giovedì 11 ottobre 2007

Avvocati del diavolo

"SSSssssssciackkKKK !".

è solo un moschino ma, quando impatta e si spiaccica contro il vetro, fa un fracasso d’inferno.
Fortuna che i parenti del povero insetto non possono presentarsi come parte civile e neppure reclamare la salma, che altrimenti dovrei toglierla con la spatola e restituirla in una bustina per francobolli.
È vero che potrei fare lo gnorri: «Ero distratto e pure nervoso, c’avevo la...mosca al naso: non mi sono accorto di nulla».
Ovviamente negherò d’averlo staccato dalla visiera con il fazzoletto rimuovendo, da strada e coscienza, quella poltiglia informe, marmellosa.
«È colpa di quel deficiente del Luca, sul sellino dietro, che con il ginocchio ha centrato la bestiola; quante volte gli ho detto di stare composto e non sporgersi ! Questa linea di difesa me l’ha suggerita l’avvocato: passare il cerino acceso in mano ad un altro.

"SSSssssssciackkKKK !".

«Come diceva quella pubblicità ? "Che bell’invenzione sono i nonni". No, no: meglio sono gli avvocati !».

Bene, sinora ho scherzato io, ma da ora in poi saranno altri ad insultare la nostra intelligenza e la memoria di quel povero bambino, ammazzato da due pirla.
Gli avvocati: una ciotola d’acqua e un osso e ti guardano le spalle, che voglio vedere chi ti salta addosso.
Spesso costruiscono favole, imbastiscono film, con tanto di copione strappalacrime e i migliori sono quelli che riescono a rivoltare la frittata e far apparire la vittima come colpevole.

Abbiamo una pista ciclabile. Una mamma e i suoi due bambini, su quel percorso dedicato, apposta per preservare chi cammina da quelli che sfrecciano su ruote.
Sono in due, su una moto omologata per uno.
Chi conduce è addirittura minorenne, che a dargli un triciclo sarebbe ancora rischioso:
le luci erano spente o quello dietro reggeva il moccolo.
Inforcano a tutta velocità quella strada, a loro proibita, "perché solitamente a quell'ora è vuota".
Evitano per un soffio di fare strike, come al bowling, e azzerare l’intero terzetto, ma ricevono un "premio di consolazione": il piccolo Renzo Giacomella - poco più di tre anni - è falciato.
Buttano il casco, che da quello erano individuabili, badando bene - a mente fredda - di realizzare la tragedia e costituirsi.
Sfiga vuole che siano acciuffati. Niente paura: forza e coraggio, che l’avvocato è salvataggio, a preparare le battute per il teatrino.

«Non ci siamo accorti di nulla [...] poi abbiamo avuto paura a costituirci».
Speravano di farla franca: sembra che la moto non avesse ammaccature e sia stato il ginocchio di uno dei due che ha accoppato il bimbo.
L’avvocato del diavolo comincia la giaculatoria, una tragicommedia tra piagnisteo, strazio e pietismo:
«Non ha esitato a confessare [...] dal giorno successivo al tragico incidente aveva cominciato a stare male».
Ha confessato perché l’hanno preso, e stava male perché si sentiva braccato.
« Il ragazzino è disperato», dice il legale.
Ogni criminale, una volta preso, si dimostra per ciò che è: un vigliacco, e parlare di disperazione per il boia non è pari a quella della vittima e dei suoi cari !
«[...] sono in uno stato confusionale, travolti anche loro da quel che è successo e sono traumatizzati", spiega ancora la toga.
Confusi ? Travolti ? Loro sono travolti ?
Avvocati dei miei stivali che, se qualcuno mi presta lo stemma della Mercedes, lo metto davanti all’auto e vi rincorro per strada !
E poi comincerò a stare male pure io, confuso...e travolto !

Io, secondo me...11.10.2007

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