martedì 18 settembre 2007

'O scarrafone

Magro come un manico di scopa e smunto, dopo che s’è tinto pure la barba, sempre di più assomiglia a «[..] n'inzetto ca' se trova dint'a ttutte 'e ccase vecchie, è niro e lucide, fuje comm 'a nu dannato e và giranno 'e notte dint'a cucina», un insetto, che si trova nelle case vecchie, nero e lucido, che fugge come un dannato e va girando di notte dentro la cucina;
il nostro non gira per casa, ma in qualche grotta: nero come la sua anima, lucido come una salma che vive nelle e per le tenebre e...fuje comm 'a nu dannato.
e, come dicono a Napoli, «'O scarrafone è bell’ a gente soja»...
...o no ?
Non so se rimarrà un fuoco di paglia - effimero, come molte specie di farfalle, che vivono una vita di un solo giorno o poche settimane - o se sta per incominciare un cammino a ritroso, a rimettere le pedine in ordine ed uscire da un gioco che vedrà vinti pure i vincitori, che saranno tali solo per aver vissuto un respiro di più.
Assaporo le parole come ambrosia: « Fratello Osama [..] quanto sangue [..] e quanti innocenti, vecchi e bambini devono venir uccisi ?».
Chi lo chiede è un predicatore saudita, sheik Salman al Awda, che all’inizio dell’avventura stragista fu per Osama come la mutanda per il culo, tanto che arrivò a giustificare i kamikazzi e inneggiare alla guerra santa !
Ora, come una primadonna, appare come una verginella sugli schermi della tv libanese Lbc e scrive una lettera aperta, dove rinnega la fregola passata e ammonisce 'O scarrafone: «Usi l’Islam come mezzo e lo anteponi ai fini !»;
e dice cose che erano, sono e saranno nostre: «Sei così assetato di potere da camminare sopra le centinaia di migliaia di musulmani», tanto da augurare al buon Osama, di «[..] incontrare Allah, con quel carico di responsabilità sulla schiena».
Scontate alcune reazioni: Salman al Awda è un rinnegato, venduto agli americani e al regime saudita, a non voler riconoscere che, come il sole, anche la …mezzaluna dell’avvenire, con il terrore di massa e le sue tattiche sanguinarie, ha solo danneggiato l’Islam, a trasformare una gloriosa cultura in un immenso cimitero, d’idee, cose e persone !
Per altri, il "Mea e tua culpa" di Al Awda giunge in ritardo, che è come voler mettere una bicicletta su binari per fermare il sopraggiungere di un treno in corsa.
Leggo di lui: "[..] Al Awda era considerato mèntore dello stesso Osama e finì in carcere nel 1994 per i loro sermoni estremisti. Lanciò una fatwa giustificando gli attacchi suicidi continuando ad inneggiare alla guerra santa"...
...fino a che il suo stesso figlio decise di andare ad immolarsi: allora, il signor "Armiamoci e partite", informò il governo saudita chiedendo di bloccarlo e riportarlo a casa !
Ora, ravveduto o rinsavito, sputacchia controvento, rimangiandosi quanto e tanto di quello che è andato sin qui predicando e insegnando.
Il tutto, in concomitanza con l’apparizione del terzo video di Al Qaida collegato all’anniversario dell’11 settembre: 26 minuti di taglia e incolla di vecchi messaggi di Osama e del suo attributo, Ayman al Zawahiri, mentre la voce anonima di un commentatore fuori campo incita a «Portare il terrorismo islamico nei Paesi occidentali in modo che diventi parte della vita come i disastri naturali [..] e dare inizio ad un equilibrio del terrore».
Aria fritta...
...come la gente che lasciano per le strade !
Fusse che fusse la volta buona di spiaccicare 'O scarafone sutt'e sole ?


Io, secondo me...18.09.2007

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