Ohè, donne d’Italia, come va: una gitarella in bicicletta ci sta bene, nè ?
Un bel giretto, a pedalare e bighellonare sotto il solleone estivo, su quel traliccio di ferro gomma e alluminio, che il compianto scrittore e giornalista Gianni - "Giuann" - Brera chiamava "L'anticavallo".
Orsù, belle signore: «Pedalate, pedalate, che aiuta la circolazione e rassoda polpacci e glutei».
E quelli, "attempati" come me, saranno a fare come i pensionati sui cantieri: dietro le transenne, a vedere quelli che lavorano, mentre che a voi sbircerò le belle e affusolate gambe, in piena tensione e vigoria per il muscolare pedalare.
Questo almeno m’è concesso, in questo bel paese, che non mi nega innocenti guardatine, come a rimirare un’opera d’arte contornata da preziosa cornice, nelle severe sale di musei.
Mi guarderò ben dall’espatriare, dove simili gioie mi sono negate, dove la pedivella è sinonimo di sconvenienza, a bollare con questa anche pattini e monopattini, laddove mancano le rotelle !
"Isfahan, città simbolo dell'islam: bicicletta vietata alle donne iraniane. Ordinanza della polizia: sanzioni ai trasgressori ! ".
«Ohibò ! Che fa di tanta mezzo opera e strumento del diavolo» ?
Accanto a quello, pattini e scooter s’aggiungono alla lista degli oggetti posti all’indice, vietati però alle sole donne.
Leggo: "Gli agenti, ha comunicato il quotidiano Etemad (Fiducia), hanno avvertito che prenderanno misure contro coloro che non rispetteranno il divieto".
Che faranno ? Impiccheranno o lapideranno la bicicletta e anche la ciclista disobbediente ?
Continuo l’informazione: "Una decina d’anni fa Faezeh Hashemi, figlia del potente Rafsanjani, fece una dura lotta perché le ragazze godessero di tanto elementare diritto: gli integralisti la insultarono e aggredirono giovani donne su due ruote in un parco di Teheran !".
Fortuna che nel paese le donne sono agguerrite, istruite e ambiziose, anche se provengono dai ceti sociali bassi
Ma i guardiani della rivoluzione sono armati e il divieto rientra nel contesto della rivoluzione culturale imposta da Ahmadinejad.
Quel che sembra solo una bizzarra e anacronistica proibizione, nasconde un perfido gesto d’umiliazione: queste misure restrittive sono avviso e avvertimento, oltre che provocazione;
un soffio simile al refolo d’aria che, crescendo, poi diventa uragano.
L’effetto farfalla, lo sventolare di fragili ali, potrebbe smuovere quell’aria che, per crescita rapida, arriverebbe alle manifestazioni di piazza, una piccola scintilla nel secco del sottobosco, facile alibi per ricercate condanne - finanche a morte - per reati d’opinione, "[..] come ha insegnato la detenzione degli studenti del Politecnico Amir Kabir dopo le dimostrazioni d'Aprile e la sparizione - a luglio - del leader del sindacato dei trasporti Mansour Osanlou".
Nello scorrere delle notizie, s’accende una speranza " [..] il 3 dicembre il parlamento ha votato l’impeachment nei confronti del presidente Ahmadinejad e il 15 marzo si tornerà alle urne. Il riformatore Khatami si ricandiderà e il suo ritorno sembra, al momento, l’unica speranza".
La possibilità, per il rospetto peloso, di dover cantare «Addio sogni di gloria», lo porta a fibrillare, costringendolo ad un gioco di sponda e rimbalzo.
"[..] Gli ultraconservatori sono consapevoli della minaccia [..] stanno cercando di minarne le credenziali religiose: una ventina di talabeh, gli studenti di teologia, hanno denunciato Khatami al tribunale di Qom per aver stretto la mano ad alcune donne, durante la visita compiuta nel mese di maggio in Italia" !
Capito l’antifona, donne mie, femmine di padane sponde ?
Siete infette !
Che ne dite di inforcare la bici e fare...girotondini e pedalare, pedalare, pedalare, scampanellando come api infuriate attorno all’ambasciata iraniana, guardandosi bene dal mai stringere mano a quelli che l’abitano ?
O anche qui - e a voi - mancheranno...le rotelle ?
Io, secondo me…08.08.2007
mercoledì 8 agosto 2007
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