lunedì 15 ottobre 2007

Delitto perfetto

Il delitto perfetto esiste, eccome.

E non cercate di convincermi del contrario, che ormai c’ho la convinzione, più radicata che una pianta, abbrancata con le sue dita vegetali sulla roccia, racchiuse in un guanto di solida e dura terra.
Vedrete se sbaglio: tra poco, anche la mafia arriverà a realizzare vendette su gomma.
"Nicola ‘o pazzo ha investito Salvo ‘o spione; Pasquale Cacace ha travolto con un autocarro Peppe e Ninuzzo ha spappolato con un’autobotte - che poi s’è incendiata - Totò ‘o sfigato», e via di quest’andazzo.
Nicola, Pasquale, Ninuzzo: omicidio colposo, una decina di punti tolti dalla patente, arresti domiciliari da scontare nel villaggio turistico affacciato sul golfo.
Magari me li ritrovo in piscina o gomito a gomito, con il salvagente a forma di paperetta, la camera d’aria a far da gommone o il materassino, a leggere il giornale e lamentarsi che non è più come una volta, che «Non c’è più religione» !
E mentre io ritorno poi al lavoro, a vedere musi lunghi, ingoiare aceto e rabbia, tenere la testa sotto il piede del capo di turno e ricevere fischi e rimbrotti da alte sfere e sottopancia, eccoli, quelli, al plauso e agli osanna dei potenziali compagni di merende.

"In 50 amici lo hanno festeggiato, non appena scarcerato [...] un'accoglienza quasi da star per il 17enne, che ha investito ed ucciso il piccolo Renzo Giacomella, 3 anni, di Valdisotto (Sondrio).
Proprio bello: una "Standing Ovation", come solo deve avere ricevuto Achille dai suoi, quando girò, con il suo carro, lungo le mura, trascinando le spoglie del troiano Ettore.

"[...] i genitori del 18enne Luca Martinelli, che sedeva sul sellino posteriore della moto, si sono sentiti sollevati dopo la decisione del giudice di Sondrio di rimetterlo in libertà"
Sollevati, ne sono sicuro...com’è stato per il piccolo Renzo, che sembrava la pubblicità di Mike Bongiorno, per la marca di una nota grappa: «Sempre più in alto !».

Neanche il pudore di fingere un pentimento, seppur di facciata: la classica letterina strappalacrime, una cipolla strofinata sugli occhi, per il finto pianto, una patetica barba lunga con una giacca di una misura più larga, a dare impressione delle immani sofferenze, patite nelle patrie galere o il possente battere di pugni sul petto, moderno King Kong, a recitare il "Mea culpa" dell’ipocrisia avvocatesca.
Non si usa più, che si ritorna ai vecchi sistemi:

«La miglior difesa è l’attacco !».

L’ avvocato, Giuseppe La Capria: «[...] quella non era una pista ciclabile bensì "una strada vicinale" accessibile con qualsiasi mezzo ai proprietari dei fondi che costeggia"».
Beh, gli investitori non erano proprietari dei fondi, erano in due su una moto omologata per uno, a fari spenti e, chi guidava, essendo minorenne, non doveva farlo e, una volta abbattuto il birillo, neppure si sono fermati a segnare i punti.
Inutile replicare: chi picchia per primo, picchia due volte.
Se non è pista ciclabile, la Nasa può farci atterrare il Columbia e la Ferrari le prove su strada, che la normale è solo per i fessi !
«[...] quanto accaduto è frutto di un’imprudenza. Null'altro».
Null’altro ? E certo: il bambino non era suo, e l’avvocato può filosofare e pontificare a ruota libera.

Oltre il danno, la beffa: i due assassini s’erano stati zitti, ma "Ne hanno parlato alle fidanzatine, agli amici, quegli stessi che li hanno accolti come divi".
Chissà se hanno chiesto pure l’autografo.
E mi aspetto che passino anche sul cinescopio, ospiti pagati di tanti programmi "horror splatter", che è come fermarsi sull’autostrada a vedere gli incidenti, sperando di sbirciare le budella sull’asfalto !

Innumerevoli si susseguono i casi di beoti, ubriaconi, fatti e sniffati di droghe, le più disparate, che travolgono tanti innocenti, rimanendo impuniti o subendo quanto uno che passa con il rosso.

Delitto perfetto.

Io, secondo me...15.10.2007

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