lunedì 11 agosto 2008

La pisci(n)a di Wahid

Sono parte di due mondi ormai in piena guerra, che se le stanno dando e buscando ad intermittenza, eppure...

"[...] giochi olimpici cinesi: Natalia Paderina e Nino Slukvadze - la prima russa, la seconda georgiana - medaglia d'argento e di bronzo nel tiro a segno, sul podio si sono abbandonate ad un lungo e commovente abbraccio";
non so, con l'evolversi drammatica degli avvenimenti, quanto questo gesto di pace può durare e non è destinato a guastarsi, nel continuo bastonarsi di quelli rimasti a casa.
Comunque sarà destinato ad essere il futuro, uno spicchio d'umanità ha dimostrato esistere, e che non sempre l'uomo nasce bestia, ma lo diventa...salvo eccezioni.

Pechino, vasca del Water Cube, piscina olimpica e stessi giochi, ma altri attori:
l´iraniano Mohammed Alirezaei non si presenta alla partenza, nella batteria 4 dei 100 metri rana.
Mal di pancia ? Emorroidi ? Aerofagia, con ribollenti emissioni di gas intestinali ?
Macchè: non vuole rischiare di prendersi le pustole, vescicole purulente provocate da germi piogeni messi in circolo dall'israeliano, Tom Beeri che, si sa, fa parte di gente infetta, eterni portatori e capri espiatori d'ogni colpa.
E magari fa pure la pipì nella vasca.
Vuoi vedere che ha ragione ?
"[...] ufficialmente - come dice il portavoce della squadra Wahid Muradi - il nuotatore iraniano è ricoverato in un ospedale di Pechino per un'infezione intestinale".
Magari non ha digerito la spaghettata con il peperoncino di Soverato, innaffiata con un bel Barbera e ha trovato una comoda scappatoia per giustificare quei rutti esofagei focosi e piccanti, seguiti da possenti arie e venti che, in acqua, darebbero scorretta propulsione e velocità, giusto motivo di squalifica;
o forse sapeva di essere una mezza sega, che avrebbe sfigurato dietro al Tom Beeri, come al turco, al serbo, all'estone, al cinese e all'islandese, nessuno dei quali si è accorto che mancava Mohammed, la piattola.
Più facile la ritirata strategica, dopo che Ahmadinejad, il Mahmoud, suo signore e padrone, l'ha ammonito:

- «Fatti fregare dall'ebreo e ti taglio galleggianti e timone !»

E si: Mahmoud non riconosce nemmeno l'esistenza stessa d'Israele, e il rischio di vedere quel paese precedere in classifica il proprio scartino proprio non gli andava giù, nonostante avesse spronato e incoraggiato il suo nuotatore a dare il massimo:
- «Arriva prima dello sporco sionista, che in ogni modo ti faccio arrivare in alto: se vinci, seghe e gazzosa; se perdi, appeso ad una gru !»
Roba da mal di ventre e saggiamente Alirezaei, che predilige lo stile a rana e non il morto, marca visita e stiamo certi che, ai prossimi giochi, si presenterà donna, a fare la cheerleader a velo, per la squadra nazionale di basket.
Sta gentaglia non è nuova a sceneggiate del genere:
ad Atene 2004, il judoka Arash Miresmaeili si rifiutò di combattere al primo turno con l´israeliano Ehud Vaks, facendosi trovare con la panza, fuori peso nella categoria.
- «Mi sono allenato per mesi - disse - ma mi rifiuto di battermi con un israeliano, in solidarietà col popolo palestinese».
Eccolo incensato:
- «Miresmaili sarà ricordato per sempre fra le glorie iraniane», parola di Khatami;
- «Non ha avuto la medaglia d´oro, ma col suo rifiuto si è guadagnato l´onore eterno», gli fa eco Ahmadinejad.

Mohammad Alirezaei non è sceso in vasca...s'è accontentato della tazza !
Il Comitato Olimpico Internazionale accetta la versione iraniana del "burlunà de venter", il sommovimento intestinale: la cagarella, per intenderci;

è proprio vero, che forse è il momento di...cambiare aria.


Io, secondo me...11.08.2008

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