«Ehi lei, si fermi: sulle strisce !!».
Rintronato come una campana stordita dal suo stesso batacchio, riesco solo a rispondere con un beota «Eh ?».
Manco c’avesse un megafono al posto della lingua, il vigile mi cazzia.
Braghettoni ascellari sulla generosa pancettina, camicia a fiorellini, scarpettine da ginnastica, sguardo lesso, finestra di un cervello con il cartellino e la scritta "Chiuso per ferie": questo ero, quel giorno.
«Le strisce, le strisce ! Quelle cose bianche e nere che stanno distanti dai suoi piedi ! Si attraversa sulle strisce !!».
Sbiadito nella testa più che nei movimenti, metto a fuoco la dura realtà: le strisce pedonali, in effetti, sono una trentina di centimetri più in là.
Io, milanese importato per ferie in quel borgo Trentino, ho capito che lì le regole le fanno rispettare, eccome !
Come gli antichi romani - sconfitti, al passaggio sotto le forche caudine - che i Sanniti allora umiliarono, facendoli passare sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica: così mi sono sentito.
Come si dice a Napoli, proprio 'na figura 'e merd !
Nei giorni a seguire, mi sono rifatto: anche io ero tra gli spettatori, nell'attesa di vedere il nuovo "straniero" che sarebbe stato svergognato in pubblico.
Ma anche a capire che, se chi deve guidare conosce mestiere e dovere, è più facile avere sudditi virtuosi che, come si dice, L’ESEMPIO VIEN DALL’ALTO !
Quel paesino era, in piccolo, un meccanismo frattale, che descriveva, nell’unità, l’intero.
Nessuno gettava carta per terra, nessuno svuotava il portacenere o sbatteva i tappetini dell’auto contro i muri, e si capiva - anche con meraviglia - che di molte cattive abitudini si poteva tranquillamente fare a meno !
...
«[..] anche tra i cittadini tanti difetti [..] la società non è meglio».
Avverto il rumore ruggente del sangue che pompa prepotente nelle coronarie, del corpo che si ritira, si gonfia ed esplode, come onda di Tsunami;
«Ma, porca put....( Bip ! ): l’hai costruita tu e i tuoi simili questa società che, se devi sputare sentenze, prendi lo specchio !».
«Gli italiani non sono meglio della classe politica che li rappresenta».
Mio suocero ha lavorato quarant’anni in camera oscura, e mio padre s’è spaccato il cuore a cinquantasette anni, prima in campagna e poi sui cantieri; i miei nonni hanno spillato sangue per ingrassare la terra e i tanti figli sono dovuti stare per anni sparpagliati dalla Francia alla Svizzera, per guadagnarsi la michetta !
«Gli italiani non sono meglio...».
Se non mi scoppia la giugulare ora, mai più: avanzi di ciurmaglia della prima Repubblica - la Ladrona - che, se non rubavano, governavano il…Transatlantico dei pirati, ora sono a offendere me e i miei padri ?!
L’Italia è grande, come il cuore di tanta gente, generosa e ONESTA: non mischiamo diavolo e acqua santa, perdio !
E quei pochi che sono eccezione e non regola, sono FIGLI D’ARTE, che il mestiere l’hanno imparato da chi ha quarant’anni di pratica nel galleggiare a turacciolo, cambiare scarpe e casacca e ficcare mani in saccoccia al prossimo !
E chi ha taciuto, facendo da palo, non può ora fare Ponzio Pilato e avere...mani pulite !
Certi figuri, più che a "Porta a Porta", devono essere messi alla porta, che c’hanno avuto in mano le chiavi di casa da secoli, e non devono lamentarsi se alcuni dei loro figli vengono male, che avrebbero dovuto mettersi il preservativo, prima di infilarsi nel letto con la madre di tutti gli imbecilli !
«Gli italiani non sono meglio»...vieni a dirmelo, che ti gonfio come una mortadella !
Per mio padre; per mio suocero, i miei nonni e zii, e i tanti nostri cari, a cui questi facciaditolla non sono degni di leccare neppure i piedi !
Se dobbiamo dare migliaia di Euro al mese a simili figuri, sicuramente un’accorta massaia saprebbe fare meglio, che di peggio non si riuscirebbe, nemmeno ad impegnarci !
E lasciatemi prendere un Valium, che mi và su la pressione nel vedere quelli che mi salgono in groppa, saltando...
...come un GRULLO !
Io, secondo me...19.09.2007
mercoledì 19 settembre 2007
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