lunedì 18 agosto 2008

Gianfranz e SSilvio

- «Commilitoni, c'hanno scoperto, che siam fascisti !»
Maledetti.
E noi, sfigati, che c'era riuscita l'adunata oceanica, a raccogliere non otto milioni di baionette, ma di mettere in riga pecorame elettivo: disciplinati, con la testa svuotata dall'olio di ricino della propaganda, neppure forzati ad andare ad imbucare la scheda del voto, che ci ha consegnato le chiavi della baracca di loro spontanea volontà.
Avrebbero potuto andare al mare. Non l'hanno fatto.
Un colpo da maestro, utilizzando il sistema democratico, con i dovuti crismi, senza marce su Roma e l'Aventino, care al vecchio Benny...Ben, Benito Mussolini.
Nessuna testa spaccata a suon di manganello, nessun purgante intestinale, nessun Matteotti fatto sparire, niente coercizione, imposizione, tesseramento forzato: tutti diligenti, come da manuale, che la sola cosa che dovevano fare era tracciare un segno;
né una svastica e neppure un'aquila romana: solo una crocetta, non uncinata.
Sono stati bravi: la croce ce l'hanno messa su quelli che c'erano prima, facendo di tutta quell'erba...un fascio:
l'abbiamo falciata da sotto i piedi e martellato la spina dorsale della superbia, che è da allora che vanno ripetendo che tutto gli va storto.
Certo, non è stato lavoro di fino, che la conta alle urne era sul numero delle teste, non sulla densità del contenuto:
abbiamo raccolto lo strame: fannulloni, brutti, straccioni, ciechi, storpi e paralitici, barboni, beoti ed avvinazzati, zoticoni e ignoranti, che al massimo comprano Tex Willer, perché c'ha le figure, non devono sforzarsi di leggere per capire e il tipo piace, perché manganella e bastona che è un piacere, e tira pugni pesanti, demolitori, duri, come fossero...Di Pietro.
Anche per Tex Antonio Willer, la pratica vale più che la grammatica.
Insomma, un elettorato acquistato tanto al metro, anzi, al litro: costine, salamelle e sanguigno lambrusco, ottenuti dalle svendite delle feste dell'Unità, dopo che si sono trovati alla canna del gas, con sovvenzioni e fondi passati dal rosso al verde, come le Brigate;
taroccata la merce e messa altra etichetta, eccola distribuita ai nuovi Balilla, il cui zoccolo duro - trecentomila bergamaschi - c'hanno avuto in sovrappiù pure una fetta di polenta.
Sono tutti burini, cresciuti e sbozzati con la roncola, grossolani e grezzi:
figurarsi che avevano scambiato il fiume Po per il Giordano, e il loro condottiero per il Battista, pensando che la provetta delle urine, che si portava dietro, fosse l'acqua benedetta, per battezzare discepoli destinati a raggiungere l'ennesimo paradiso, seguendo luce e direzione del sol dell'avvenire.
E la figuraccia delle centurie mandate nelle piazze, ad occupare militarmente il territorio, futura incudine, dove sarà forgiato l'acciaio e la tempra del nuovo legionario, costruttore dell'Impero prossimo venturo ?
Puzzolenti e pieni di patacche, come quelli che si sporcano di tutti i sughi della tavola dopo un'abbuffata pantagruelica, per non avere voluto mettersi il bavaglino.
In un "paese da marciapiede" rappresentato da "un presidente spazzino", ecco che "l'Inutile gioco dei soldati", ci fa scoprire e denuncia al resto del mondo la "rinascita sotto altre forme del fascismo".
- «Camerata Gianfranz Fini, camerata SSilvio BerlusKa, l'avevo detto che l'ascella del milite avrebbe tradito la sudorazione, nonostante fasce, anzi...fasci assorbenti; e poi, l'idea balzana di accettare le tute dimesse, regalateci dall'associazione degli imbianchini, per favorire tagli di spesa...che boiata !».
Ecco, anzi...Eco i tromboni dar fiato ai mantici:
- «Comincio a riavvertire il profumo del fascismo. La storia si ripete in farsa [...] città militarizzata [...] reparti dell'esercito, bene armati e con tute mimetiche »;
al bombardino risponde la mummia, dal sarcofago:
- «[...] verso una dittatura che si fa strada in tutti i settori della vita democratica»;
e già, la vita è democratica; il voto ad altri, no.
Ritorna e rintrona la brigata, che si è stinta, passando dal rosso acceso al Rosa:
- «[...] questo governo è il punto più basso della storia d'Italia»;
parola di un "ciucciatetta" della mamma del comunismo, di cui si conoscono bene i punti alti: il punto G...ulag !
Ma ci sono anche quelli che riconoscono l'odore della culla, dove sono stati svezzati, nella gioventù...del Littorio;
...Bocca mia, statte zitta, che...Fo tanto, ma tanto tempo fa, prima che mettessero la camiciola nera assieme alle rosse, in lavatrice, sbiadendo: da "Camerati" a "Compagni che sbagliano".
Per forza la puzza la sentono vicina, nonostante il lavaggio;
con l'età i figli della lupa c'hanno perso pelo, ma non il vizio e, come dicono le donne, quando si tingono i capelli:
- «Accidenti, si vede la crescita !» che è l'erezione della radice a tradire vero colore e anima.
- «Forza, siamo meglio di chi oKKupava case, scuole e fabbriche ed "espropriava" le casseforti delle banche: facciamolo con l'Italia tutta;
- «All'armi, siam fascisti, pronti ad affastellare fasci e fascine e bruciare razze bastarde, senza lasciare...impronte!»


Io, secondo me...18.08.2008

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