giovedì 20 settembre 2007

Figl'è 'ntrocchia

Caro Magdi, è meglio che mi metta in castigo, dietro la lavagna, con il cappello a cono e le orecchie d’asino, che ragione avrebbe nel dire: «O Beppe, tu si' nu poco fessacchiotto».

Abbozzo, prendo, incasso, sottoscrivo e mi lecco la ferita, che un amico serve anche a questo, che è meglio ti indichi quando hai la patta aperta, ad imparare a darsi un occhio prima di esporre delle vergogne.

«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».

Grazie anche a te, Santy, che così mi tiro su la cerniera e provvedo a nascondere le pendenze che ho con il resto degli amici di questo Forum, che almeno m’auguro e mi consolo d’aver fatto ridere, piuttosto che dare di lacrima.
...
« Hai mai guardato [..] ascoltato [..] seguito [..] osservato ?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve».
...
Beh, la poesia qualcuno l’ha pure scritta, e non è niente male, che potrebbe benissimo essere sgorgata dall’anima di una sofferente.
...
«..Non danzare così veloce.
Il tempo è breve [..] non durerà».
...
Non è detto che il maledetto che l'ha usata per altri fini non l'abbia veramente trovata come testamento, un lascito di chi aveva pochi anni, giorni o addirittura le ore contate.
...
«[..] Quando dici [..] quando la giornata è finita [..] hai mai detto a tuo figlio [..] mai perso [..] una buona amicizia
[..] perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao" ?».
...
Ha 26 anni e una malattia genetica - la Sma, atrofia muscolare spinale - che la costringe su una carrozzina.
Laureata, una mente brillante e una determinazione granitica nel volere, fare e disfare, vivere con frenesia gli anni che la sua malattia le permetteranno di contare, continuamente in giro per il mondo, quasi a voler compensare quel camminare che non gli è permesso;
il sogno di diventare giornalista, la presentazione del suo primo libro;
l’impegno ad essere una delle docenti e anche responsabile del mio corso, a cercare di stipare, pure in cozze refrattarie come la mia, quelle nozioni che dovrebbero accendere almeno scintille dell’arte della "Scrittura creativa": questa è Elisa.
Quando mi ha dato leggere la poesia, era entusiasta: sicuramente si riconosceva in parte delle sofferenze spacciate alla bambina, malata terminale di cancro.

«[..] la poesia della falsa bambina [..] credimi, è una bufala [..] così sai che non e niente vero !».
Si, Santy, grazie: me l’hanno detto altri.

D’essere stato ingenuo non mi preoccupa più di tanto: nonostante i capelli stiano passando al grigio, anticamera di una spelacchiata criniera bianca, ancora mi rimane una traccia di fiducia nel prossimo, che non lo credevo così crudele da giocare con il dolore: una divinità da rispettare, per onnipotenza e presenza.

Ma non perdono la delusione ad Elisa e, a quelli che ti prendono il cuore, te l’accarezzano e poi lo stritolano, posso solo dire: «Site gran figl'e 'ntrocchia », che se io tengo la bufala, vi lascio le corna !

...e anche per voi «..il tempo è breve [..] la musica non durerà».
...
Per Elisa.

Io, secondo me...20.09.2007

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