venerdì 14 settembre 2007

piezz'e core

«I figghj' so' piezz 'e core».
...
Del primo passaggio non c’è dato sapere: con il secondo, sono impaccati e venduti, come una bistecchina di carne, per mille Euro.
Florin e Catalin - nove e dieci anni - fratellini rumeni, furono "affidati" dai genitori a due presunti parenti - zio e fratellastro - imprenditori della sgraffignata, che portarono i due apprendisti a Milano, avviandoli all’attività del furto e dell’accattonaggio, sfruttandone destrezza, impunità e capacità di scucire i portafogli, nello stimolare prelievo e donazione di palanche per tenero atto di pietosa elemosina o, semplicemente, fregandoli.
Presi con le mani, più che nel sacco, nelle saccocce, una legge inadeguata ha voluto che fossero riconsegnati ai due adulti e ad una zia, con cui vivevano in uno dei tanti campi, che crescono come funghi.
Nella semplicità della mia mente avrei applicato la legge della scarpa: calci in culo e via, a rimandare fuori dai patrii confini simili avanzi di galera, che lo schiavizzare è abominevole, ma farlo con dei bambini è assolutamente mostruoso e inumano !
Il peggio è stato che, siccome i due bambini erano ormai bruciati per quella piazza, furono rifilati, per una manciata di Euro, a due fetusi: il romeno Elvis Miron e ad un moldavo, quest'ultimo ancora uccel di bosco.
Per i due piccoli era il proseguimento dell’abitare simile bolgia di uno stesso inferno.
Quante fetenzìe ancora avremmo da scoprire, e quante tranquillamente sono rimorchio e retaggio di simili pieghe e piaghe sociali, che tranquillamente ci portiamo in casa, accettando supinamente realtà che percorrono la penisola, in lungo e in largo, senza praticamente controlli sulla struttura sociale, più nella sostanza che per forma ?
È facile per la carovana portarsi appresso umanità in catene, comprata al mercato di schiavi, trascinata appresso come salmerie e bestiame, tanto...
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«so' piezz 'e merd !».
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Ce li prendiamo e li subiamo in blocco, come un container scaricato sulla porta di casa, di cui firmiamo ricevuta senza dar a sapere del contenuto.
Certamente queste carovane sono solo uno delle tante forme che possono nascondere, trasportare e diffondere nefandezze del genere, ma hanno buon gioco nella stalla di un popolo bue, dall’occhio fesso e lesso !
Siamo accerchiati da lavavetri, questuanti, deformi, monchi, invalidi e mutilati, che non sai se lo erano già dall’inizio piuttosto che lo sono diventati, pian piano, a furia di botte, quando non realizzano l’incasso minimo preteso dai loro sfruttatori !
Come per questi, anche per i bambini c’è una compravendita, non meno frenetica e vitale di quella per i calciatori, le vacche e i maiali, la frutta o il pesce, nei rispettivi mercati.
E arrivano a frotte, che ormai l’italidiota sponda è riconosciuta come il paese del bengodi: se batti i piedi e fai la voce grossa, ti offrono strutture, scuse e anche soldi, per convincerti ad andartene;
e neanche tanto lontano: basta che ti sposti poco più in là, nel terreno del vicino, che poi saranno cazzi suoi !
È un passaparola, un tam-tam, un lasciare scia olfattiva per strada che, come per le formiche, aiuta a guidare la marcia di chi segue, ad arrivare e trovare, facilmente e a buon mercato, pane e companatico, che se anche ti scacciano, è facile rientrare da uno dei tanti buchi di un colino !
La cosa peggiore è che usano i nostri stupidi sensi di colpa come grimaldello, il piede di porco con cui scardinare perfino leggi scritte e sancite, valide ormai solo per gli indigeni, ma derogabili e malleabili per questi furbacchioni !
Il massimo del disprezzo e dell’umiliazione per noi è quando ci negano il voler salvare la faccia, nell’applicare almeno una parvenza d’ordine: ci prendono per il culo, urlando al razzismo, dimenticando che da dove provengono – se se ne sono andati – non hanno ottenuto di meglio, che altrimenti sarebbe da pirla migrare altrove !
...
ma noi siamo solo...piezz 'e merd !

Io, secondo me…14.09.2007

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