- «Anno nuovo, vita nuova».
Così si dice all’entrata in un nuovo anno ma, come per il cammello nella cruna dell’ago, non a tutti è concesso questo passaggio;
prima di tutto bisogna vedere se la vita ancora c’è e, per essere nuova, deve essere restituita, come a ributtare un pesce nell’acqua, dopo la cattura.
Visto con chi si ha a che fare, è più facile sia rispettato solo la tradizione di fine anno: il buttare dalla finestra quanto di vecchio e cercare di ripescare di fresco.
In fin dei conti, non si usa dire che l’ospite somiglia alla specie ittica: dopo tre giorni puzza !
Figuriamoci dopo mesi o anni.
Leggo, ricordo e ripropongo: "Gilad Shalit, Ehud Goldwasser, Eldad Regev e Ron Arad: chi nelle mani di Hamas, chi di Hezbollah: i primi tre dall’estate scorsa; l’ultimo, dal lontano 1986 !".
Ohe, Boteri e Bianchini, artisti da strapazzo che inorridite per Abu Ghraib, Guantanamo o ( a confronto ) pensionati di lusso per terroristi: dove cazzo siete ora ?!
Voi, de
- «[...] l’artista deve farsi carico di ciò che avviene nel mondo e ho voluto denunciare questa realtà» e di
- «[...] vittime [...] uomini ingiustamente detenuti», ipocriti tromboni del
- «[...] rischiava di essere dimenticato: con la pittura l’ho voluto consacrare», fino al peloso e parziale
- «[...] sono stato fortemente colpito dal dramma della tortura [...] non potevo ignorare questa vicenda»,
pronti a firmare petizione per la clemenza ad un Saddam, comparse da pietismo a senso unico, servili firme e "taglialingue", giustifiche per "resistenti tagliagole", dove avete messo trombe, trombette e tromboni ?
Forse che vi bastano i sonagli ?
Con tutto il mio disprezzo:
- «’FANCULO !»
Io, secondo me...03.01.2008
giovedì 3 gennaio 2008
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