Il primo che trovo è il Filippo: Filippo Carcano, pittore lombardo, e ci tiene a farlo sapere.
Lui come gli altri, che vado ad incontrare, sono amici che conosco da sempre, figure abituali nei giardini di Porta Venezia, in quel di Milano.
- «Buongiorno, signor Filippo; lei sarebbe la persona adatta anche a sfondare nella pittura campana: tavolozza di colori da una parte e pennello dall’altra, impugnato come una spada, e immagino le tele che ne trarrebbe, in special modo nell’arte di ritrarre la natura...morta di Napoli».
Salutando, continuo del mio cazzeggio, ripensando e agitando dell’amaro della bile, a vedere come ci stanno menando per il...naso che, nonostante l’evidenza, come cozze allo scoglio, tanti deretani sono a fare corpo unico con la poltrona, e quella inchiavardata alla carica che ne garantisce lucrosa prebenda.
Rosa Iervolino, che fa anche Russo, che dormire è quel che ha fatto sino ad ora, pilatescamente afferma:
- «Il sindaco non ha potere sull’immondizia»;
"O’ re", Antonio Bassolino, che con le mani in pasta, nei bidoni, c’ha trovato l’oro, ora cerca di dividere con il prossimo non l’intascato ma solo...l’insaccato:
- «Tutti gli enti campani devono unirsi con il commissario per sanare la situazione»;
L’anima del fagiolo, che chi troppo ne mangia sa da dove esce, sale e arriva a chi, con mercimonio di voti della regione, c’è campato e bruca:
- «L’emergenza è una vergogna per tutta l’Italia e la dobbiamo risolvere tutti assieme».
Bella questa battuta di Prodi, che per dargli la palma della migliore dovrei prima conoscere quella famosa, che fece ridere il Pecoraro, durante i funerali dei caduti di Nassirya, dove fu immortalato nel ghigno mosso da barzelletta.
- «Il signor NO, com’era definito il Peregrini, in una trasmissione di Mike Bongiorno: dai termovalorizzatori ai rigassificatori, dalla Tav agli Ogm, dal nucleare alle antenne televisive...No, No, No; e pure è riuscito a rendersi ridicolo quando, capendo rava per fava, cercò il primato del surriscaldamento, che per noi era in più di quattro gradi !»
Chi ha parlato era l’architetto Giuseppe Balzaretti, che ho incrociato più avanti, davanti alla base di rocce, vicino alla scalinata in pietra.
- «E già», gli rispondo: «ma non oso pensare dove aveva infilato il termometro per arrivare a quella temperatura».
Lascio il Balzaretti di sasso e con un sorrisino divertito, incastonato come un gioiello, nella coppa a raggiera che fa da sfondo, nel muro di pietra.
Poco oltre m’accoglie la bellissima e imponente quercia rossa, sfrondata dalla stagione e distesa nei suoi tanti e nodosi rami, che io chiamo, per somiglianza, Menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dei sette giorni della creazione e compare nello stemma dello stato d’Israele.
- «Sette bracci...testa gambe e mani; caro Beppe, la musica è cambiata».
Certo non sono a contraddire, che chi ora ha parlato è musicista, Giuseppe pure lui di nome e Giacosa il cognome.
- «Abbiamo teste, gambe e mani di moltissimi cadaveri di soldati».
Chi parla è Nasrallah, capo degli Hezbollah, terroristi libanesi con cui il nostro Ministero degli Affari Esteri, Massimo D'Alema, non disdegna accompagnarsi a braccetto.
La premiata macelleria mette in mostra porzioni di polpa, appesa a ganci mediatici, per uno scambio di prigionieri.
Mi chiedo: se Israele accettasse, come "Par condicio", dovrebbe restituire a spezzatino pure i terroristi in sue mani ?
Sicuramente, davanti a tanto scempio, nessuna delle nostre plastiche facce di merda - tanto pronti a chiedere grazia per uno stragista come Saddam Hussein - sarà a latrare, che nessuna lista di "Professoroni" o "Fisici" sarà a dare della bestia a carnefici e carneficina da mattatoio !
Forse, essi stessi "Taglialingua", hanno ammirazione, empatia, simpatia e simmetria con la medesima radice: "Taglia" ?
- «Eh, caro Fontana, non dirlo a me: abbiamo lottato per avere figli che i valori li riconoscono solo se stampati sulle banconote !»
Sovra pensiero, ancora una volta sono stato colto di sorpresa, dal saggio Ernesto Teodoro Moneta.
Polpastrelli di una mano in appoggio, e l’altro braccio piegato a gomito, sul fianco, mi squadra severo, a mettere soggezione con quei baffi e il pizzetto.
- «Di me dicono sia pensatore pubblicista, apostolo della pace fra libere genti...tranne che per la dipendenza al portafoglio».
Lo guardo e sorrido: incrocio d’occhi cospiratori e complici che, senza parole, si parlano.
- «Esimio, lei sicuramente m’indica la famosa colletta per i morti della ThyssenKrupp, quei poveri disgraziati sfiammati dai fornetti della teutonica fabbrica».
Il verde Roberto Poletti e Maurizio Bernardo, di Forza Italia, proposero una colletta per procurare fondi, da destinare ai famigliari delle vittime.
Vigilia di Natale: raccolti - al Senato - 1.300 Euro;
rompendo gli zebedei, dopo l’Epifania, si arrivò a 6.000 Euro;
denunciati alla stampa i micragnosi, che guadagnano in un mese quanto una famiglia operaia in stagioni inoltrate, arrivarono - sotto la luce dei riflettori - alla mirabolante cifra di Euro 17.000: la media di 27 per deputato !
E questi si sono attribuiti e cuccati un aumento netto, in busta paga, di 200 Eurini al mese, mentre milioni d’italiani sono ancora a lottare per il rinnovo dei contratti di lavoro, e non certo a spuntare quella cifra !
- «Cuori di pietra !»
Come dare torto all’amico Ernesto Teodoro Moneta ?
Gaetano Negri è più riflessivo: seduto, un braccio piegato sull’addome e il dorso della mano a sostenere l’altro che, con la mano a base sostiene il mento, su un viso buono e pensieroso, attraversato da baffoni folti, a pettine.
- «Nemmeno Gesù ottenne tanto, entrando in Gerusalemme in groppa ad un asinello, con a lato folle festanti che agitavano foglie di palma; la "sciura" Mastella ha saputo ottenere di meglio: al rientro a casa, per gli arresti domiciliari, ha fatto il bagno di folla, tra processione, lancio di petali di rosa e fiaccolata».
Guardo il meditabondo Gaetano e gli rispondo:
-«E già: Gesù non ha offerto raccomandazione né posti di lavoro e neppure è riuscito ad inserire nell’amministrazione romana i suoi !»
E pensare che il marito è il Clemente Mastella, Ministro della Giustizia, che la difende quando s’attacca ad altri, ma a lui e "Casta familiis", guai a chi lo tocca !
E io, stupidamente a chiedermi...Why not ?
Mi siedo su una panchina, a sfogliare il giornale.
Mi sento osservato: guardo in su e, no, meglio un’altra seduta.
- «Dai, Giuseppe, non avrai confuso la mia camicia rossa con quella della parrocchia comunista ?»
Quel che mi faceva ombra, in piedi, braccia conserte e fare canzonatorio era proprio lui, il generale Giuseppe Sirtori.
- «Oh, generale, mi perdoni, che il vedere rosso è come per il toro, quando gli agitano davanti il panno. Vede anche lei quanto quell’Italia, che ha aiutato a far nascere, è caduta in basso; i bersaglieri c’hanno fatto una piccola breccia, per entrare nello Stato Vaticano, ma la...Sapienza d’oggi vorrebbe fare come Scipione con Cartagine: tabula rasa e sale, da spandere su macerie fumanti più che in zucca !»
Mi guarda triste;
- «Povero amico mio: io, noi, abbiamo fatto il nostro tempo; ora sono quelli come te che devono cercare di risalire il fondo, che tanti vorrebbero invece farvi ancora scavare per scendee più in basso !»
Ah, dimenticavo: Carcano, Balzaretti, Giacosa, Moneta, Negri, Sirtori: hanno cuore di pietra perché mezzibusti e statue, memoria di una stagione risorgimentale e garibaldina, quando gli uomini avevano radici.
Sopportatemi, io faccio parlare anche i sassi...e ho solo attraversato un piccolo parco, dove i nostri antichi padri vivono con un cuore di pietra, ma niente a che fare con certi contemporanei !
Io, secondo me...21.01.2008
lunedì 21 gennaio 2008
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