di essere un ibrido tra un nuovo Saladino e il Mahdi, il dodicesimo imam scomparso nel 874 (secondo la tradizione sciita), che tornerà "[..] quando il mondo sarà in preda alla corruzione, per riportare giustizia e sconfiggere i nemici", a rimettere l’Islam della spada sul trono che gli compete.
A suo tempo Ahmadinejad disse di avere stretto un patto con il Mahdi nel mausoleo di al-Askariya, nella città oggi irachena di Samara: a furia di bere grappa, è arrivato ad identificarsi e poi credersi lui.
Iran, Siria, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza...
Deadlock, l’abbraccio mortale: Israele prima...e poi ?
Mala tempora currant...
e l’Occidente, papalina, vestaglietta, orsacchiotto e pollice in bocca, spegne la luce e dorme.
Buonanotte !
E l’ultimo chiuda la porta, per quel che può servire ormai !
Io, secondo me...21.09.2007
giovedì 20 settembre 2007
Figl'è 'ntrocchia
Caro Magdi, è meglio che mi metta in castigo, dietro la lavagna, con il cappello a cono e le orecchie d’asino, che ragione avrebbe nel dire: «O Beppe, tu si' nu poco fessacchiotto».
Abbozzo, prendo, incasso, sottoscrivo e mi lecco la ferita, che un amico serve anche a questo, che è meglio ti indichi quando hai la patta aperta, ad imparare a darsi un occhio prima di esporre delle vergogne.
«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».
Grazie anche a te, Santy, che così mi tiro su la cerniera e provvedo a nascondere le pendenze che ho con il resto degli amici di questo Forum, che almeno m’auguro e mi consolo d’aver fatto ridere, piuttosto che dare di lacrima.
...
« Hai mai guardato [..] ascoltato [..] seguito [..] osservato ?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve».
...
Beh, la poesia qualcuno l’ha pure scritta, e non è niente male, che potrebbe benissimo essere sgorgata dall’anima di una sofferente.
...
«..Non danzare così veloce.
Il tempo è breve [..] non durerà».
...
Non è detto che il maledetto che l'ha usata per altri fini non l'abbia veramente trovata come testamento, un lascito di chi aveva pochi anni, giorni o addirittura le ore contate.
...
«[..] Quando dici [..] quando la giornata è finita [..] hai mai detto a tuo figlio [..] mai perso [..] una buona amicizia
[..] perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao" ?».
...
Ha 26 anni e una malattia genetica - la Sma, atrofia muscolare spinale - che la costringe su una carrozzina.
Laureata, una mente brillante e una determinazione granitica nel volere, fare e disfare, vivere con frenesia gli anni che la sua malattia le permetteranno di contare, continuamente in giro per il mondo, quasi a voler compensare quel camminare che non gli è permesso;
il sogno di diventare giornalista, la presentazione del suo primo libro;
l’impegno ad essere una delle docenti e anche responsabile del mio corso, a cercare di stipare, pure in cozze refrattarie come la mia, quelle nozioni che dovrebbero accendere almeno scintille dell’arte della "Scrittura creativa": questa è Elisa.
Quando mi ha dato leggere la poesia, era entusiasta: sicuramente si riconosceva in parte delle sofferenze spacciate alla bambina, malata terminale di cancro.
«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».
Si, Santy, grazie: me l’hanno detto altri.
D’essere stato ingenuo non mi preoccupa più di tanto: nonostante i capelli stiano passando al grigio, anticamera di una spelacchiata criniera bianca, ancora mi rimane una traccia di fiducia nel prossimo, che non lo credevo così crudele da giocare con il dolore: una divinità da rispettare, per onnipotenza e presenza.
Ma non perdono la delusione ad Elisa e, a quelli che ti prendono il cuore, te l’accarezzano e poi lo stritolano, posso solo dire: «Site gran figl'e 'ntrocchia », che se io tengo la bufala, vi lascio le corna !
...e anche per voi «..il tempo è breve [..] la musica non durerà».
...
Per Elisa.
Io, secondo me...20.09.2007
Abbozzo, prendo, incasso, sottoscrivo e mi lecco la ferita, che un amico serve anche a questo, che è meglio ti indichi quando hai la patta aperta, ad imparare a darsi un occhio prima di esporre delle vergogne.
«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».
Grazie anche a te, Santy, che così mi tiro su la cerniera e provvedo a nascondere le pendenze che ho con il resto degli amici di questo Forum, che almeno m’auguro e mi consolo d’aver fatto ridere, piuttosto che dare di lacrima.
...
« Hai mai guardato [..] ascoltato [..] seguito [..] osservato ?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve».
...
Beh, la poesia qualcuno l’ha pure scritta, e non è niente male, che potrebbe benissimo essere sgorgata dall’anima di una sofferente.
...
«..Non danzare così veloce.
Il tempo è breve [..] non durerà».
...
Non è detto che il maledetto che l'ha usata per altri fini non l'abbia veramente trovata come testamento, un lascito di chi aveva pochi anni, giorni o addirittura le ore contate.
...
«[..] Quando dici [..] quando la giornata è finita [..] hai mai detto a tuo figlio [..] mai perso [..] una buona amicizia
[..] perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao" ?».
...
Ha 26 anni e una malattia genetica - la Sma, atrofia muscolare spinale - che la costringe su una carrozzina.
Laureata, una mente brillante e una determinazione granitica nel volere, fare e disfare, vivere con frenesia gli anni che la sua malattia le permetteranno di contare, continuamente in giro per il mondo, quasi a voler compensare quel camminare che non gli è permesso;
il sogno di diventare giornalista, la presentazione del suo primo libro;
l’impegno ad essere una delle docenti e anche responsabile del mio corso, a cercare di stipare, pure in cozze refrattarie come la mia, quelle nozioni che dovrebbero accendere almeno scintille dell’arte della "Scrittura creativa": questa è Elisa.
Quando mi ha dato leggere la poesia, era entusiasta: sicuramente si riconosceva in parte delle sofferenze spacciate alla bambina, malata terminale di cancro.
«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».
Si, Santy, grazie: me l’hanno detto altri.
D’essere stato ingenuo non mi preoccupa più di tanto: nonostante i capelli stiano passando al grigio, anticamera di una spelacchiata criniera bianca, ancora mi rimane una traccia di fiducia nel prossimo, che non lo credevo così crudele da giocare con il dolore: una divinità da rispettare, per onnipotenza e presenza.
Ma non perdono la delusione ad Elisa e, a quelli che ti prendono il cuore, te l’accarezzano e poi lo stritolano, posso solo dire: «Site gran figl'e 'ntrocchia », che se io tengo la bufala, vi lascio le corna !
...e anche per voi «..il tempo è breve [..] la musica non durerà».
...
Per Elisa.
Io, secondo me...20.09.2007
mercoledì 19 settembre 2007
Menti e dementi
Se non fosse perché, come per i pesci, il pasturare alla fine qualche boccalone abbocca, quei quattro gatti sarebbero patetici;
A Varese hanno ramazzato un gruppetto di pirletti, che giocavano ai soldatini: quelli di una guerra che neppure hanno vissuto ne visto, ma malinconica carruba per simili asini !
Da piccoli, probabilmente, erano come noi: alcuni a fare gli indiani, gli altri le giacche azzurre, i "lunghi coltelli", com’erano chiamati i soldati - i "nostri" - nei fumettoni muscolari di Tex Willer e non nelle storie di Rin Tin Tin.
La differenza è stata che i più di noi sono cresciuti, superando il normale periodo dei War games, e quelli no.
Vagano ancora nelle praterie, a gridare «Tizzone d’inferno !» o «Oste della malora: porta una bistecca e una montagna di patatine, innaffiati da litri di birra !», a scimmiottare virilità e sognare d’essere l’eroe che, come Dio, detta proprie leggi.
Anzi, peggio;
hanno voluto il salto di qualità, cambiando modello e campione, a far sembrare il Tex come un brocco, a confronto:
vogliamo mettere un tipino e tappino malefico come Hitler ?!
Certo, era meno prestante, tanto da essere magistralmente preso per i fondelli da un comico come Chaplin, che lo ha sbeffeggiato, ridicolizzato e caricaturato nel famoso film "Il grande dittatore".
Era un tantino isterico, collerico senza ritegno, alto una spanna e un cazzo, ma gli riuscì di rimbambire milioni di tedeschi e a far smettere di ridere altrettante persone, che subirono per anni il megalomane stragismo di simile tappo !
Ma chi allora lo seguì era a macerare in quel brodo di cottura, coltura e cultura, prendendone malefico sapore, cucinati nella pentolaccia delle streghe.
Non i nostri cretinetti, che di quel mondo possono solo essersene fatti una copia rubata alle atmosfere della Play Station, con ambienti e personaggi virtuali, talmente fasulli da imitare da uscirne sgorbi.
"[..] materiale di propaganda: volantini, quadri con Adolf Hitler, bandiere naziste, manifesti del periodo hitleriano, un pugnale e capi d’abbigliamento con simboli nazisti"…appunto: come i tanti gingilli che si raccattano, promossi, premiati e spinti innanzi nelle tante classi dei giochi elettronici, ad usare tanta raccolta per superare futuri ostacoli.
I nostri cretinetti si erano accontentati di festeggiare il compleanno di Aldof Hitler, volendo richiamare i fantasmi di quei tempi, luoghi e persone, ma erano a gravitare «[..] in un circuito potenzialmente eversivo, sia italiano che europeo».
Come a dire: burle umane, sì, ma scaglie di pelle di un corpo più massiccio e pericoloso.
...
"L’hanno seguito, circondato, legato con filo di ferro, picchiato con calci, pugni e schiaffi. Poi è stato denudato, lapidato e liberato, per farsi dare dei soldi".
Era il classico branco, una Baby gang: quattro minorenni e minorati annoiati, che fortunatamente si sono fermati, paghi solo d’avere ammazzato…il tempo.
Per ora, ma sì sa: piccoli criminali crescono.
Il caso specifico è accaduto in una campagna, fuori del centro abitato di San Vito dei Normanni, ma è parte di una realtà che pervade gran parte del mondo Occidentale, dove violenze di tal fatta sono ormai all’ordine del giorno e minori hanno sparato o accoltellato a morte altri.
All’apparenza il racconto che v’ho fatto prima sembra slegato da quest’ultimo, ma così non è;
questa è la manovalanza che serve e segue quei loschi predicatori, pronti a fornire a questa teppa "Panem et Circenses", la biada ideologica, il collante per tenere assieme tanta mandria di bestie, da lanciare poi a corna basse contro ogni ostacolo si frappone loro.
...
Menti e dementi, per l’appunto.
Si trova sempre qualcuno disposto a diventare un futuro fuochista, a far secco o mettere in forno l’ebreuccio o il cristianuccio di turno !
E non dite che faccio sempre...di tutta l’erba un fascio...
Io, secondo me...19.09.2007
A Varese hanno ramazzato un gruppetto di pirletti, che giocavano ai soldatini: quelli di una guerra che neppure hanno vissuto ne visto, ma malinconica carruba per simili asini !
Da piccoli, probabilmente, erano come noi: alcuni a fare gli indiani, gli altri le giacche azzurre, i "lunghi coltelli", com’erano chiamati i soldati - i "nostri" - nei fumettoni muscolari di Tex Willer e non nelle storie di Rin Tin Tin.
La differenza è stata che i più di noi sono cresciuti, superando il normale periodo dei War games, e quelli no.
Vagano ancora nelle praterie, a gridare «Tizzone d’inferno !» o «Oste della malora: porta una bistecca e una montagna di patatine, innaffiati da litri di birra !», a scimmiottare virilità e sognare d’essere l’eroe che, come Dio, detta proprie leggi.
Anzi, peggio;
hanno voluto il salto di qualità, cambiando modello e campione, a far sembrare il Tex come un brocco, a confronto:
vogliamo mettere un tipino e tappino malefico come Hitler ?!
Certo, era meno prestante, tanto da essere magistralmente preso per i fondelli da un comico come Chaplin, che lo ha sbeffeggiato, ridicolizzato e caricaturato nel famoso film "Il grande dittatore".
Era un tantino isterico, collerico senza ritegno, alto una spanna e un cazzo, ma gli riuscì di rimbambire milioni di tedeschi e a far smettere di ridere altrettante persone, che subirono per anni il megalomane stragismo di simile tappo !
Ma chi allora lo seguì era a macerare in quel brodo di cottura, coltura e cultura, prendendone malefico sapore, cucinati nella pentolaccia delle streghe.
Non i nostri cretinetti, che di quel mondo possono solo essersene fatti una copia rubata alle atmosfere della Play Station, con ambienti e personaggi virtuali, talmente fasulli da imitare da uscirne sgorbi.
"[..] materiale di propaganda: volantini, quadri con Adolf Hitler, bandiere naziste, manifesti del periodo hitleriano, un pugnale e capi d’abbigliamento con simboli nazisti"…appunto: come i tanti gingilli che si raccattano, promossi, premiati e spinti innanzi nelle tante classi dei giochi elettronici, ad usare tanta raccolta per superare futuri ostacoli.
I nostri cretinetti si erano accontentati di festeggiare il compleanno di Aldof Hitler, volendo richiamare i fantasmi di quei tempi, luoghi e persone, ma erano a gravitare «[..] in un circuito potenzialmente eversivo, sia italiano che europeo».
Come a dire: burle umane, sì, ma scaglie di pelle di un corpo più massiccio e pericoloso.
...
"L’hanno seguito, circondato, legato con filo di ferro, picchiato con calci, pugni e schiaffi. Poi è stato denudato, lapidato e liberato, per farsi dare dei soldi".
Era il classico branco, una Baby gang: quattro minorenni e minorati annoiati, che fortunatamente si sono fermati, paghi solo d’avere ammazzato…il tempo.
Per ora, ma sì sa: piccoli criminali crescono.
Il caso specifico è accaduto in una campagna, fuori del centro abitato di San Vito dei Normanni, ma è parte di una realtà che pervade gran parte del mondo Occidentale, dove violenze di tal fatta sono ormai all’ordine del giorno e minori hanno sparato o accoltellato a morte altri.
All’apparenza il racconto che v’ho fatto prima sembra slegato da quest’ultimo, ma così non è;
questa è la manovalanza che serve e segue quei loschi predicatori, pronti a fornire a questa teppa "Panem et Circenses", la biada ideologica, il collante per tenere assieme tanta mandria di bestie, da lanciare poi a corna basse contro ogni ostacolo si frappone loro.
...
Menti e dementi, per l’appunto.
Si trova sempre qualcuno disposto a diventare un futuro fuochista, a far secco o mettere in forno l’ebreuccio o il cristianuccio di turno !
E non dite che faccio sempre...di tutta l’erba un fascio...
Io, secondo me...19.09.2007
Figli d'arte
«Ehi lei, si fermi: sulle strisce !!».
Rintronato come una campana stordita dal suo stesso batacchio, riesco solo a rispondere con un beota «Eh ?».
Manco c’avesse un megafono al posto della lingua, il vigile mi cazzia.
Braghettoni ascellari sulla generosa pancettina, camicia a fiorellini, scarpettine da ginnastica, sguardo lesso, finestra di un cervello con il cartellino e la scritta "Chiuso per ferie": questo ero, quel giorno.
«Le strisce, le strisce ! Quelle cose bianche e nere che stanno distanti dai suoi piedi ! Si attraversa sulle strisce !!».
Sbiadito nella testa più che nei movimenti, metto a fuoco la dura realtà: le strisce pedonali, in effetti, sono una trentina di centimetri più in là.
Io, milanese importato per ferie in quel borgo Trentino, ho capito che lì le regole le fanno rispettare, eccome !
Come gli antichi romani - sconfitti, al passaggio sotto le forche caudine - che i Sanniti allora umiliarono, facendoli passare sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica: così mi sono sentito.
Come si dice a Napoli, proprio 'na figura 'e merd !
Nei giorni a seguire, mi sono rifatto: anche io ero tra gli spettatori, nell'attesa di vedere il nuovo "straniero" che sarebbe stato svergognato in pubblico.
Ma anche a capire che, se chi deve guidare conosce mestiere e dovere, è più facile avere sudditi virtuosi che, come si dice, L’ESEMPIO VIEN DALL’ALTO !
Quel paesino era, in piccolo, un meccanismo frattale, che descriveva, nell’unità, l’intero.
Nessuno gettava carta per terra, nessuno svuotava il portacenere o sbatteva i tappetini dell’auto contro i muri, e si capiva - anche con meraviglia - che di molte cattive abitudini si poteva tranquillamente fare a meno !
...
«[..] anche tra i cittadini tanti difetti [..] la società non è meglio».
Avverto il rumore ruggente del sangue che pompa prepotente nelle coronarie, del corpo che si ritira, si gonfia ed esplode, come onda di Tsunami;
«Ma, porca put....( Bip ! ): l’hai costruita tu e i tuoi simili questa società che, se devi sputare sentenze, prendi lo specchio !».
«Gli italiani non sono meglio della classe politica che li rappresenta».
Mio suocero ha lavorato quarant’anni in camera oscura, e mio padre s’è spaccato il cuore a cinquantasette anni, prima in campagna e poi sui cantieri; i miei nonni hanno spillato sangue per ingrassare la terra e i tanti figli sono dovuti stare per anni sparpagliati dalla Francia alla Svizzera, per guadagnarsi la michetta !
«Gli italiani non sono meglio...».
Se non mi scoppia la giugulare ora, mai più: avanzi di ciurmaglia della prima Repubblica - la Ladrona - che, se non rubavano, governavano il…Transatlantico dei pirati, ora sono a offendere me e i miei padri ?!
L’Italia è grande, come il cuore di tanta gente, generosa e ONESTA: non mischiamo diavolo e acqua santa, perdio !
E quei pochi che sono eccezione e non regola, sono FIGLI D’ARTE, che il mestiere l’hanno imparato da chi ha quarant’anni di pratica nel galleggiare a turacciolo, cambiare scarpe e casacca e ficcare mani in saccoccia al prossimo !
E chi ha taciuto, facendo da palo, non può ora fare Ponzio Pilato e avere...mani pulite !
Certi figuri, più che a "Porta a Porta", devono essere messi alla porta, che c’hanno avuto in mano le chiavi di casa da secoli, e non devono lamentarsi se alcuni dei loro figli vengono male, che avrebbero dovuto mettersi il preservativo, prima di infilarsi nel letto con la madre di tutti gli imbecilli !
«Gli italiani non sono meglio»...vieni a dirmelo, che ti gonfio come una mortadella !
Per mio padre; per mio suocero, i miei nonni e zii, e i tanti nostri cari, a cui questi facciaditolla non sono degni di leccare neppure i piedi !
Se dobbiamo dare migliaia di Euro al mese a simili figuri, sicuramente un’accorta massaia saprebbe fare meglio, che di peggio non si riuscirebbe, nemmeno ad impegnarci !
E lasciatemi prendere un Valium, che mi và su la pressione nel vedere quelli che mi salgono in groppa, saltando...
...come un GRULLO !
Io, secondo me...19.09.2007
Rintronato come una campana stordita dal suo stesso batacchio, riesco solo a rispondere con un beota «Eh ?».
Manco c’avesse un megafono al posto della lingua, il vigile mi cazzia.
Braghettoni ascellari sulla generosa pancettina, camicia a fiorellini, scarpettine da ginnastica, sguardo lesso, finestra di un cervello con il cartellino e la scritta "Chiuso per ferie": questo ero, quel giorno.
«Le strisce, le strisce ! Quelle cose bianche e nere che stanno distanti dai suoi piedi ! Si attraversa sulle strisce !!».
Sbiadito nella testa più che nei movimenti, metto a fuoco la dura realtà: le strisce pedonali, in effetti, sono una trentina di centimetri più in là.
Io, milanese importato per ferie in quel borgo Trentino, ho capito che lì le regole le fanno rispettare, eccome !
Come gli antichi romani - sconfitti, al passaggio sotto le forche caudine - che i Sanniti allora umiliarono, facendoli passare sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica: così mi sono sentito.
Come si dice a Napoli, proprio 'na figura 'e merd !
Nei giorni a seguire, mi sono rifatto: anche io ero tra gli spettatori, nell'attesa di vedere il nuovo "straniero" che sarebbe stato svergognato in pubblico.
Ma anche a capire che, se chi deve guidare conosce mestiere e dovere, è più facile avere sudditi virtuosi che, come si dice, L’ESEMPIO VIEN DALL’ALTO !
Quel paesino era, in piccolo, un meccanismo frattale, che descriveva, nell’unità, l’intero.
Nessuno gettava carta per terra, nessuno svuotava il portacenere o sbatteva i tappetini dell’auto contro i muri, e si capiva - anche con meraviglia - che di molte cattive abitudini si poteva tranquillamente fare a meno !
...
«[..] anche tra i cittadini tanti difetti [..] la società non è meglio».
Avverto il rumore ruggente del sangue che pompa prepotente nelle coronarie, del corpo che si ritira, si gonfia ed esplode, come onda di Tsunami;
«Ma, porca put....( Bip ! ): l’hai costruita tu e i tuoi simili questa società che, se devi sputare sentenze, prendi lo specchio !».
«Gli italiani non sono meglio della classe politica che li rappresenta».
Mio suocero ha lavorato quarant’anni in camera oscura, e mio padre s’è spaccato il cuore a cinquantasette anni, prima in campagna e poi sui cantieri; i miei nonni hanno spillato sangue per ingrassare la terra e i tanti figli sono dovuti stare per anni sparpagliati dalla Francia alla Svizzera, per guadagnarsi la michetta !
«Gli italiani non sono meglio...».
Se non mi scoppia la giugulare ora, mai più: avanzi di ciurmaglia della prima Repubblica - la Ladrona - che, se non rubavano, governavano il…Transatlantico dei pirati, ora sono a offendere me e i miei padri ?!
L’Italia è grande, come il cuore di tanta gente, generosa e ONESTA: non mischiamo diavolo e acqua santa, perdio !
E quei pochi che sono eccezione e non regola, sono FIGLI D’ARTE, che il mestiere l’hanno imparato da chi ha quarant’anni di pratica nel galleggiare a turacciolo, cambiare scarpe e casacca e ficcare mani in saccoccia al prossimo !
E chi ha taciuto, facendo da palo, non può ora fare Ponzio Pilato e avere...mani pulite !
Certi figuri, più che a "Porta a Porta", devono essere messi alla porta, che c’hanno avuto in mano le chiavi di casa da secoli, e non devono lamentarsi se alcuni dei loro figli vengono male, che avrebbero dovuto mettersi il preservativo, prima di infilarsi nel letto con la madre di tutti gli imbecilli !
«Gli italiani non sono meglio»...vieni a dirmelo, che ti gonfio come una mortadella !
Per mio padre; per mio suocero, i miei nonni e zii, e i tanti nostri cari, a cui questi facciaditolla non sono degni di leccare neppure i piedi !
Se dobbiamo dare migliaia di Euro al mese a simili figuri, sicuramente un’accorta massaia saprebbe fare meglio, che di peggio non si riuscirebbe, nemmeno ad impegnarci !
E lasciatemi prendere un Valium, che mi và su la pressione nel vedere quelli che mi salgono in groppa, saltando...
...come un GRULLO !
Io, secondo me...19.09.2007
martedì 18 settembre 2007
L'affido al vento
Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di cancro.
L’affido a tutti, perché siate come il vento, ad accompagnare queste ultime parole a raggiungere gli angeli.
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?!
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai ?", ascolti la risposta ?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?"
senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia
che poi è finita perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
come un regalo mai aperto...gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.
Cari amici, ve la offro come mi è stata donata e con tutta l’emozione che mi rende lucidi gli occhi.
È la richiesta si una ragazzina speciale che presto lascerà questo mondo a causa del cancro.
A questa ragazzina rimangono pochi mesi di vita e, come ultimo desiderio, ha voluto mandare una lettera per dire a tutti di vivere la propria vita pienamente, al momento che lei non potrà farlo.
Forse era destino che arrivasse anche a "Noi e gli altri", dove si cerca di coltivare e crescere la pianticella della sacralità della vita.
Con commozione, vi saluto, amici miei: Giuseppe Fontana.
L’affido a tutti, perché siate come il vento, ad accompagnare queste ultime parole a raggiungere gli angeli.
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?!
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai ?", ascolti la risposta ?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?"
senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia
che poi è finita perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
come un regalo mai aperto...gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.
Cari amici, ve la offro come mi è stata donata e con tutta l’emozione che mi rende lucidi gli occhi.
È la richiesta si una ragazzina speciale che presto lascerà questo mondo a causa del cancro.
A questa ragazzina rimangono pochi mesi di vita e, come ultimo desiderio, ha voluto mandare una lettera per dire a tutti di vivere la propria vita pienamente, al momento che lei non potrà farlo.
Forse era destino che arrivasse anche a "Noi e gli altri", dove si cerca di coltivare e crescere la pianticella della sacralità della vita.
Con commozione, vi saluto, amici miei: Giuseppe Fontana.
'O scarrafone
Magro come un manico di scopa e smunto, dopo che s’è tinto pure la barba, sempre di più assomiglia a «[..] n'inzetto ca' se trova dint'a ttutte 'e ccase vecchie, è niro e lucide, fuje comm 'a nu dannato e và giranno 'e notte dint'a cucina», un insetto, che si trova nelle case vecchie, nero e lucido, che fugge come un dannato e va girando di notte dentro la cucina;
il nostro non gira per casa, ma in qualche grotta: nero come la sua anima, lucido come una salma che vive nelle e per le tenebre e...fuje comm 'a nu dannato.
e, come dicono a Napoli, «'O scarrafone è bell’ a gente soja»...
...o no ?
Non so se rimarrà un fuoco di paglia - effimero, come molte specie di farfalle, che vivono una vita di un solo giorno o poche settimane - o se sta per incominciare un cammino a ritroso, a rimettere le pedine in ordine ed uscire da un gioco che vedrà vinti pure i vincitori, che saranno tali solo per aver vissuto un respiro di più.
Assaporo le parole come ambrosia: « Fratello Osama [..] quanto sangue [..] e quanti innocenti, vecchi e bambini devono venir uccisi ?».
Chi lo chiede è un predicatore saudita, sheik Salman al Awda, che all’inizio dell’avventura stragista fu per Osama come la mutanda per il culo, tanto che arrivò a giustificare i kamikazzi e inneggiare alla guerra santa !
Ora, come una primadonna, appare come una verginella sugli schermi della tv libanese Lbc e scrive una lettera aperta, dove rinnega la fregola passata e ammonisce 'O scarrafone: «Usi l’Islam come mezzo e lo anteponi ai fini !»;
e dice cose che erano, sono e saranno nostre: «Sei così assetato di potere da camminare sopra le centinaia di migliaia di musulmani», tanto da augurare al buon Osama, di «[..] incontrare Allah, con quel carico di responsabilità sulla schiena».
Scontate alcune reazioni: Salman al Awda è un rinnegato, venduto agli americani e al regime saudita, a non voler riconoscere che, come il sole, anche la …mezzaluna dell’avvenire, con il terrore di massa e le sue tattiche sanguinarie, ha solo danneggiato l’Islam, a trasformare una gloriosa cultura in un immenso cimitero, d’idee, cose e persone !
Per altri, il "Mea e tua culpa" di Al Awda giunge in ritardo, che è come voler mettere una bicicletta su binari per fermare il sopraggiungere di un treno in corsa.
Leggo di lui: "[..] Al Awda era considerato mèntore dello stesso Osama e finì in carcere nel 1994 per i loro sermoni estremisti. Lanciò una fatwa giustificando gli attacchi suicidi continuando ad inneggiare alla guerra santa"...
...fino a che il suo stesso figlio decise di andare ad immolarsi: allora, il signor "Armiamoci e partite", informò il governo saudita chiedendo di bloccarlo e riportarlo a casa !
Ora, ravveduto o rinsavito, sputacchia controvento, rimangiandosi quanto e tanto di quello che è andato sin qui predicando e insegnando.
Il tutto, in concomitanza con l’apparizione del terzo video di Al Qaida collegato all’anniversario dell’11 settembre: 26 minuti di taglia e incolla di vecchi messaggi di Osama e del suo attributo, Ayman al Zawahiri, mentre la voce anonima di un commentatore fuori campo incita a «Portare il terrorismo islamico nei Paesi occidentali in modo che diventi parte della vita come i disastri naturali [..] e dare inizio ad un equilibrio del terrore».
Aria fritta...
...come la gente che lasciano per le strade !
Fusse che fusse la volta buona di spiaccicare 'O scarafone sutt'e sole ?
Io, secondo me...18.09.2007
il nostro non gira per casa, ma in qualche grotta: nero come la sua anima, lucido come una salma che vive nelle e per le tenebre e...fuje comm 'a nu dannato.
e, come dicono a Napoli, «'O scarrafone è bell’ a gente soja»...
...o no ?
Non so se rimarrà un fuoco di paglia - effimero, come molte specie di farfalle, che vivono una vita di un solo giorno o poche settimane - o se sta per incominciare un cammino a ritroso, a rimettere le pedine in ordine ed uscire da un gioco che vedrà vinti pure i vincitori, che saranno tali solo per aver vissuto un respiro di più.
Assaporo le parole come ambrosia: « Fratello Osama [..] quanto sangue [..] e quanti innocenti, vecchi e bambini devono venir uccisi ?».
Chi lo chiede è un predicatore saudita, sheik Salman al Awda, che all’inizio dell’avventura stragista fu per Osama come la mutanda per il culo, tanto che arrivò a giustificare i kamikazzi e inneggiare alla guerra santa !
Ora, come una primadonna, appare come una verginella sugli schermi della tv libanese Lbc e scrive una lettera aperta, dove rinnega la fregola passata e ammonisce 'O scarrafone: «Usi l’Islam come mezzo e lo anteponi ai fini !»;
e dice cose che erano, sono e saranno nostre: «Sei così assetato di potere da camminare sopra le centinaia di migliaia di musulmani», tanto da augurare al buon Osama, di «[..] incontrare Allah, con quel carico di responsabilità sulla schiena».
Scontate alcune reazioni: Salman al Awda è un rinnegato, venduto agli americani e al regime saudita, a non voler riconoscere che, come il sole, anche la …mezzaluna dell’avvenire, con il terrore di massa e le sue tattiche sanguinarie, ha solo danneggiato l’Islam, a trasformare una gloriosa cultura in un immenso cimitero, d’idee, cose e persone !
Per altri, il "Mea e tua culpa" di Al Awda giunge in ritardo, che è come voler mettere una bicicletta su binari per fermare il sopraggiungere di un treno in corsa.
Leggo di lui: "[..] Al Awda era considerato mèntore dello stesso Osama e finì in carcere nel 1994 per i loro sermoni estremisti. Lanciò una fatwa giustificando gli attacchi suicidi continuando ad inneggiare alla guerra santa"...
...fino a che il suo stesso figlio decise di andare ad immolarsi: allora, il signor "Armiamoci e partite", informò il governo saudita chiedendo di bloccarlo e riportarlo a casa !
Ora, ravveduto o rinsavito, sputacchia controvento, rimangiandosi quanto e tanto di quello che è andato sin qui predicando e insegnando.
Il tutto, in concomitanza con l’apparizione del terzo video di Al Qaida collegato all’anniversario dell’11 settembre: 26 minuti di taglia e incolla di vecchi messaggi di Osama e del suo attributo, Ayman al Zawahiri, mentre la voce anonima di un commentatore fuori campo incita a «Portare il terrorismo islamico nei Paesi occidentali in modo che diventi parte della vita come i disastri naturali [..] e dare inizio ad un equilibrio del terrore».
Aria fritta...
...come la gente che lasciano per le strade !
Fusse che fusse la volta buona di spiaccicare 'O scarafone sutt'e sole ?
Io, secondo me...18.09.2007
lunedì 17 settembre 2007
Colossorum
«Signori e Signore, ecco alla vostra destra $%%$£"$&% che incrocerà i guantoni con il sinistro &&%$££&, nell’incontro valevole per il titolo nazionale d’integralista dell’anno !».
$%%$£"$&% è nero, tutto un..fascio di muscoli, litigioso, con la coroncina di stelle, pantaloncini a strisce e tatuaggio della stellina di Davide sul pisello;
&&%$££& invece è rosso, di un bel color aragosta, frutto dai benefici raggi del sol dell’avvenire..Arabiato quanto basta, palestinato..ops, scusate, volevo dire palestrato per la bisogna.
«Siore e siori, perché preoccuparsi di Bin Laden, dei fondamentalisti, dei terroristi bombaroli, di chi vuol farla da padrone in casa d’altri e chi li coccola, che Noi, degli altri ci frega nulla: c’abbiamo dei campioni in casa nostra che sono meglio, che il Noi contro gli altri da maggior adrenalina e si sa che gli "Allamiani" sono i più sanguigni, scalmanati e sanguinari !»
Gnick..gnick..gnick..
Scorrono le grate e, nel Colossorum ( Colosseo-Forum Magdaliano ), entrano le belve, che fanno vibrare le narici in cerca del cristianuccio da sbranare, euforiche macchine da guerra, create per predare e rese ebbre da tante abbeverate nel sangue !
Guarda quello, poi: tozzo, leggermente soprappeso, spelacchiato in fronte - segno di tante battaglie e sopravvissuto…per un capello - canini in bella vista, con la bauscia alla bocca e il nasone appiattito a terra, che aspira e annusa la pista per arrivare al pasto quotidiano;
è il più ignorante, arido di nozioni storiche-sociologiche-politico-religiose: vive di biada e carrube, un pasto intellettivo povero, fatto di motivazioni parziali e faziose, volte solo a fare propaganda, demagogia, populismo, qualunquismo.
Difficile dargli contro, che è proprio una bestia, del tipo: «Come fai a non capire di avere torto, visto che io ho sicuramente ragione?».
È un muro, granitico e compatto, un eterno ruggire al prossimo le proprie verità, un ginnico esercizio di forza bruta a cui piega persino la Storia, che appallottola, stropiccia, distende e ripiega, svillaneggia, sputtaneggia, violenta e sodomizza secondo un istinto brado-primitivo e tardo-selvaggio, tipico della specie BeppeSolone.
Ma ecco che un Dio misericordioso plasma dalla polvere un vendicatore, che gli innocenti non "Sono traditI", e la spada dell’eroe incide come un bisturi: « Pentitevi, purgatevi, fate un bell’esame di coscienza! Chiudete il Colossorum per qualche mese, e ci si ripresenti solo dopo aver passato un po’ di tempo a studiare la storia ( delle religioni in particolare ), che molti dei presenti ne hanno bisogno !».
Ecco che, come nella Fattoria degli animali di George Orwell, è sorto il novello Napoleon, a decretare cosa e come fare, a dettare la nuova verità, con la sicumera che «[..] nessuno cerchi di convincermi con citazioni storiche, statistiche, numeri», che è pari a dire: «Tu dici la tua, io la mia, ma l’importante è che ho ragione io !».
«[..] la complessità [..] è [..] più grande d’ogni nostro tentativo di ridurla a poche righe».
Bene.
A sto punto tanto vale che ognuno chiuda la bancarella e raccolga i suoi prodotti, che neppure al mercato ( che il gridare è solo per farsi sentire e non per insultare ) è più possibile offrire la propria merce, che se è bella o brutta lo deve decidere chi ha libertà di comperare o no;
ti piace? Compra !
ti fa schifo ? Tira dritto, che troverai - nella diversità - quel che fa per te, a seguire urla e grida che più ti aggradano.
Ma, come per il Papa, morto un Solone, n’appare subito un altro, che arriva a dire che non si è «[..] meno responsabile di un kamikaze che si fa esplodere su un autobus», tanto da chiedersi: «Ma..quanti morti fanno le parole ?».
Il disprezzo è nel finale: «[..] mi piacerebbe [..] una maggiore attenzione alle questioni che ho sollevato», sottolineato dal un non saluto: «[..] UN SALUTO particolarmente sofferto».
Beh, il mio non lo sarà: a TUTTI, un saluto..particolarmente offerto !
Io, secondo me…17.09.2007
$%%$£"$&% è nero, tutto un..fascio di muscoli, litigioso, con la coroncina di stelle, pantaloncini a strisce e tatuaggio della stellina di Davide sul pisello;
&&%$££& invece è rosso, di un bel color aragosta, frutto dai benefici raggi del sol dell’avvenire..Arabiato quanto basta, palestinato..ops, scusate, volevo dire palestrato per la bisogna.
«Siore e siori, perché preoccuparsi di Bin Laden, dei fondamentalisti, dei terroristi bombaroli, di chi vuol farla da padrone in casa d’altri e chi li coccola, che Noi, degli altri ci frega nulla: c’abbiamo dei campioni in casa nostra che sono meglio, che il Noi contro gli altri da maggior adrenalina e si sa che gli "Allamiani" sono i più sanguigni, scalmanati e sanguinari !»
Gnick..gnick..gnick..
Scorrono le grate e, nel Colossorum ( Colosseo-Forum Magdaliano ), entrano le belve, che fanno vibrare le narici in cerca del cristianuccio da sbranare, euforiche macchine da guerra, create per predare e rese ebbre da tante abbeverate nel sangue !
Guarda quello, poi: tozzo, leggermente soprappeso, spelacchiato in fronte - segno di tante battaglie e sopravvissuto…per un capello - canini in bella vista, con la bauscia alla bocca e il nasone appiattito a terra, che aspira e annusa la pista per arrivare al pasto quotidiano;
è il più ignorante, arido di nozioni storiche-sociologiche-politico-religiose: vive di biada e carrube, un pasto intellettivo povero, fatto di motivazioni parziali e faziose, volte solo a fare propaganda, demagogia, populismo, qualunquismo.
Difficile dargli contro, che è proprio una bestia, del tipo: «Come fai a non capire di avere torto, visto che io ho sicuramente ragione?».
È un muro, granitico e compatto, un eterno ruggire al prossimo le proprie verità, un ginnico esercizio di forza bruta a cui piega persino la Storia, che appallottola, stropiccia, distende e ripiega, svillaneggia, sputtaneggia, violenta e sodomizza secondo un istinto brado-primitivo e tardo-selvaggio, tipico della specie BeppeSolone.
Ma ecco che un Dio misericordioso plasma dalla polvere un vendicatore, che gli innocenti non "Sono traditI", e la spada dell’eroe incide come un bisturi: « Pentitevi, purgatevi, fate un bell’esame di coscienza! Chiudete il Colossorum per qualche mese, e ci si ripresenti solo dopo aver passato un po’ di tempo a studiare la storia ( delle religioni in particolare ), che molti dei presenti ne hanno bisogno !».
Ecco che, come nella Fattoria degli animali di George Orwell, è sorto il novello Napoleon, a decretare cosa e come fare, a dettare la nuova verità, con la sicumera che «[..] nessuno cerchi di convincermi con citazioni storiche, statistiche, numeri», che è pari a dire: «Tu dici la tua, io la mia, ma l’importante è che ho ragione io !».
«[..] la complessità [..] è [..] più grande d’ogni nostro tentativo di ridurla a poche righe».
Bene.
A sto punto tanto vale che ognuno chiuda la bancarella e raccolga i suoi prodotti, che neppure al mercato ( che il gridare è solo per farsi sentire e non per insultare ) è più possibile offrire la propria merce, che se è bella o brutta lo deve decidere chi ha libertà di comperare o no;
ti piace? Compra !
ti fa schifo ? Tira dritto, che troverai - nella diversità - quel che fa per te, a seguire urla e grida che più ti aggradano.
Ma, come per il Papa, morto un Solone, n’appare subito un altro, che arriva a dire che non si è «[..] meno responsabile di un kamikaze che si fa esplodere su un autobus», tanto da chiedersi: «Ma..quanti morti fanno le parole ?».
Il disprezzo è nel finale: «[..] mi piacerebbe [..] una maggiore attenzione alle questioni che ho sollevato», sottolineato dal un non saluto: «[..] UN SALUTO particolarmente sofferto».
Beh, il mio non lo sarà: a TUTTI, un saluto..particolarmente offerto !
Io, secondo me…17.09.2007
venerdì 14 settembre 2007
piezz'e core
«I figghj' so' piezz 'e core».
...
Del primo passaggio non c’è dato sapere: con il secondo, sono impaccati e venduti, come una bistecchina di carne, per mille Euro.
Florin e Catalin - nove e dieci anni - fratellini rumeni, furono "affidati" dai genitori a due presunti parenti - zio e fratellastro - imprenditori della sgraffignata, che portarono i due apprendisti a Milano, avviandoli all’attività del furto e dell’accattonaggio, sfruttandone destrezza, impunità e capacità di scucire i portafogli, nello stimolare prelievo e donazione di palanche per tenero atto di pietosa elemosina o, semplicemente, fregandoli.
Presi con le mani, più che nel sacco, nelle saccocce, una legge inadeguata ha voluto che fossero riconsegnati ai due adulti e ad una zia, con cui vivevano in uno dei tanti campi, che crescono come funghi.
Nella semplicità della mia mente avrei applicato la legge della scarpa: calci in culo e via, a rimandare fuori dai patrii confini simili avanzi di galera, che lo schiavizzare è abominevole, ma farlo con dei bambini è assolutamente mostruoso e inumano !
Il peggio è stato che, siccome i due bambini erano ormai bruciati per quella piazza, furono rifilati, per una manciata di Euro, a due fetusi: il romeno Elvis Miron e ad un moldavo, quest'ultimo ancora uccel di bosco.
Per i due piccoli era il proseguimento dell’abitare simile bolgia di uno stesso inferno.
Quante fetenzìe ancora avremmo da scoprire, e quante tranquillamente sono rimorchio e retaggio di simili pieghe e piaghe sociali, che tranquillamente ci portiamo in casa, accettando supinamente realtà che percorrono la penisola, in lungo e in largo, senza praticamente controlli sulla struttura sociale, più nella sostanza che per forma ?
È facile per la carovana portarsi appresso umanità in catene, comprata al mercato di schiavi, trascinata appresso come salmerie e bestiame, tanto...
...
«so' piezz 'e merd !».
...
Ce li prendiamo e li subiamo in blocco, come un container scaricato sulla porta di casa, di cui firmiamo ricevuta senza dar a sapere del contenuto.
Certamente queste carovane sono solo uno delle tante forme che possono nascondere, trasportare e diffondere nefandezze del genere, ma hanno buon gioco nella stalla di un popolo bue, dall’occhio fesso e lesso !
Siamo accerchiati da lavavetri, questuanti, deformi, monchi, invalidi e mutilati, che non sai se lo erano già dall’inizio piuttosto che lo sono diventati, pian piano, a furia di botte, quando non realizzano l’incasso minimo preteso dai loro sfruttatori !
Come per questi, anche per i bambini c’è una compravendita, non meno frenetica e vitale di quella per i calciatori, le vacche e i maiali, la frutta o il pesce, nei rispettivi mercati.
E arrivano a frotte, che ormai l’italidiota sponda è riconosciuta come il paese del bengodi: se batti i piedi e fai la voce grossa, ti offrono strutture, scuse e anche soldi, per convincerti ad andartene;
e neanche tanto lontano: basta che ti sposti poco più in là, nel terreno del vicino, che poi saranno cazzi suoi !
È un passaparola, un tam-tam, un lasciare scia olfattiva per strada che, come per le formiche, aiuta a guidare la marcia di chi segue, ad arrivare e trovare, facilmente e a buon mercato, pane e companatico, che se anche ti scacciano, è facile rientrare da uno dei tanti buchi di un colino !
La cosa peggiore è che usano i nostri stupidi sensi di colpa come grimaldello, il piede di porco con cui scardinare perfino leggi scritte e sancite, valide ormai solo per gli indigeni, ma derogabili e malleabili per questi furbacchioni !
Il massimo del disprezzo e dell’umiliazione per noi è quando ci negano il voler salvare la faccia, nell’applicare almeno una parvenza d’ordine: ci prendono per il culo, urlando al razzismo, dimenticando che da dove provengono – se se ne sono andati – non hanno ottenuto di meglio, che altrimenti sarebbe da pirla migrare altrove !
...
ma noi siamo solo...piezz 'e merd !
Io, secondo me…14.09.2007
...
Del primo passaggio non c’è dato sapere: con il secondo, sono impaccati e venduti, come una bistecchina di carne, per mille Euro.
Florin e Catalin - nove e dieci anni - fratellini rumeni, furono "affidati" dai genitori a due presunti parenti - zio e fratellastro - imprenditori della sgraffignata, che portarono i due apprendisti a Milano, avviandoli all’attività del furto e dell’accattonaggio, sfruttandone destrezza, impunità e capacità di scucire i portafogli, nello stimolare prelievo e donazione di palanche per tenero atto di pietosa elemosina o, semplicemente, fregandoli.
Presi con le mani, più che nel sacco, nelle saccocce, una legge inadeguata ha voluto che fossero riconsegnati ai due adulti e ad una zia, con cui vivevano in uno dei tanti campi, che crescono come funghi.
Nella semplicità della mia mente avrei applicato la legge della scarpa: calci in culo e via, a rimandare fuori dai patrii confini simili avanzi di galera, che lo schiavizzare è abominevole, ma farlo con dei bambini è assolutamente mostruoso e inumano !
Il peggio è stato che, siccome i due bambini erano ormai bruciati per quella piazza, furono rifilati, per una manciata di Euro, a due fetusi: il romeno Elvis Miron e ad un moldavo, quest'ultimo ancora uccel di bosco.
Per i due piccoli era il proseguimento dell’abitare simile bolgia di uno stesso inferno.
Quante fetenzìe ancora avremmo da scoprire, e quante tranquillamente sono rimorchio e retaggio di simili pieghe e piaghe sociali, che tranquillamente ci portiamo in casa, accettando supinamente realtà che percorrono la penisola, in lungo e in largo, senza praticamente controlli sulla struttura sociale, più nella sostanza che per forma ?
È facile per la carovana portarsi appresso umanità in catene, comprata al mercato di schiavi, trascinata appresso come salmerie e bestiame, tanto...
...
«so' piezz 'e merd !».
...
Ce li prendiamo e li subiamo in blocco, come un container scaricato sulla porta di casa, di cui firmiamo ricevuta senza dar a sapere del contenuto.
Certamente queste carovane sono solo uno delle tante forme che possono nascondere, trasportare e diffondere nefandezze del genere, ma hanno buon gioco nella stalla di un popolo bue, dall’occhio fesso e lesso !
Siamo accerchiati da lavavetri, questuanti, deformi, monchi, invalidi e mutilati, che non sai se lo erano già dall’inizio piuttosto che lo sono diventati, pian piano, a furia di botte, quando non realizzano l’incasso minimo preteso dai loro sfruttatori !
Come per questi, anche per i bambini c’è una compravendita, non meno frenetica e vitale di quella per i calciatori, le vacche e i maiali, la frutta o il pesce, nei rispettivi mercati.
E arrivano a frotte, che ormai l’italidiota sponda è riconosciuta come il paese del bengodi: se batti i piedi e fai la voce grossa, ti offrono strutture, scuse e anche soldi, per convincerti ad andartene;
e neanche tanto lontano: basta che ti sposti poco più in là, nel terreno del vicino, che poi saranno cazzi suoi !
È un passaparola, un tam-tam, un lasciare scia olfattiva per strada che, come per le formiche, aiuta a guidare la marcia di chi segue, ad arrivare e trovare, facilmente e a buon mercato, pane e companatico, che se anche ti scacciano, è facile rientrare da uno dei tanti buchi di un colino !
La cosa peggiore è che usano i nostri stupidi sensi di colpa come grimaldello, il piede di porco con cui scardinare perfino leggi scritte e sancite, valide ormai solo per gli indigeni, ma derogabili e malleabili per questi furbacchioni !
Il massimo del disprezzo e dell’umiliazione per noi è quando ci negano il voler salvare la faccia, nell’applicare almeno una parvenza d’ordine: ci prendono per il culo, urlando al razzismo, dimenticando che da dove provengono – se se ne sono andati – non hanno ottenuto di meglio, che altrimenti sarebbe da pirla migrare altrove !
...
ma noi siamo solo...piezz 'e merd !
Io, secondo me…14.09.2007
giovedì 13 settembre 2007
MA SO CHI STA peggio di me
Dante, a confronto di Yahiya e del suo Inferno, è uno che ha descritto delle persone a bagno nelle acque calde delle terme !
Un locale centro Islamico ha avuto la buon’idea di mandare materiale didattico ad un’aspirante in cerca d’affiliazione e, tra questo, il libro "What Islam Is All About", di Yahiya Emrick.
Come per l’Apocalisse di Giovanni, pure Emrick deve averlo scritto sotto l’effetto di una laboriosa, lunga, sofferta digestione, tipica dei pitoni quando s’abbuffano di quanto più abbondante e grosso di loro.
Con la rotondità del pallone, messo in rotazione da potenti rutti e dalla miscela gassosa espulsa, Yahiya Emrick piroetta come una trottola, con conseguente caleidoscopio d’allucinazioni.
E, da tanto, ecco prendere forma una personale trascrizione di questa centrifugazione cerebrale.
Secondo questo libro, dal Corano si deduce quanto gli esseri umani stiano sulle palle alla divinità che, secondo merito, non ne salverebbe nessuno.
Anzi, peggio: Yahiya rivela un rapporto sadomaso, con dio-Islamagatto che gioca con l’uomo-Infedeltopo.
O schiavi o massacrati: distrutti e sofferenti nell’agonia eterna !
Come diceva Fantozzi, il principe dei calpestati: «Com’è umano lei !».
Saremo a bruciare nel fuoco più acceso dove la carne avvamperà, per poi riformarsi e continuare a friggere.
Saremo ad indossare stivali ripieni di fuoco al punto da far bollire il cervello.
Saremo a pregare 400 volte al giorno per evitare la stanza chiamata Al-Ghayy, pregna d’ogni tortura.
Saremo tuffati nel pozzo della disperazione dove, da calderoni pieni di pus bollente e veleno dovremo bere, e poi in un lago, a sentire il fuoco scendere lungo gola e nel corpo: il Profeta ha detto che se una sola goccia della feccia dell'inferno cadesse sul mondo questo ne sarebbe completamente inquinato.
Saremo con il corpo stirato, allungato e rotto, poi rimesso assieme per ricominciare.
Saremo ad ingoiare frutti che sono teste di demoni piene di spine, che si conficcano nella gola.
Saremo continuamente punti da creature che assomigliano a serpenti e scorpioni.
Saremo spennellati con fuoco e ci muoveremo con un giogo intorno al collo.
Saremo a vagare tra tenebre, lamenti e grida di dolore e non vi sarà altro odore che decomposizione, putredine ribollente e pus misto a sangue.
Saremo costretti a bere in fontane di fuoco, ad indossare vestiti di zolfo e avremo la lingua strappata.
Saremo costretti a divorare carne marcia.
E le donne ( a cui già in terra gli Yahiya di turno anticipano gli inferi ), solite vestirsi per attrarre gli occhi degli uomini, saranno deformate;
e chi non si alzò per recitare le preghiere della mattina, avrà la testa schiacciata da grandi massi;
e chi era uso chiacchierare e civettare avrà le labbra tagliate con rasoi affilati mentre chi ha accettato interessi sui prestiti avrà il ventre pieno di serpenti e...e...e basta !
Basta.
Yahiya Emrick e i tanti cloni sono un insulto a qualunque Dio, che è rappresentato da simili scimuniti come un sommo imbecille, incapace, impotente, rimbambito e vigliacco !
Incapace, per non essere riuscito a creare dal nulla un essere già perfetto;
imbecille e rimbambito, per non avercela fatta neppure dopo.
Impotente perché, inetto e pasticcione, sceglierebbe di delegare sicari per il lavoro sporco;
vigliacco, per non avere il coraggio d’ammettere un errore che gli compete per intero !
No.
Dio non è un tirannuccio da quattro soldi, stracolmo di fulmini e saette e povero di comprendonio !
E quando saremo al suo cospetto, vedremo chi tra me e gli Yahiya Emrick farà da carbonella !
Non pretendo d’avere dalla mia l’intera verità… MA SO CHI STA peggio di me...
...e Yahiya Emrick SA DI CO..sa sto parlando !
Io, secondo me…13.09.2007
Un locale centro Islamico ha avuto la buon’idea di mandare materiale didattico ad un’aspirante in cerca d’affiliazione e, tra questo, il libro "What Islam Is All About", di Yahiya Emrick.
Come per l’Apocalisse di Giovanni, pure Emrick deve averlo scritto sotto l’effetto di una laboriosa, lunga, sofferta digestione, tipica dei pitoni quando s’abbuffano di quanto più abbondante e grosso di loro.
Con la rotondità del pallone, messo in rotazione da potenti rutti e dalla miscela gassosa espulsa, Yahiya Emrick piroetta come una trottola, con conseguente caleidoscopio d’allucinazioni.
E, da tanto, ecco prendere forma una personale trascrizione di questa centrifugazione cerebrale.
Secondo questo libro, dal Corano si deduce quanto gli esseri umani stiano sulle palle alla divinità che, secondo merito, non ne salverebbe nessuno.
Anzi, peggio: Yahiya rivela un rapporto sadomaso, con dio-Islamagatto che gioca con l’uomo-Infedeltopo.
O schiavi o massacrati: distrutti e sofferenti nell’agonia eterna !
Come diceva Fantozzi, il principe dei calpestati: «Com’è umano lei !».
Saremo a bruciare nel fuoco più acceso dove la carne avvamperà, per poi riformarsi e continuare a friggere.
Saremo ad indossare stivali ripieni di fuoco al punto da far bollire il cervello.
Saremo a pregare 400 volte al giorno per evitare la stanza chiamata Al-Ghayy, pregna d’ogni tortura.
Saremo tuffati nel pozzo della disperazione dove, da calderoni pieni di pus bollente e veleno dovremo bere, e poi in un lago, a sentire il fuoco scendere lungo gola e nel corpo: il Profeta ha detto che se una sola goccia della feccia dell'inferno cadesse sul mondo questo ne sarebbe completamente inquinato.
Saremo con il corpo stirato, allungato e rotto, poi rimesso assieme per ricominciare.
Saremo ad ingoiare frutti che sono teste di demoni piene di spine, che si conficcano nella gola.
Saremo continuamente punti da creature che assomigliano a serpenti e scorpioni.
Saremo spennellati con fuoco e ci muoveremo con un giogo intorno al collo.
Saremo a vagare tra tenebre, lamenti e grida di dolore e non vi sarà altro odore che decomposizione, putredine ribollente e pus misto a sangue.
Saremo costretti a bere in fontane di fuoco, ad indossare vestiti di zolfo e avremo la lingua strappata.
Saremo costretti a divorare carne marcia.
E le donne ( a cui già in terra gli Yahiya di turno anticipano gli inferi ), solite vestirsi per attrarre gli occhi degli uomini, saranno deformate;
e chi non si alzò per recitare le preghiere della mattina, avrà la testa schiacciata da grandi massi;
e chi era uso chiacchierare e civettare avrà le labbra tagliate con rasoi affilati mentre chi ha accettato interessi sui prestiti avrà il ventre pieno di serpenti e...e...e basta !
Basta.
Yahiya Emrick e i tanti cloni sono un insulto a qualunque Dio, che è rappresentato da simili scimuniti come un sommo imbecille, incapace, impotente, rimbambito e vigliacco !
Incapace, per non essere riuscito a creare dal nulla un essere già perfetto;
imbecille e rimbambito, per non avercela fatta neppure dopo.
Impotente perché, inetto e pasticcione, sceglierebbe di delegare sicari per il lavoro sporco;
vigliacco, per non avere il coraggio d’ammettere un errore che gli compete per intero !
No.
Dio non è un tirannuccio da quattro soldi, stracolmo di fulmini e saette e povero di comprendonio !
E quando saremo al suo cospetto, vedremo chi tra me e gli Yahiya Emrick farà da carbonella !
Non pretendo d’avere dalla mia l’intera verità… MA SO CHI STA peggio di me...
...e Yahiya Emrick SA DI CO..sa sto parlando !
Io, secondo me…13.09.2007
martedì 11 settembre 2007
Qassamalemax, Katiuscialemax e Kompagni
La prima segnalazione dei micidiali Katiuscialemax giunse quando vedemmo un eminente esponente di Hezbollah a braccetto con uno di questi;
un gemello, di pari potenza e portata, è in mano ad Hamas: si chiama Qassamalemax.
Il brivido e la paura che percorre il mondo è che, a questi due, s’aggiunga il temibile Talebanfassin.
Qassamalemax e Katiuscialemax sono guidati sul bersaglio da uno speciale "baffino", che hanno sotto il naso: prima gli si fa annusare qualcosa che è appartenuto ad un ebreo e poi si lasciano - anzi, si lanciano - andare.
I Qassamalemax sono i più stupidotti: alcuni sono ripiombati in testa a chi li aveva spediti, il resto cade sempre su Sderot, una sfigatissima cittadina Israeliana che ormai se li prende per consolidata abitudine, tanto che, se un giorno dovesse mancare il missile quotidiano, subito ci sarebbe Unità nel rendere Manifesto quanto sia innaturale l’attimo di Liberazione, che è nell’ordine del creato l’ebreo abbrustolito.
Il sistema olfattivo dei Qassamalemax è stato tarato vicino alle graticole dove s’arrostivano costine e salamelle: l’odore dell’ebreo al gratin ha la stessa puzza del grasso capitalista che colava in quelle fabbriche, dove la doratura si faceva prendere in teutonici forni marca Krupp.
Come per l’uomo e la scimmia, l’anello mancante che univa il nero e il rosso erano i campi, dove erano raccolti, anzi...concentrati gli articoli;
cambiava solo il modo, la ricetta per accoppare e accorpare gli ingredienti: le cicale preferivano subito la cottura a fiamma viva; gli altri, le formiche, li chiudevano nei celebri freezer marca Siberia, proponendosi di sbrinare e scongelarli al calore del...sol dell’avvenire.
Non per nulla la scocca dei Qassamalemax e Katiuscialemax è tagliata a falce e sagomata a martello !
I Talebanfassin sono più raffinati: assai semplici, ridotti...all’osso, assomigliano più alla bomba al neutrone, quella che uccide le persone e risparmia mezzi e cose;
non è esplosiva, ma nebulizzante: spande nell’aria Rincoglionil e Rimbambil, una miscela gassosa, un vapore penetrante, che ti fa andare incontro al nemico come il tordo alla doppietta, in tempo di caccia.
Ma tutto questo è nulla a confronto dell’ultima generazione di bombarde: il Prodiraz che, tra l’altro, ha il vantaggio d’essere mimetico, praticamente butterato da una serie di macchiette che, secondo il terreno su cui vola, prende forme e colori, a non permettere mai di sapere dove cazzo - ops, scusate - volevo dire, dove e cosa...razzo andrà a colpire !
Si mormora che sia una fantasia: c’è chi dice sia una bufala, chi una mortadella, ma persone bene informate affermano:
«Prodiraz esiste !», anche se, ammettono, è ancora in una fase sperimentale, infantile e bisogna "Aiutarlo ad evolversi".
Quest’ultimo è il bombardone più devastante, mutazione del Talebanfassin ma, differentemente, usa Rincoglionil e Rimbambil non come arma di distruzioni di massa, ma da propellente !
Colpisce rilasciando un pericoloso vapore, che intacca e sega i nervi fino all’esaurimento, infilandosi subdolamente nelle scarpe...sempre in due !
Giova sapere che nessuno di questi cilindri è dotato di testata intelligente.
Consola che, anche a prendere l’uno o l’altro e sforzarsi di "Aiutarli ad evolversi", non si riuscirà mai ad infonderne ingegno, che dell’evoluzione sono un vicolo cieco !
Io, secondo me…11.09.2007
un gemello, di pari potenza e portata, è in mano ad Hamas: si chiama Qassamalemax.
Il brivido e la paura che percorre il mondo è che, a questi due, s’aggiunga il temibile Talebanfassin.
Qassamalemax e Katiuscialemax sono guidati sul bersaglio da uno speciale "baffino", che hanno sotto il naso: prima gli si fa annusare qualcosa che è appartenuto ad un ebreo e poi si lasciano - anzi, si lanciano - andare.
I Qassamalemax sono i più stupidotti: alcuni sono ripiombati in testa a chi li aveva spediti, il resto cade sempre su Sderot, una sfigatissima cittadina Israeliana che ormai se li prende per consolidata abitudine, tanto che, se un giorno dovesse mancare il missile quotidiano, subito ci sarebbe Unità nel rendere Manifesto quanto sia innaturale l’attimo di Liberazione, che è nell’ordine del creato l’ebreo abbrustolito.
Il sistema olfattivo dei Qassamalemax è stato tarato vicino alle graticole dove s’arrostivano costine e salamelle: l’odore dell’ebreo al gratin ha la stessa puzza del grasso capitalista che colava in quelle fabbriche, dove la doratura si faceva prendere in teutonici forni marca Krupp.
Come per l’uomo e la scimmia, l’anello mancante che univa il nero e il rosso erano i campi, dove erano raccolti, anzi...concentrati gli articoli;
cambiava solo il modo, la ricetta per accoppare e accorpare gli ingredienti: le cicale preferivano subito la cottura a fiamma viva; gli altri, le formiche, li chiudevano nei celebri freezer marca Siberia, proponendosi di sbrinare e scongelarli al calore del...sol dell’avvenire.
Non per nulla la scocca dei Qassamalemax e Katiuscialemax è tagliata a falce e sagomata a martello !
I Talebanfassin sono più raffinati: assai semplici, ridotti...all’osso, assomigliano più alla bomba al neutrone, quella che uccide le persone e risparmia mezzi e cose;
non è esplosiva, ma nebulizzante: spande nell’aria Rincoglionil e Rimbambil, una miscela gassosa, un vapore penetrante, che ti fa andare incontro al nemico come il tordo alla doppietta, in tempo di caccia.
Ma tutto questo è nulla a confronto dell’ultima generazione di bombarde: il Prodiraz che, tra l’altro, ha il vantaggio d’essere mimetico, praticamente butterato da una serie di macchiette che, secondo il terreno su cui vola, prende forme e colori, a non permettere mai di sapere dove cazzo - ops, scusate - volevo dire, dove e cosa...razzo andrà a colpire !
Si mormora che sia una fantasia: c’è chi dice sia una bufala, chi una mortadella, ma persone bene informate affermano:
«Prodiraz esiste !», anche se, ammettono, è ancora in una fase sperimentale, infantile e bisogna "Aiutarlo ad evolversi".
Quest’ultimo è il bombardone più devastante, mutazione del Talebanfassin ma, differentemente, usa Rincoglionil e Rimbambil non come arma di distruzioni di massa, ma da propellente !
Colpisce rilasciando un pericoloso vapore, che intacca e sega i nervi fino all’esaurimento, infilandosi subdolamente nelle scarpe...sempre in due !
Giova sapere che nessuno di questi cilindri è dotato di testata intelligente.
Consola che, anche a prendere l’uno o l’altro e sforzarsi di "Aiutarli ad evolversi", non si riuscirà mai ad infonderne ingegno, che dell’evoluzione sono un vicolo cieco !
Io, secondo me…11.09.2007
domenica 9 settembre 2007
Squilli, voci, suoni e suonati
Driiiinnnn...driinnn...drinnn...
«Pronto...sono Beppe, chi parla ?».
«Sono Mahmoud Ahmadinejad, un asso in calcoli e statistiche...c’ho la laurea...Università di Teheran: ingegneria e pianificazione. C’ho fatto di conto; tu non mi puoi attaccare, non mi fai niente...ciccia bù...ciccia bù !».
Alzo gli occhi al cielo, rassegnato.
«Fijo mio, tu sì 'nu poco scemo e pure scurnacchiato: hai sbagliato numero !».
Sento l’ebollizione del tipo, all’altro capo della cornetta: «Senti, Bush, tu non mi puoi bombardare, che io c’ho fatto i calcoli e non sbaglio perché sono...».
Lo precedo: «...un asso in calcoli e statistiche, con laurea dell’Università di Teheran in ingegneria e pianificazione...lo so, lo so; ma si sempre 'nu scemo, fetente e scurnacchiato, che ha sbagliato numero !».
Sbatto giù con violenza il telefono e interrompo la spiacevole conversazione.
Driiiinnnn...driinnn...drinnn...
«Pronto...sono Beppe, chi parla ?».
«Sono Bin Laden. Convertiti, infedele, che nell’Islam non ci sono tasse mentre tu gemi, sotto il peso di debiti, imposte assurde e mutui immobiliari; ma non...perdere la testa, che se fai la tessera paghi solo la zakat, la decima sulla ricchezza infruttifera…una miseria. Altrimenti fatti socio sostenitore: al massimo paghi l’imposta fondiaria, la Kharaj, e il testatico, la Jaliya: sempre meglio delle tasse di Prodi, Padoa Schioppa e Visco !».
Devo dire la verità, che per un attimo sono stato tentato: «Senti, Osama: se ci penso e decido d’ascoltarti, dove vado per l’iscrizione ?».
Sento delle forti interferenze, sibili acuti, frastuono e scoppi.
«...qui, nel mio ufficio: una bella e spaziosa grotta nel Waziristan, con vista panoramica tra Afghanistan e Pakistan !».
Odo, prima indistinte e poi più vicine a lui e al microfono, urla e grida disperate: «Via, via, via !! Ocio che ci stanno bombardando…scappa !!».
Bum ! Bum ! Bam ! ZZZZzzzzzzzzzzz...
«Ussignur: è caduta la linea !».
Driiiinnnn...driinnn...drinnn...
«Ciao, sono Hugo...Hugo Chavez !».
O mamma mia.
«Senti, Beppe: ho deciso una lista di nomi, e quelli devono essere, e il tuo è uno di quelli da cancellare. Che ne dici se, d’ora in poi, ti chiamassi...che so...Hugo, ad esempio».
Scaravento il telefono sulla forcella, non dopo avergli riempito l’anagrafe di bestemmie.
Driiiinnnn..driinnn...drinnn...
Meno male: è il campanello della porta;
apro e mi trovo davanti una ressa tremenda, con tanti tipi che sgomitano e si sospingono, ognuno a voler essere il primo ad avere la mia attenzione.
La spunta il postino ( gioca in casa ), e m’allunga una raccomandata: è una dichiarazione di guerra da parte di Mahmoud Ahmadinejad...sul biglietto da visita che l’accompagna, una scritta: "Asso in calcoli e statistiche, con laurea dell’Università di Teheran in ingegneria e pianificazione".
Non faccio in tempo a riprendermi che si fa avanti un altro: «Buongiorno signor Hugo: ecco la sua nuova carta d'identità, il passaporto, la patente e la tessera sanitaria…firmi qui, qui e qua. Grazie e arrivederla...signor Hugo».
Sono frastornato: mi sento come se mi fossi operato a Casablanca ed ora vedessi spuntate le tette !
Il resto del gruppone fa muro, sfarfallando davanti agli occhi una miriade di tessere; Fbi, Cia, Kgb, Polizia Municipale, Forestale, Finanza, Gestapo, Ceka, Licenza di pesca e caccia, santino di San Gennaro, Polizia e Carabinieri, Marines e teste di cuoio, Digos, Sismi, Sisde, Sisal e Totip...smetto di guardare, che mi va assieme la vista.
Timidamente chiedo: «Che volete ?».
Sono tutti uguali: occhiali scuri, capelli rasati, abiti color notte, microfonino all’orecchio, naso schiacciato, bicipiti e pettorali che, a confronto, King Kong pare rachitico.
Puntando il dito, grosso come una salsiccia e con voce baritonale, urlano in coro: «Lei risulta socio e complice di Bin Laden !».
Mi sento perduto, poi ho un’ispirazione: «Mi avete scambiato con il vecchio inquilino: io mi chiamo...Hugo !».
Io, secondo me…9.9.2007
«Pronto...sono Beppe, chi parla ?».
«Sono Mahmoud Ahmadinejad, un asso in calcoli e statistiche...c’ho la laurea...Università di Teheran: ingegneria e pianificazione. C’ho fatto di conto; tu non mi puoi attaccare, non mi fai niente...ciccia bù...ciccia bù !».
Alzo gli occhi al cielo, rassegnato.
«Fijo mio, tu sì 'nu poco scemo e pure scurnacchiato: hai sbagliato numero !».
Sento l’ebollizione del tipo, all’altro capo della cornetta: «Senti, Bush, tu non mi puoi bombardare, che io c’ho fatto i calcoli e non sbaglio perché sono...».
Lo precedo: «...un asso in calcoli e statistiche, con laurea dell’Università di Teheran in ingegneria e pianificazione...lo so, lo so; ma si sempre 'nu scemo, fetente e scurnacchiato, che ha sbagliato numero !».
Sbatto giù con violenza il telefono e interrompo la spiacevole conversazione.
Driiiinnnn...driinnn...drinnn...
«Pronto...sono Beppe, chi parla ?».
«Sono Bin Laden. Convertiti, infedele, che nell’Islam non ci sono tasse mentre tu gemi, sotto il peso di debiti, imposte assurde e mutui immobiliari; ma non...perdere la testa, che se fai la tessera paghi solo la zakat, la decima sulla ricchezza infruttifera…una miseria. Altrimenti fatti socio sostenitore: al massimo paghi l’imposta fondiaria, la Kharaj, e il testatico, la Jaliya: sempre meglio delle tasse di Prodi, Padoa Schioppa e Visco !».
Devo dire la verità, che per un attimo sono stato tentato: «Senti, Osama: se ci penso e decido d’ascoltarti, dove vado per l’iscrizione ?».
Sento delle forti interferenze, sibili acuti, frastuono e scoppi.
«...qui, nel mio ufficio: una bella e spaziosa grotta nel Waziristan, con vista panoramica tra Afghanistan e Pakistan !».
Odo, prima indistinte e poi più vicine a lui e al microfono, urla e grida disperate: «Via, via, via !! Ocio che ci stanno bombardando…scappa !!».
Bum ! Bum ! Bam ! ZZZZzzzzzzzzzzz...
«Ussignur: è caduta la linea !».
Driiiinnnn...driinnn...drinnn...
«Ciao, sono Hugo...Hugo Chavez !».
O mamma mia.
«Senti, Beppe: ho deciso una lista di nomi, e quelli devono essere, e il tuo è uno di quelli da cancellare. Che ne dici se, d’ora in poi, ti chiamassi...che so...Hugo, ad esempio».
Scaravento il telefono sulla forcella, non dopo avergli riempito l’anagrafe di bestemmie.
Driiiinnnn..driinnn...drinnn...
Meno male: è il campanello della porta;
apro e mi trovo davanti una ressa tremenda, con tanti tipi che sgomitano e si sospingono, ognuno a voler essere il primo ad avere la mia attenzione.
La spunta il postino ( gioca in casa ), e m’allunga una raccomandata: è una dichiarazione di guerra da parte di Mahmoud Ahmadinejad...sul biglietto da visita che l’accompagna, una scritta: "Asso in calcoli e statistiche, con laurea dell’Università di Teheran in ingegneria e pianificazione".
Non faccio in tempo a riprendermi che si fa avanti un altro: «Buongiorno signor Hugo: ecco la sua nuova carta d'identità, il passaporto, la patente e la tessera sanitaria…firmi qui, qui e qua. Grazie e arrivederla...signor Hugo».
Sono frastornato: mi sento come se mi fossi operato a Casablanca ed ora vedessi spuntate le tette !
Il resto del gruppone fa muro, sfarfallando davanti agli occhi una miriade di tessere; Fbi, Cia, Kgb, Polizia Municipale, Forestale, Finanza, Gestapo, Ceka, Licenza di pesca e caccia, santino di San Gennaro, Polizia e Carabinieri, Marines e teste di cuoio, Digos, Sismi, Sisde, Sisal e Totip...smetto di guardare, che mi va assieme la vista.
Timidamente chiedo: «Che volete ?».
Sono tutti uguali: occhiali scuri, capelli rasati, abiti color notte, microfonino all’orecchio, naso schiacciato, bicipiti e pettorali che, a confronto, King Kong pare rachitico.
Puntando il dito, grosso come una salsiccia e con voce baritonale, urlano in coro: «Lei risulta socio e complice di Bin Laden !».
Mi sento perduto, poi ho un’ispirazione: «Mi avete scambiato con il vecchio inquilino: io mi chiamo...Hugo !».
Io, secondo me…9.9.2007
venerdì 7 settembre 2007
Essere o non essere...
«C’ho la faccia o lo sono davvero ? Essere o non essere: questo è il problema !».
Guardo allo specchio la dotazione di serie che un Dio sparagnino mi ha dato e cerco di leggere tra le …rughe di una fronte, da tempo ormai orfana di peli, con il terrore che si veda la scritta: “Scemo”.
E sì, perché mi sa che, come per il peccato originale, c’ho lo stampino del marchio di fabbrica.
«Ti prego...dammi cinque euro altrimenti mi ammazzo ! Sono disperato: ho fame e non so più come tirare avanti…non ce la faccio più !».
«Quello che farete al più piccolo di voi, lo fate a me !»; sullo schermo della memoria m’appare a lettere di fuoco l’ammonimento di Gesù, che si dice sia buono, ma quella frase m’inquieta, che mi pare gravida di nefaste conseguenze.
«Porca miseria ! Ma, con tutti quelli che circolano per strada, proprio a me doveva capitare il tipo che mi fa giocare l’entrata in Paradiso ? Cribbio: che, mi hai trovato con il lanternino ? Ogni volta che arrivo in città sono come la calamita per il ferro ma invece delle donne, attiro l’esercito degli sfigati !».
Esiste un repellente per cani e gatti, mosche e zanzare ma, contro di questi, nulla !
Prima d’arrivare a parcheggiare la macchina, sono assalito ad ogni incrocio, che mi vogliono pulire il vetro a tutti i…costi, che se già ci vedevo - a furia di spalmare con quelle spugne ormai lerce e logore, imbevute in secchi d’acqua, che ormai è più da fossa biologica - ora devo farmi guidare dal fiuto del mio cane !
Mi sento come se lasciassi dietro una scia di feromoni, quelle sostanze che, recepite a distanze pazzesche, eccitano la libido del maschio, nel mio caso, di lavavetri e assimilati; solo che il mio è l’ormone dello scemo !
Ce l’ho scritto in fronte, non c’è dubbio: è un richiamo indelebile.
«Ti prego...dammi cinque euro...sono disperato, non ce la faccio più !».
Cavoli, se gli dai 20 centesimi ti guardano come un pezzente ( al di sotto ti menano ! );
50 centesimi non li vuole neppure il santo in Chiesa, per la candelina e con un Euro cominci la scalata sociale nella considerazione dei questuanti, che altrimenti manca poco che ti diano loro qualcosa, impietositi e contenti nell’esserti davanti, nella classifica dei barbonacci !
«...dammi cinque euro...sono disperato, non ce la faccio più !».
«Cinque Euro ? Col cazzo te li dò ! E non parlarmi di ammazzarti, che se va avanti così mi trovo in braghe di tela già di mio, e un pensierino lo potrei fare nel fregarti l’idea !».
E cosa dovrebbe dire il pensionato, che è ormai arrivato alla frutta, sì, ma a doverne mangiare la buccia !
E non dico che siamo arrivati alla canna del gas, che con quello che costa rischiamo che ce lo tagliano: neppure con quello si riuscirà più a suicidarsi !
E che dire dei laureati senza lavoro, che della disoccupazione ne hanno fatto una specializzazione - che se non stanno attenti la elencano pure nel curriculum - e per i loro genitori, ormai anziani, che trovano impossibile toglierseli di torno, peggio che se fossero incrostazioni di calcare ?
Ed ecco che ti trovi lo sveglione di turno, che prima vuole applicare leggi e regolamenti per levare dalle strade queste pecche da lassismo e poi - sotto le urla del «Dagli all’untore !» dei Kompagni di merende - ne propone l’assunzione in piena regola impipandosene che nel lontano Maggio 2006 le direttive dell’Unione Europea, all’apertura delle frontiere per Romania, Polonia e paesi baltici, fissava regole di libera circolazione solo per chi poteva dimostrare d’avere un contratto di lavoro, ad impedire che assieme alle pecore arrivassero pure i lupi !
Disoccupati nostrani: da domani armatevi di spugna, secchio e straccetto, e tutti in strada che, se va bene, avete trovato la scorciatoia per il posto fisso.
«Quello che farete al più piccolo di voi, lo fate a me !».
Caro il mio Salvatore Jesus, se a chiedere quei cinque Euro eri tu, sotto mentite spoglie, ecco che mi sono giocato il Paradiso.
«C’ho la faccia o lo sono davvero ? Essere o non essere: questo è il problema !».
Lasciatevelo dire…da uno scemo !
Io, secondo me…7.09.2007
Guardo allo specchio la dotazione di serie che un Dio sparagnino mi ha dato e cerco di leggere tra le …rughe di una fronte, da tempo ormai orfana di peli, con il terrore che si veda la scritta: “Scemo”.
E sì, perché mi sa che, come per il peccato originale, c’ho lo stampino del marchio di fabbrica.
«Ti prego...dammi cinque euro altrimenti mi ammazzo ! Sono disperato: ho fame e non so più come tirare avanti…non ce la faccio più !».
«Quello che farete al più piccolo di voi, lo fate a me !»; sullo schermo della memoria m’appare a lettere di fuoco l’ammonimento di Gesù, che si dice sia buono, ma quella frase m’inquieta, che mi pare gravida di nefaste conseguenze.
«Porca miseria ! Ma, con tutti quelli che circolano per strada, proprio a me doveva capitare il tipo che mi fa giocare l’entrata in Paradiso ? Cribbio: che, mi hai trovato con il lanternino ? Ogni volta che arrivo in città sono come la calamita per il ferro ma invece delle donne, attiro l’esercito degli sfigati !».
Esiste un repellente per cani e gatti, mosche e zanzare ma, contro di questi, nulla !
Prima d’arrivare a parcheggiare la macchina, sono assalito ad ogni incrocio, che mi vogliono pulire il vetro a tutti i…costi, che se già ci vedevo - a furia di spalmare con quelle spugne ormai lerce e logore, imbevute in secchi d’acqua, che ormai è più da fossa biologica - ora devo farmi guidare dal fiuto del mio cane !
Mi sento come se lasciassi dietro una scia di feromoni, quelle sostanze che, recepite a distanze pazzesche, eccitano la libido del maschio, nel mio caso, di lavavetri e assimilati; solo che il mio è l’ormone dello scemo !
Ce l’ho scritto in fronte, non c’è dubbio: è un richiamo indelebile.
«Ti prego...dammi cinque euro...sono disperato, non ce la faccio più !».
Cavoli, se gli dai 20 centesimi ti guardano come un pezzente ( al di sotto ti menano ! );
50 centesimi non li vuole neppure il santo in Chiesa, per la candelina e con un Euro cominci la scalata sociale nella considerazione dei questuanti, che altrimenti manca poco che ti diano loro qualcosa, impietositi e contenti nell’esserti davanti, nella classifica dei barbonacci !
«...dammi cinque euro...sono disperato, non ce la faccio più !».
«Cinque Euro ? Col cazzo te li dò ! E non parlarmi di ammazzarti, che se va avanti così mi trovo in braghe di tela già di mio, e un pensierino lo potrei fare nel fregarti l’idea !».
E cosa dovrebbe dire il pensionato, che è ormai arrivato alla frutta, sì, ma a doverne mangiare la buccia !
E non dico che siamo arrivati alla canna del gas, che con quello che costa rischiamo che ce lo tagliano: neppure con quello si riuscirà più a suicidarsi !
E che dire dei laureati senza lavoro, che della disoccupazione ne hanno fatto una specializzazione - che se non stanno attenti la elencano pure nel curriculum - e per i loro genitori, ormai anziani, che trovano impossibile toglierseli di torno, peggio che se fossero incrostazioni di calcare ?
Ed ecco che ti trovi lo sveglione di turno, che prima vuole applicare leggi e regolamenti per levare dalle strade queste pecche da lassismo e poi - sotto le urla del «Dagli all’untore !» dei Kompagni di merende - ne propone l’assunzione in piena regola impipandosene che nel lontano Maggio 2006 le direttive dell’Unione Europea, all’apertura delle frontiere per Romania, Polonia e paesi baltici, fissava regole di libera circolazione solo per chi poteva dimostrare d’avere un contratto di lavoro, ad impedire che assieme alle pecore arrivassero pure i lupi !
Disoccupati nostrani: da domani armatevi di spugna, secchio e straccetto, e tutti in strada che, se va bene, avete trovato la scorciatoia per il posto fisso.
«Quello che farete al più piccolo di voi, lo fate a me !».
Caro il mio Salvatore Jesus, se a chiedere quei cinque Euro eri tu, sotto mentite spoglie, ecco che mi sono giocato il Paradiso.
«C’ho la faccia o lo sono davvero ? Essere o non essere: questo è il problema !».
Lasciatevelo dire…da uno scemo !
Io, secondo me…7.09.2007
lunedì 3 settembre 2007
DecapitAllahto
«Ehilà ! Ti vedo un pochino a pezzi; giornata difficile eh ? T’impegni, ti fai un mazzo così per il prossimo, dai una mano ed ecco che ti prendono tutto il braccio...roba da perderci la testa !».
Un tocco di qua, un tocchetto di là...«Ohe, allora è proprio vero che c’avevi la capacità di...di...ah, ecco: bilocazione, lo stare in più posti insieme ! Come dici ? Una mazza ?».
Beh, io e lui non ci siamo mai tanto usmati, che a dir la verità non mi era per nulla simpatico:
faceva soggezione, quasi paura, con quello sguardo severo, torvo e indagatore, che ti scavava come la paletta nel gelato, perennemente incazzoso, che scrutava come il mio professore, quando mi fissava negli occhi e sembrava avesse trovato in me la farfalla mancante da infilzare nella bacheca;
ma mai pensavo che un Santo usasse un linguaggio così triviale.
«Eh ? La mazza di legno ? Oddio, no: t’hanno menato !».
Mi siedo e ascolto il racconto della disavventura del Pio uomo.
Ogni elefante che entra in cristalleria, tanto per pararsi il culo dai pallettoni, da che mondo è mondo, irrompe in scena con il classico prologo:
«Sono guidato dalla mano del Signore; è lui ad indicarmi cosa devo fare»...
e patabim e patabum...giù, botte da orbi !
La testina da una parte, la manine dall’altra, che già erano martoriate da sé, per i buchini delle stigmate.
Il Peter Frimpong - un baldo giovanottone, musulmano del Ghana, immigrato clandestino - usa la clava tipica della sua specie, la Homo gnurant gnurant e, in casa d’altri, comincia a rompere i...gioielli di famiglia, smadonnando come uno scaricatore di porto !
E sì, ci stavano proprio sulle palle quelle figurine di Padre Pio, in quel di Afragola, paesino infestato da infedeli, dediti a portare fiori, a lasciare suppliche, giaculatorie, a concionare e razzolare davanti a quel cadaverino con le mani bucate !
«Sono stato guidato dalla mano del Signore»...
si, m’immagino il tipo che, nell’alto dei cieli, punta il ditone contro il povero fraticello - già sfigato e martoriato di suo - e urla: dai, picchia duro, Pingpong, che quel coso va...decapitAllahto !
« Peter Pingpong dei miei zebedei, ma perché non torni al paesello, incurvi la schiena con le palme delle mani che strusciano terra, ti prendi una banana e risali sulla pianta ?».
Oddio, sarebbe meglio ripartissi da batterio, a risalire a protozoo, ameba e...che con maggior rincorsa magari avresti più possibilità di risalire la china, che se proprio va male, da verme saresti utile per pescare !
Tempo addietro, un compagno di pianta, aveva già dato del suo, cercando di murare una Madonnina, che se ne stava da un’eternità - cheta, cheta e discreta - nella sua nicchia.
Mal gli ne incolse, che l’Agnese e l’Angela - due leonesse dai capelli grigi - l’hanno ridotto a più miti consigli.
«Ehi, Pingpong, sai che anche a me il Signore m’ha detto di segarti la pianta ? Tranquillo, continua a sbucciar banane, ma stai attento...alla buccia !».
Zig...zag...zig...zag…zig...zag...
« Agnese, tira la sega dalla tua parte, che io la richiamo dalla mia; e tu, Angela, prepara il bastone, che appena Frimpong ruzzola a terra giochiamo alla lippa !».
Io,secondo me…3.9.2007
Un tocco di qua, un tocchetto di là...«Ohe, allora è proprio vero che c’avevi la capacità di...di...ah, ecco: bilocazione, lo stare in più posti insieme ! Come dici ? Una mazza ?».
Beh, io e lui non ci siamo mai tanto usmati, che a dir la verità non mi era per nulla simpatico:
faceva soggezione, quasi paura, con quello sguardo severo, torvo e indagatore, che ti scavava come la paletta nel gelato, perennemente incazzoso, che scrutava come il mio professore, quando mi fissava negli occhi e sembrava avesse trovato in me la farfalla mancante da infilzare nella bacheca;
ma mai pensavo che un Santo usasse un linguaggio così triviale.
«Eh ? La mazza di legno ? Oddio, no: t’hanno menato !».
Mi siedo e ascolto il racconto della disavventura del Pio uomo.
Ogni elefante che entra in cristalleria, tanto per pararsi il culo dai pallettoni, da che mondo è mondo, irrompe in scena con il classico prologo:
«Sono guidato dalla mano del Signore; è lui ad indicarmi cosa devo fare»...
e patabim e patabum...giù, botte da orbi !
La testina da una parte, la manine dall’altra, che già erano martoriate da sé, per i buchini delle stigmate.
Il Peter Frimpong - un baldo giovanottone, musulmano del Ghana, immigrato clandestino - usa la clava tipica della sua specie, la Homo gnurant gnurant e, in casa d’altri, comincia a rompere i...gioielli di famiglia, smadonnando come uno scaricatore di porto !
E sì, ci stavano proprio sulle palle quelle figurine di Padre Pio, in quel di Afragola, paesino infestato da infedeli, dediti a portare fiori, a lasciare suppliche, giaculatorie, a concionare e razzolare davanti a quel cadaverino con le mani bucate !
«Sono stato guidato dalla mano del Signore»...
si, m’immagino il tipo che, nell’alto dei cieli, punta il ditone contro il povero fraticello - già sfigato e martoriato di suo - e urla: dai, picchia duro, Pingpong, che quel coso va...decapitAllahto !
« Peter Pingpong dei miei zebedei, ma perché non torni al paesello, incurvi la schiena con le palme delle mani che strusciano terra, ti prendi una banana e risali sulla pianta ?».
Oddio, sarebbe meglio ripartissi da batterio, a risalire a protozoo, ameba e...che con maggior rincorsa magari avresti più possibilità di risalire la china, che se proprio va male, da verme saresti utile per pescare !
Tempo addietro, un compagno di pianta, aveva già dato del suo, cercando di murare una Madonnina, che se ne stava da un’eternità - cheta, cheta e discreta - nella sua nicchia.
Mal gli ne incolse, che l’Agnese e l’Angela - due leonesse dai capelli grigi - l’hanno ridotto a più miti consigli.
«Ehi, Pingpong, sai che anche a me il Signore m’ha detto di segarti la pianta ? Tranquillo, continua a sbucciar banane, ma stai attento...alla buccia !».
Zig...zag...zig...zag…zig...zag...
« Agnese, tira la sega dalla tua parte, che io la richiamo dalla mia; e tu, Angela, prepara il bastone, che appena Frimpong ruzzola a terra giochiamo alla lippa !».
Io,secondo me…3.9.2007
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