martedì 19 agosto 2008

LETTAme

La prima pietra l'aveva posata quel pavone gonfiato del baffino, il "Red" Max D'Alema:
- «Il centrosinistra è minoranza, ma siamo il primo partito nelle aree urbane, tra gli italiani che leggono libri, e giornali, insomma la parte più acculturata del paese»;
costruito il recinto, ecco entrare gli amplificatori, tutta la "Corte dei Miracoli", non seconda a quella descritta da Victor Hugo in Notre-Dame, ove coloro che di giorno si fingevano storpi, ciechi, paralitici per esigenze professionali, guarivano miracolosamente dalle loro infermità: luogo comune nell'agone politico dove, generoso numero di banderuole e mercenariato a basso costo, sono ad offrir servigi, a legarsi dove la greppia promette miglior fieno e opportunità, o a far di necessità virtù, non avendo altro dove approdare.
Oggi bastonati, trombe, trombette, tromboni e trombati sono a fare concerto e starnazzare, credendosi pari alle famose oche del Campidoglio, che, con il loro strillare, fecero scoprire i Galli di Brenno, che stavano per scavalcare le mura.
Brenno, il barbaro, oggi è Berlusconi, che si porta addosso il peccato originale: aver fermato e ridicolizzato la possente macchina da guerra, di geometrica potenza e affondata la corazzata Potemkin della rivoluzione.
Gente che tiene nel portafoglio l'immagine del nonno Lenin e bel babbo Stalin, sono a demonizzare il Silvio Berlusca, che gli ha spuntato la falce e fatto sbalzare il martello.
A questi figuri si erano aggregati compagni di merende, a fare comunella ed arrivare per primi a spolpare l'Italia e la sua dispensa, gettando i resti nella pattumiera di Napoli e le casse ad arieggiare.
Ma loro sono i figli del Migliore, leggono libri, sono la parte più acculturata, i privilegiati, della famiglia di Napoleon, personaggio de "La fattoria degli animali", di George Orwell:
nel racconto gli animali, sfruttati dall'uomo e guidati dai maiali, si ribellano;
una volta assunto il totale controllo, Napoleon, il capo dei porcelli, si dimostra ancor più crudele del vecchio fattore: inizia a regnare senza tregua, e commercia con gli uomini, cercando di conquistare le fattorie vicine, non mostrando differenze tra animali e gli umani.
Da noi, scoperta la "maialata", gli elettori li hanno scacciati e quelli, eccoli, a darci del cretino, sciocchi, ingenui e ignoranti, che abbiamo portato il paese al "punto più basso della storia d'Italia", "verso una dittatura che si fa strada in tutti i settori della vita", in "città militarizzate" dove "reparti dell'esercito, bene armati e con tute mimetiche" anticipano il nuovo fascismo, di cui siamo a "riavvertirne il profumo".
Ci considerano alla stregua di polli d'allevamento, cresciuti in batteria e destinati solo a fare uova, se non carne e brodo, all'occorrenza.
Guai a sconfinare in altri ruoli, che c'è già chi occupa quei posti, favoriti e unti, razza eletta depositaria del sapere e del decidere, che noi basta che si righi diritto e si risponda: «Obbedisco !», come formiche operaie, bassa manovalanza, buoi da traino, braccianti, servi e schiavi di chi detiene verità, libri e cultura.
La fregatura è nel meccanismo elettorale: si contano teste, quantità e non qualità e la forza delle Molotov non è tale da permettere di convincere il popolo bue usando il bastone, e allora serve la carota, lasciare i cavalli dei cosacchi per i cornuti e cavalcare l'onda, per stare a galla.
- «Basta con gli inseguimenti alla sinistra: serve il centro»: cavallo che perde, si cambia, Parola di Enrico Letta, considerato il capo dei tecnocrati del camaleontico Partito Democtratico, di Veltroni e compagnia.
Il congresso di Rifondazione Comunista ha riproposto la rotta di collisione, dando la barra del timone a Paolo Ferrero, che ideologicamente è uscito battezzato, dall'immersione nelle acque del Don.
- «[...] bisogna rifare la rotta [...] il centro è fatto anche di tanti elettori, che hanno votato Silvio Berlusconi [...] il risultato elettorale ci ha reso eccentrici rispetto al cuore degli italiani».
Fino a qui, tutto prevedibile: si cerca la tetta che da più latte.
Ma la "Dalemite" è una zecca uncinata, che non molla la presa troppo presto, e il l'Enrico passa pure lui a spandere LETTAme:
- «Gli studi sui flussi elettorali ci dicono che il nostro elettorato è in prevalenza maschile ( brutte t...e, perché non ci votate ?! ) tendenzialmente più anziano e più istruito della media. Peccato che la maggioranza del paese sia formata da donne ( p.....e ! ), e non certo da laureati».
Ci credo: sai quanti ne hanno sdoganati, al tempo del sei politico.
Roba da far arrossire pure i talebani !
- «Dobbiamo diventare meno intellettuali e noiosi, sforzarci di entrare in sintonia anche con l'Italia di Pippo Baudo».
E già: quella "Nazionalpopolare", del "popol(l)ame" sempliciotto e ciula.
Con il dito ( medio ) inumidito e alzato, sto studiando dove tira il vento, per non rischiare di prendere in faccia, di ritorno, lo sputo che sto lanciando a questo ciarpame, il meglio dei presuntuosi figli di Togliatti, il Migliore.


Io, secondo me...19.08.2008

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