martedì 8 gennaio 2008

L’arcangelo Gabriele

Quando ancora non esisteva la stampa e neppure il giornalista, c’era lui: Gabriele, l’Arcangelo;
praticamente faceva tutto da solo, dall’impaginazione alla divulgazione: non per nulla era il Messaggero, " La mano sinistra di Dio".
Vorrete mica mettere in discussione quel che diceva uno così, nè ?
Memorabili i suoi Scoop, notizie giornalistiche sensazionali:
rivelò che Giovanni Battista sarebbe nato da Elisabetta, "annunciò" a Maria che avrebbe partorito Gesù e suggerì il Corano a Maometto nostro.
Un vero Montanelli dei suoi tempi !
Ai nostri giorni ci dobbiamo accontentare dell’altro Gabriele: l’Adinolfi, politico e scrittore;
certo non è la mano sinistra di Dio, ma l’estrema destra sicuramente, messaggero a servizio di tale ideologia.
E anche il suo dio è ad immagine e somiglianza.

- « Onore al Rais e pietà per i nanerottoli !»

E già: morto un duce se ne fa un altro e, morto pure quello, si porta all’altare.

- «Un anno fa Saddam Hussein se ne andava, come un gigante. Nella fierezza con cui seppe morire schiacciava come nani i suoi aguzzini».
Come per le piante: quella che arriva al sole fa da ombrello alla crescita di quelle sotto, togliendo la maschia luce, superba come la fiamma tricolore.

- «Un leone, un vento, un gigante, un esempio, un padre, un condottiero, un capo, egli si staglia ancora sullo sfondo dei cieli assiri».

Cazzo, che bello: sembra d’essere ai cartoni di Cinecittà, con sottofondo dell’Istituto Luce e timbro del MinCulPop, il fascioministero della Cultura Popolare !

E, per chi gli ha appeso altro duce, nel "PiazzaLoreto", con sfondo di cieli assiri:

- «Aguzzini che parlano inglese, persiano, ebraico, e altri ancor più minuscoli: servi immondi che farfugliano in arabo».
Proprio incazzato nero il Gabriele, ma già di colore era già in...fascio, che la manina che allungava era al culmine del braccino teso.

- « L'esempio sta dando forza e coscienza [...] alla causa della libertà, dell'indipendenza [...] dell'autodeterminazione».
Manca poco che riporti pure "Otto milioni di baionette" e "Oro alla Patria" e siamo al cortocircuito malinconico-nostalgico del "Quando c'era lui, caro lei" !

- « [...] per sentirsi vivi devono impiccare i giganti. Che li guardano, così, ancora da più in alto».

E già: i nani sono sotto...terra, nelle fosse comuni !

A Gabriè: «Ma VAFFA.....» !!

Io, secondo me...08.01.2008

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