lunedì 14 gennaio 2008

Munnezza, ThyssenKruCC e...Thyssenefrega !

Quando pure la fabbrica dei crucchi arriva a sbatterti in faccia un bel «Chissenefrega», siamo alla frutta, alla canna del gas;
come non ricordare quello sberleffo che, in uno dei suoi film, l’Albertone nazionale rivolse agli operai:

- «Lavoratori...PRRRRRrrrrr », e giù una pernacchia rutto-viscerale !

Ebbene, la ThyssenKruCC non solo la rivolge a quelli, con il suo "Rogo, colpa degli operai: non dovevano distrarsi", ma all’Italia tutta, che il coraggio d’arrivare ed affermare una tale bestialità è arroganza e sicumera, quando chi ti sta di fronte conta come il due di picche, un ebreo nel campo di Auschwitz;
anche da noi hanno concluso che..."Arbeit macht frei", il lavoro rende liberi !
Ad affondare il colpo ecco che, l’amministratore delegato del gruppo italiano, Harald Espenhahn, addirittura istruisce e aizza i Dobermann contro l’unico sopravvissuto:

- « Va fermato !»

La colpa ?
la prima per averla scampata e, subito dopo, il raccontarla usando, come mezzo di comunicazione ed informazione, l’arma più micidiale ed efficace: la televisione !

Nel delirante documento del Ponzio Pilato Teutonico segue lista di alcuni "osservati speciali":

il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e il ministro del Lavoro, il torinese Cesare Damiano;
il primo, nel 2004, dopo un disastroso incendio nello stabilimento - fortuna volle, senza vittime - riuscì mettere il bollino di responsabilità sul culo di cinque dirigenti, tra cui il predecessore di Espenhahn, l’ultimo" fuochista".

Sul secondo, seguono sputi:
"[...] non si può far pressione sul governo italiano perché c’è lui, visto malissimo per essere schierato apertamente dalla parte dei lavoratori.

Ma guarda tè che, con tutti gli accomodanti politici in giro te ne doveva capitare proprio uno così "
anomalo".

L’affondo avviene sul piano dell’ammissione di quanto è efficace la denuncia fatta dal tubo catodico:

"[...] Ma non lo si può attaccare pubblicamente [...] l’operaio è diventato un simbolo, circondato da simpatia e solidarietà in una città in cui i comunisti e i sindacati sono più organizzati e forti che altrove".
E già, sennò chissà come avrebbero...rosolato e cotto a puntino quel poveretto, che ci deve essere sempre un qualcosa che disturba, quando qualcosa scampa al forno !

- «[...] il telefono interno non funzionava ritardando l’allarme, e gli estintori erano vuoti».

Ma nella fabbrica si doveva anche produrre bronzo e tolla, a foderare le facce dei vari Harald Espenhahn:

- «Gli operai si sono distratti».

La ThyssenKrupp manifesta, in questo modo, il disprezzo per un paese da cui ci si sente incompresa, che crede aver donato i migliori anni della sua vita.
Vabbè...Thyssenefrega !

Dicevo: quando, in casa altrui, si fa la voce grossa o ci si muove come nella casa del servo, tanto deriva dal percepito, dall’interpretazione di segnali che giustificano il ritenersi... "Uber alles ", sopra tutto e tutti, causato dalla degenerazione di una classe politica più che da vizi e difetti di un popolo.

I segni arrivano da lontano,

- «L’emergenza è alle spalle e ogni allarmismo è destituito da qualunque fondamento, e si basa unicamente su effetti emozionali, amplificati dai media a livello internazionale. La città è pulita e i cumuli di rifiuti non ci sono più».

Con queste parole, indignati e offesi, la Iervolino e Bassolino si rivolsero agli Stati Uniti d’America, rei di aver consigliato i propri cittadini, attraverso gli uffici consolari, di prestare attenzione ad andare a Napoli, che i rifiuti non raccolti potevano emanare esalazioni tossiche.
Capito ?
Volevano le scuse di Washington, l’estate scorsa, che stava per andare a ramengo la stagione turistica:
mentivano sapendo di mentire !

Si può perdere una battaglia, persino una guerra, ma non la dignità, che quella ci espone al ridicolo, e la derisione a non essere più credibili.

- «La munnezza ? Colpa degli italiani: non dovevano distrarsi» !

Germania e Svizzera chiedono i nostri rifiuti, dimostrandoci quanto sono loro bravi alchimisti, tanto da trasformare la merda in oro.
Da noi, gli stessi che hanno collaborato nell’ammassarla, la difendono mandando l’esercito e mettendo a capo dell’emergenza un poliziotto, manganellando quelli che cercano di pararsi dopo che lor signori ci hanno starnutito in mezzo, come un mugnaio nella farina del mulino !
Non contenti del prodotto di tanto ingegno, sentono impellente la missione dell’evangelizzatore: che tanto tesoro non sia disperso, ma al banchetto siano tutti.

"Aggiungi un posto a tavola
che c'è un sacchetto in più
se sposti un po' la seggiola
stai comodo anche tu,
gli amici a questo servono
a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite
non farlo andare via
dividi il companatico
raddoppia l'allegria".

Come se un Pecoraro c’avesse portato a transumare le pecore che, si sa, durante il cammino lasciano caccole.

"Aggiungi un posto a tavola...raccoglile anche tu".

Ma se dobbiamo raccogliere gli escrementi, almeno si abbia decenza di innalzare croci politiche sul Golgota, ad appiccare con le puntine da disegno chi, sino ad ora, con i sacchetti d’immondizia s’è fatto il conto in banca, pretendendo poi di caricarsi d’onori lasciando gli oneri al prossimo.

Questo è un paese con un corpo da funambolo e una testa di...mummia rinchiusa in un sarcofago.
Quattro gatti di Senatori a vita fanno bello e cattivo tempo, dinosauri sopravvissuti, assieme a figli e nipotini, al meteorite della Prima Repubblica, quella che gridando «Apriti sesamo», al posto del tesoro di Alì Babà si è trovata piena di ladroni, come aver aperto la dispensa dopo che i topi avevano avuto il tempo di servirsi !

Di quei tempi c’hanno lasciato le regole di vita: "Non vedo, non sento, non parlo" e la convinzione che il mondo è dei furbi !


Io, secondo me...14.01.2008

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