Tutto cominciò allora, nel 312 dopo Cristo, in una delle tante battaglie: quella di ponte Milvio;
- «In Hoc Signo Vince !!», in questo segno vincerai;
leggenda vuole che Costantino il grande, alla vigilia della battaglia decisiva contro Massenzio per il controllo dell'Impero romano, vide in sogno una croce con relative istruzioni per l'uso.
Avesse vinto Massenzio ora la finale vedrebbe affrontarsi "Giove contro Allah";
uno scontro titanico, tempi supplementari e ricorso ai rigori per sbloccare il risultato:
roba da perderci la testa.
Vinse Costantino e l'altro, scornato, ci mise...una croce sopra, che morì annegando nel Tevere, nel tentativo di rientrare in Roma per l'ultima difesa.
Per scaramanzia o per convenienza, il vincitore usò e impose il simbolo come stampino, oggetto propiziatorio, divinatorio, totemico, e distintivo dei nuovi sacerdoti e intermediari con il divino.
Non ci capiva e non gli fregava un cazzo del messaggio che vi era dietro ma, mentre lui sfrondava con la spada, altri seguivano, ad illustrare la novella;
e non fu lo spadone a convincere le genti, ma l'evangelo rivoluzionario, che assegnava pari opportunità d'entrare in Paradiso allo schiavo come al re, lasciando a Cesare del suo, ma a livella con il resto del mondo e senza crediti e privilegi speciali per l'aldilà.
Da allora, altri vagheggiarono e millantarono incroci, innesti o incastri: da martellofalce a martellouncinatofalce, falcemartello e scimitarra sino a cercare l'orgia, con tutto assieme, a celebrare dottrine da macelleria.
Volpi, usarono pelle di pecora per entrare nell'ovile;
potere al popolo, al proletariato, al cittadino o al compagno, nella legalità, in fraternità e uguaglianza:
scipparono un già detto, vecchio di duemila anni !
Ma, con i fatti soffocarono la parola, con le baionette la vita e con la ghigliottina la testa:
quelle furono le lame con cui tagliarono e portarono a misura del basso chi era in alto e allungato nella fossa il corto.
Il popolpollo, il popolconiglio e il popolpecora era sì eguale, ma nello stomaco dell'onnivoro ed ingordo lupo.
Sino ad ora, nella polvere sono caduti tutti quei simboli malefici, dalla falcemartello alla croce uncinata, e la croce ha contenuto la scimitarra, ma i bastonati si leccano le ferite, s'attorcigliano assieme e ritornano.
- «In Hoc Signo Vince !!»...in questo segno vincerai;
hanno capito quanto questo segno è stato forte, oltre il valore dei Costantini e dei monaci guerrieri, dei Crociati;
è la fede, fiamma ravvivata in quel segno e nel simbolo, che deve essere spenta, schiodata dai cardini: la fortezza cade lasciando aperto il portone.
Togli quel segno e spogli dell'armatura, a trovare il ventre molle.
Figli e cloni del Baffone, del baffoquadro e di BinAllah, i Binzapatero di turno, sono a voler sterilizzare l'Eurabia e marcarne confini, con modi e istinto da fiera.
Il serpente sibila all'orecchio: «Guarda il sol dell'avvenire: cogli la mela e sarai simile a un Dio !»
Nel Marxsogno martella una voce, sferzante come una falce e tagliente come scimitarra, che uncina la preda:
- «In Hoc Signo Vince !!», in questo segno vincerai, KameradKompagnosky e poi...Dhimmi se non ho ragione !
Io, secondo me...10.07.2008
giovedì 10 luglio 2008
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